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Principi di educazione cristiana

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    Affrontare la disciplina della vita

    Oltre la disciplina della casa e della scuola, tutti devono affrontare la severa disciplina della vita. Come affrontarla con saggezza è una lezione che dovrebbe essere chiaramente insegnata a ogni bambino e a ogni giovane. È vero che Dio ci ama, che egli si adopera per la nostra felicità e che, se noi fossimo stati sempre ubbidienti alla sua legge, non avremmo mai conosciuto la sofferenza; però, non è meno vero che in questo mondo, come conseguenza del peccato, la sofferenza, le difficoltà, e le preoccupazioni sono presenti nella vita di ognuno. Noi dovremmo insegnare ai bambini e ai giovani ad affrontare coraggiosamente le contrarietà e le responsabilità. Dovremmo offrire comprensione, mai incoraggiare l’autocommiserazione. Ciò di cui essi hanno bisogno è qualcosa che stimoli e dia energia, non di qualcosa che indebolisca.PEC 173.3

    Questo mondo non è un terreno per la sfilata, ma un campo di battaglia. Tutti siamo chiamati a sopportare afflizioni come buoni soldati. Si deve insegnare ai giovani che la vera forza di carattere consiste nella volontà di portare pesi, di occupare posti difficili, di compiere l’opera che deve essere svolta, anche se essa non dovesse essere né riconosciuta né ricompensata qui sulla terra.PEC 173.4

    Il vero modo di affrontare la prova non consiste nell’evitarla ma nel trasformarla. Questo si applica a ogni disciplina, sia nell’infanzia, sia più avanti negli anni. La mancanza di una adeguata formazione durante i primi anni del bambino comporta un rafforzamento delle sue tendenze sbagliate e per conseguenza la formazione negli anni successivi diventa molto più difficile e così, spesso, la disciplina segue un percorso alquanto spiacevole. Infatti, la disciplina di per sé è un’azione dolorosa in quanto contrasta i desideri e le inclinazioni naturali; ma il dolore causato dalla correzione passa via e resta una gioia ancora più grande.PEC 173.5

    Bambini e bambine imparino che ogni sbaglio, ogni errore, ogni difficoltà, se vinti, diventano altrettanti ponti che conducono verso mète migliori e più elevate. E’ attraverso tali esperienze che tutti coloro che hanno reso la vita degna di essere vissuta, hanno raggiunto il successo.PEC 174.1

    “Le altezze raggiunte e conservate dai grandi uomini non sono state conquistate con rapido volo. Mentre i loro compagni dormivano, essi si alzavano e lavoravano duramente la notte. Noi progrediamo in virtù di quello che sta sotto i nostri piedi, di quello che possiamo dominare, dell’orgoglio abbandonato, delle passioni vinte, dei mali continuamente superati” (parole di un inno inglese).PEC 174.2

    Noi dobbiamo avere “lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne”. 2 Corinzi 4:18. Il cambio che facciamo, rinunciando ai desideri e alle inclinazioni egoistiche, è per ciò che è transitorio e senza valore, per ciò che è prezioso e duraturo. Non si tratta di un sacrificio, ma di un immenso guadagno.PEC 174.3

    “Sempre meglio” è la parola d’ordine dell’educazione, la legge di ogni esistenza degna di tale nome. Qualunque cosa Cristo ci chieda di abbandonare in cambio ci offre qualcosa di meglio. I giovani spesso amano oggetti, attività e piaceri che forse non sembrano cattivi, ma che impediscono di raggiungere il bene più grande. Fate in modo che essi siano attratti da qualcosa che sia migliore dell’ostentazione, dell’ambizione e dell’indulgenza verso se stessi. Metteteli in contatto con la vera bellezza, con i più elevati princìpi e con gli esempi più nobili. Additate loro colui che è sommamente bello. Una volta che lo sguardo si sarà posato su di lui, la vita troverà il suo centro. L’entusiasmo giovanile, la devozione generosa, l’ardore appassionato trovano qui il loro vero scopo. Il dovere diventa delizia, il sacrificio piacere. Onorare Cristo, diventare simili a lui, lavorare per lui, costituiscono la più alta ambizione e la più grande gioia della vita.PEC 174.4

    “L’amore di Cristo ci costringe”. 2 Corinzi 5:14.PEC 174.5

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