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Conflitto E Coraggio

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    Il Padrone E Il Servo, 10 dicembre

    Non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello a me carissimo, ma ora molto più a te, tanto nella carne che nel Signore. Filemone 16CeC 348.1

    La lettera di Paolo a Filemone mostra l’influsso del Vangelo sulla relazione tra padrone e servitore. La schiavitù era una istituzione sanzionata in tutto l’impero romano, e nelle chiese per le quali Paolo lavorò si trovavano sia padroni che schiavi ... Fra quelli che diedero i loro cuori a Dio attraverso gli sforzi di Paolo in Roma, c’era Onesimo, uno schiavo pagano, che aveva derubato il suo padrone Filemone, un credente cristiano di Colosse, che era fuggito a Roma. Paolo, con la sua sensibilità e la sua gentilezza, cercò di alleviare la povertà e l’afflizione del disgraziato fuggitivo, e poi si sforzò di far penetrare nella sua mente offuscata la luce della verità. Onesimo ascoltò le parole della vita, confessò i suoi peccati e fu convertito alla fede di Cristo... Paolo però... lo consigliò di ritornare presto da Filemone, a implorare il suo perdono e a fare progetti per il futuro. L’apostolo promise di provvedere personalmente la somma che era stata rubata a Filemone....CeC 348.2

    Per questo servitore fu una dura prova dover ritornare dal padrone che aveva derubato; nonostante ciò non si trasse indietro dal compiere il proprio dovere....CeC 348.3

    La lettera di Paolo a Filemone mostra l’influsso del Vangelo sulla relazione tra padrone e servitore. La schiavitù era una istituzione sanzionata in tutto l’impero romano, e nelle chiese per le quali Paolo lavorò si trovavano sia padroni che schiavi. Lo scopo dell’apostolo non fu quello di sovvertire arbitrariamente o rapidamente l’organizzazione della società. Questo tentativo avrebbe pregiudicato il successo del Vangelo. Egli insegnò dei princìpi che comunque attaccavano i fondamenti dello schiavismo: se fossero stati messi in pratica, avrebbero sicuramente indebolito l’intero sistema....CeC 348.4

    Quando convertito, lo schiavo diveniva un membro del corpo di Cristo, doveva essere amato e trattato come un fratello, un coerede con il suo padrone delle benedizioni di Dio e dei privilegi del Vangelo. D’altra parte i servitori dovevano adempiere il loro dovere: “Non servendo all’occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’animo”. Efesini 6:6 Il cristianesimo crea un forte legame di unione fra il padrone e il servo, fra il re e il suddito... Essi sono stati lavati nello stesso sangue, condotti dallo stesso Spirito, e sono diventati una sola persona in Cristo Gesù. AA 456-460CeC 348.5

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