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Conflitto E Coraggio

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    Un Risultato Sicuro, 7 giugno

    Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell’Eterno degli eserciti, il DIO delle schiere d’Israele che tu hai insultato. 1 Samuele 17:45CeC 162.1

    Davide non si fece intimorire dagli insulti di Golia, non si sente per niente inferiore, né tremò davanti alle terribili minacce, disse soltanto: “... Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto, ma io vengo a te nel nome dell’Eterno degli eserciti, dell’Iddio delle schiere di Israele che tu hai insultato”. Golia si rivolse a David e lo maledì per i suoi dei. Sentiva che era un insulto alla sua dignità avere una semplice strisciatura, senza nemmeno un’armatura, venire a incontrarlo ... David non si irritò perché era considerato così inferiore, né tremò nemmeno le sue terribili minacce, ma rispose: “Tu vieni con me con una spada, con una lancia e con uno scudo: ma io vengo da te nel nome del Signore degli eserciti, il Dio degli eserciti di Israele, che tu ha sfidato”. 3T, 219CeC 162.2

    Le parole di Davide, che già si rallegrava per il trionfo, pronunciate con coraggio e con voce musicale e chiara risuonarono nell’aria e furono udite distintamente dalle migliaia di uomini schierati per la guerra. Golia, furibondo sollevò la visiera del suo elmo e a fronte scoperta si slanciò contro l’avversario per vendicarsi. Il figlio di Isai stava attendendo il suo nemico: “Quando il Filisteo si mosse e si fece avanti per andare incontro a Davide, anche Davide corse prontamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo, mise la mano nella sacca, ne trasse fuori una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra”. 1 Samuele 17:48,49 I due eserciti che pensavano che Davide sarebbe stato ucciso, rimasero sbigottiti quando la pietra sibilando nell’aria colpì il bersaglio e videro il forte guerriero tremare e alzare le mani come se fosse diventato improvvisamente cieco. Il gigante barcollava e, come la quercia tagliata al ceppo, cadde al suolo. Davide non attese un istante, saltò sul corpo del filisteo e con entrambe le mani gli prese la spada. Un momento prima il filisteo s’era vantato dicendo che avrebbe tagliato la testa al giovane e avrebbe dato il suo corpo in pasto agli uccelli del cielo. Ora, la sua stessa spada, veniva sollevata in aria facendo rotolare la testa del calunniatore, mentre un grido di esultanza si elevava dall’accampamento d’Israele. PP 648CeC 162.3

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