La conclusione del terzo messaggio
Mi fu mostrato il tempo in cui il messaggio del terzo angelo si stava concludendo. La potenza di Dio accompagnava il suo popolo: aveva compiuto la sua opera ed era pronto per il tempo della prova che stava per sopraggiungere. Avevano ricevuto la pioggia dell'ultima stagione, o il refrigerio della presenza del Signore, e la loro testimonianza ne era stata vivificata. L'ultimo grande avvertimento era risuonato ovunque, aveva eccitato e irritato gli abitanti della terra che non avevano voluto accettare il messaggio.PSCR 248.1
Vidi degli angeli andare e venire velocemente dal cielo. Uno di loro, munito di scrittoio, ritornava dalla terra informando Gesù di aver completato la sua opera: i giusti erano stati contati e suggellati. Poi vidi il Salvatore, che aveva compiuto il suo ministero davanti all'arca che conteneva i dieci comandamenti, gettare a terra il turibolo, alzare le sue mani e a voce alta dire: “È compiuto”. Tutti gli angeli si tolsero le corone nel momento in cui Gesù fece questa solenne dichiarazione: “Chi è ingiusto continui a praticare l'ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora”. Apocalisse 22:11.PSCR 248.2
La sorte di ognuno era stata decisa, sia per la vita sia per la morte. Mentre Gesù esercitava il suo ministero nel santuario c'era stato prima il giudizio per i giusti già deceduti e in seguito quello per i giusti ancora in vita. Cristo aveva ricevuto il suo regno, aveva compiuto l'opera di mediazione in favore del suo popolo e aveva cancellato i loro peccati. I cittadini del regno erano stati reintegrati e le nozze dell'Agnello erano state consumate. I cieli e la terra erano stati dati a Gesù e agli eredi della salvezza, per regnarvi come Re dei re e Signore dei signori.PSCR 248.3
Mentre Gesù usciva dal luogo santissimo potevo sentire il tintinnio delle campanelle del suo abito, e quando se ne fu andato una nube di oscurità coprì gli abitanti della terra. A questo punto non c'era più nessun mediatore tra l'uomo colpevole e un Dio offeso. Quando Gesù si trovava tra Dio e l'uomo colpevole, c'era un freno che limitava le loro azioni malvage; ma quando Gesù se ne andò il freno fu rimosso, e Satana ebbe il controllo assoluto degli impenitenti. Non era possibile che le piaghe fossero riversate mentre Gesù serviva ancora nel santuario, ma quando la sua opera e la sua intercessione furono terminate non c'era più nulla che potesse arginare la collera di Dio, che colpì i peccatori che avevano disprezzato la salvezza e gli avvertimenti. In quel momento terribile, dopo la conclusione dell'opera di mediazione di Gesù, i santi vivevano davanti a Dio senza un intercessore. Ogni caso era stato deciso, ogni persona preziosa contata. Gesù si trattenne un istante nella parte esterna del santuario del cielo e i peccati confessati, mentre era nel luogo santissimo, furono posti su Satana, responsabile di ogni peccato, che doveva subire il castigo per quei peccati.PSCR 248.4
Poi vidi Gesù togliersi gli abiti sacerdotali e vestirsi con i suoi abiti regali. Sulla testa aveva molte corone, una dentro l'altra. Circondato dagli angeli lasciò il cielo. Le piaghe stavano per abbattersi sugli abitanti della terra. Alcuni denunciavano e maledicevano Dio, altri si avvicinavano ai figli di Dio implorando che fosse loro spiegato come sfuggire ai suoi giudizi. Ma i giusti ormai non potevano più aiutarli. L'ultima lacrima per i peccatori era caduta, l'ultima preghiera angosciata offerta, l'ultimo peso portato, l'ultimo messaggio dato. La dolce voce misericordiosa non li avrebbe più invitati.PSCR 249.1
Quando i santi e tutto cielo si erano interessati alla loro salvezza, essi non vi avevano dato nessuna importanza. La vita e la morte erano state poste davanti a loro. Molti avevano desiderato la vita ma non si erano impegnati per ottenerla; non si erano preoccupati di scegliere la vita, e ora non c'era più sangue espiatorio che potesse purificare i colpevoli, nessun Salvatore compassionevole avrebbe implorato e gridato per loro: “Risparmia, risparmia il peccatore ancora per un po' di tempo”. Tutto il cielo si unì a Gesù quando sentì le temibili parole: “È fatto. È compiuto!”. Il piano della salvezza era stato adempiuto, ma solo pochi l'avevano accettato. A mano a mano che la dolce voce misericordiosa svaniva, la paura e l'orrore ebbero il sopravvento sui malvagi. Terrorizzati sentirono distintamente queste parole: “Troppo tardi! Troppo tardi!”.PSCR 249.2
Coloro che avevano disprezzato i messaggi divini correvano da un luogo all'altro, movendosi da un mare all'altro, e da Nord a Sud cercando la Parola del Signore. L'angelo disse: “Non la troveranno. C'è carestia sulla terra: non una carestia di pane né sete d'acqua ma dell'ascolto della Parola del Signore. Cosa non darebbero per una parola di approvazione da parte di Dio! Invece devono rimanere affamati e assetati. Giorno dopo giorno hanno disprezzato la salvezza, valorizzando le ricchezze e i piaceri terreni più di ogni altro tesoro del cielo. Hanno rifiutato Gesù e odiato i suoi santi. Coloro che sono impuri rimarranno impuri per sempre”.PSCR 249.3
Molti dei malvagi erano folli per la rabbia mentre subivano gli effetti delle piaghe. Era uno scenario angosciante. I genitori rimproveravano amaramente i figli, e i figli i propri genitori, i fratelli le loro sorelle, e le sorelle i fratelli. Si sentivano forti grida e lamenti in ogni direzione: “Sei tu che mi hai impedito di ricevere la verità che mi avrebbe salvato da questa ora terribile”. Le persone si ribellavano con odio contro i loro pastori, e li rimproverarono dicendo: “Non ci avete avvisato. Ci avete detto che il mondo si sarebbe convertito e avete gridato: “Pace, pace”, per placare ogni timore. Non ci avete parlato di questo momento, e coloro che ci volevano avvertire li avete definiti uomini fanatici e malvagi che ci avrebbero portato alla rovina”.PSCR 250.1
Vidi che i pastori non sarebbero sfuggiti alla collera di Dio. La loro sofferenza sarebbe stata dieci volte più grande di quella di coloro che avevano ingannato.PSCR 250.2