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Principi di educazione cristiana

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    Parte 3: Il maestro

    Capitolo 8: Gesù, l’inviato di Dio

    “Sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”. Isaia 9:5.PEC 44.1

    Nel Maestro mandato da Dio, il cielo offrì agli uomini quanto avesse di meglio e di più grande. Colui che era stato nel consiglio dell’Altissimo e che aveva dimorato nel luogo santissimo del santuario del Signore, fu scelto per rivelare all’umanità, nella sua persona, la conoscenza di Dio.PEC 44.2

    Ogni raggio di luce divina sceso su questo mondo caduto era stato comunicato tramite Gesù. Era stato lui a parlare per mezzo di chi, nel corso dei secoli, aveva annunciato all’umanità la Parola di Dio. Tutte le virtù di cui avevano dato prova le menti nobili e grandi, erano il riflesso della sua grandezza. In lui soltanto si realizzò l’ideale della perfezione.PEC 44.3

    Cristo venne nel mondo per rivelare questo ideale come l’unico degno di essere perseguito, e per dimostrare quello che ogni essere umano che lo accetta può diventare, quando la divinità abita nell’umanità. Egli venne per indicare in quale maniera i figli di Dio devono essere formati e come già da ora, essi possono vivere i princìpi e la vita del cielo.PEC 44.4

    Il dono supremo di Dio fu accordato per soddisfare le più grandi necessità dell’uomo. La luce apparve proprio quando le tenebre del mondo erano più fitte poiché a causa di falsi insegnamenti la mente degli uomini era stata a lungo distolta da Dio. Nei sistemi di educazione allora più diffusi, la filosofia umana aveva preso il posto della rivelazione divina. Invece dell’ideale di verità indicato dal cielo, le persone avevano accettato un ideale da loro stesse concepito. Essendosi allontanate dalla luce della vita, esse procedevano al pallido chiarore delle scintille di un fuoco da loro stessi acceso.PEC 44.5

    Poiché solo la dipendenza da Dio poteva garantire la forza, allontanandosi da Dio, quest’ultima venne meno e gli esseri umani divennero incapaci di raggiungere perfino l’ideale da loro stabilito. La semplice apparenza compensò la mancanza di vera grandezza, e l’esteriorità occupò il posto della sostanza.PEC 44.6

    Di quando in quando sorsero dei maestri per indicare al genere umano la fonte della verità ed enunciare sani princìpi la cui potenza si manifestò nella vita di molti. Questi sforzi, tuttavia, non dettero nessun durevole effetto e la corrente del male, che sembrava essersi fermata per un momento, riprese la sua corsa precipitosa.PEC 44.7

    Quando Gesù venne sulla terra, l’umanità sembrava essere scesa al suo livello più basso; le fondamenta della società erano indebolite. I giudei, privi del potere della Parola di Dio, offrivano al mondo tradizioni e speculazioni. L’adorazione di Dio in spirito e verità era stata sostituita dalla glorificazione degli uomini in un ciclo interminabile di cerimonie e riti umani. In tutto il mondo ogni sistema religioso stava perdendo la sua presa sulla mente e sullo spirito.PEC 45.1

    Rifiutando il divino, le persone finirono per non rispettare neppure ciò che era umano. La verità, l’onore, l’onestà, la fiducia, la compassione, erano scomparsi dalla terra; l’avidità spietata e l’ambizione divorante dettero origine a una mancanza di fiducia universale. L’idea del dovere, dell’impegno del forte in favore del debole, della dignità umana e dei diritti dell’uomo, fu messa da parte come se fosse stata un sogno o una favola. Ricchezza e potere, agiatezza e dissolutezza, furono ritenuti beni supremi. La degenerazione fisica, il torpore mentale e la morte spirituale caratterizzarono quel periodo.PEC 45.2

    Poiché le passioni e i propositi malvagi degli uomini bandivano Dio dai loro pensieri, la dimenticanza di lui li spinse ancora più fortemente verso il male. Inclini all’autocompiacimento, gli uomini giunsero a considerare Dio come uno di loro: un essere i cui propositi erano vanagloriosi e le cui esigenze erano soddisfatte da ciò che gli procurava piacere; un essere che innalzava o abbassava gli uomini secondo che questi favorissero oppure ostacolassero i suoi progetti egoistici. Le classi inferiori consideravano questa entità divina poco dissimile dai loro oppressori, tranne per la superiorità in termini di potere.PEC 45.3

    Praticamente tutte le religioni accettarono l’idea di un sistema di ricompense basato su osservanze. I fedeli cercavano con doni e cerimonie di propiziarsi la divinità e assicurarsi il suo favore per ottenere privilegi personali. Il male allora, non più tenuto a freno, crebbe, e diminuirono nello stesso tempo il desiderio e l’amore per il bene. Gli uomini persero l’immagine di Dio e ricevettero il marchio della potenza demoniaca e così tutto il mondo fu sottoposto alla corruzione.PEC 45.4

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