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Primi scritti

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    Visioni successive

    Il Signore mi diede questa visione nel 1847 mentre i fratelli erano riuniti, di sabato, a Topsham, nel Maine.PSCR 47.1

    Improvvisamente sentimmo un profondo desiderio di pregare, e mentre stavamo pregando lo Spirito Santo scese su di noi. Eravamo molto felici. Ben presto mi allontanai dalle realtà terrene e venni rapita in visione nella gloria di Dio. Vidi un angelo che volava rapidamente verso di me per accompagnarmi dalla terra verso la santa Città. Là vidi un tempio, vi entrai, e attraversando una porta mi ritrovai davanti alla prima cortina. Questa cortina fu sollevata ed entrai nel luogo santo. Vidi l'altare dei profumi, il candelabro con sette lampade e la tavola dei pani di presentazione.PSCR 47.2

    Dopo avermi mostrato la gloria del luogo santo, Gesù sollevò la seconda cortina ed entrai nel luogo santissimo. Vidi l'arca che era ricoperta di oro puro. A ogni estremità dell'arca c'era un cherubino con le ali distese. I loro visi erano rivolti l'uno verso l'altro e guardavano verso il basso. In mezzo agli angeli c'era un turibolo d'oro. Sopra l'arca, dove c'erano gli angeli, c'era una luce splendente che sembrava come il trono in cui abita Dio. Gesù era accanto all'arca e quando le preghiere dei santi salivano fino a lui, l'incenso fumava nel turibolo ed egli offriva queste preghiere al Padre insieme al fumo dell'incenso.PSCR 47.3

    Nell'arca c'era un recipiente d'oro con la manna, il bastone fiorito di Aaronne e le tavole di pietra simili a un libro. Gesù le aprì e vidi i dieci comandamenti scritti con il dito di Dio. Su una tavola ce n'erano quattro e sull'altra sei. I quattro sulla prima tavola risplendevano più degli altri sei. Ma il quarto, il comandamento del sabato, risplendeva più di tutti, perché il sabato era stato messo da parte per essere celebrato in onore del santo nome di Dio. Il sabato risultava splendente, circondato da un alone luminoso.PSCR 47.4

    Vidi che il comandamento del sabato non era stato inchiodato sulla croce. Se lo fosse stato, anche gli altri nove lo sarebbero stati e noi avremmo potuto trasgredirli tutti, compreso il quarto. Vidi che Dio non aveva cambiato il sabato, perché Dio stesso non cambia. Il papa, invece, lo aveva sostituito con il primo giorno della settimana perché il suo obiettivo era modificare i tempi e le leggi.PSCR 47.5

    Vidi che se Dio avesse voluto trasferire il sabato dal settimo al primo giorno della settimana, avrebbe cambiato il testo del comandamento, scritto con il dito di Dio sulle tavole di pietra che ora sono conservate nell'arca, nel luogo santissimo del santuario del cielo, e sarebbe stato modificato così: “Il primo giorno è il sabato del Signore tuo Dio”. Ma vidi che non era stato cambiato dal giorno in cui era stato scritto dal dito stesso di Dio sulle tavole di pietra date a Mosè sul monte Sinai: “...Ma il settimo giorno è il sabato del Signore tuo Dio”. Vidi che il santo sabato è, e sarà sempre, il muro di separazione tra il vero Israele di Dio e gli increduli, e il punto chiave che unirà i cuori dei figli di Dio che lo attendono.PSCR 47.6

    Vidi che Dio aveva dei figli che non conoscevano ancora il sabato e quindi non l'osservavano. Non avevano rifiutato questo messaggio. E all'inizio del periodo di profonda angoscia, eravamo stati illuminati dallo Spirito Santo quando proclamavamo il messaggio relativo al sabato.5Cfr. pagina 95.PSCR 48.1

    Le chiese di varie denominazioni e gli avventisti solo di nome si ribellavano perché non potevano confutare questa verità. A questo punto tutti i figli di Dio videro chiaramente che eravamo nella verità, si unirono a noi e condivisero la persecuzione. Vidi che sulla terra regnavano spada, carestia, pestilenza e grande confusione. I malvagi ci accusavano di aver attirato su di loro questo giudizio, e riunitisi cercavano il modo di eliminarci, pensando che così avrebbero estirpato il male.PSCR 48.2

    Durante il periodo di profonda angoscia fuggimmo tutti dalle città e dai villaggi, inseguiti dai malvagi che entravano nelle case dei figli di Dio armati di spada. Quando alzavano le spade per ucciderci, esse si rompevano e cadevano come fuscelli di paglia.PSCR 48.3

    Giorno e notte implorammo la libertà e il nostro grido giunse fino a Dio. Il sole sorse e la luna si fermò; i ruscelli smisero di scorrere; nuvole oscure si scontravano nel cielo. Ma si intravedeva un luogo pieno di luce e di gloria, da dove proveniva la voce di Dio, simile a molte acque, che faceva tremare i cieli e la terra. Il cielo si aprì e si chiuse, con un grande tumulto. Le montagne tremarono come una canna agitata dal vento provocando la caduta di massi. Il mare sembrava in ebollizione e scagliava pietre sulla riva.PSCR 48.4

    E mentre Dio annunciava il giorno e l'ora del ritorno di Gesù, e confermava il patto eterno con il suo popolo, disse una frase e poi ci fu una pausa, e le sue parole si diffusero per tutta la terra. L'Israele di Dio stava in piedi con lo sguardo rivolto verso il cielo, ascoltando le parole proferite dalla bocca di Yahweh che riempivano la terra come un rombo di tuoni fortissimi.PSCR 48.5

    Era una scena veramente solenne. Alla fine di ogni frase i santi gridavano: “Gloria! Alleluia!”. I loro volti erano illuminati dalla gloria di Dio e risplendevano come il volto di Mosè quando scese dal monte Sinai. Per questo motivo gli empi non potevano guardarli. Quando una benedizione eterna fu pronunciata in favore di coloro che avevano onorato Dio, osservando il suo santo sabato, sentimmo un forte grido di vittoria sulla bestia e sulla sua immagine.PSCR 49.1

    Successivamente iniziò il giubileo, il tempo in cui la terra doveva riposarsi. Vidi gli schiavi fedeli alzarsi trionfanti e vittoriosi e lasciar cadere le catene che li avvolgevano, mentre i loro padroni malvagi erano confusi, senza sapere cosa fare, perché gli empi non potevano comprendere le parole pronunciate da Dio. Subito dopo, apparve la grande nuvola bianca. Era più bella che mai. Su di essa era seduto il Figlio dell'Uomo. All'inizio non avevamo visto Gesù sulla nuvola, ma più questa si avvicinava alla terra, più era visibile la sua figura affascinante. Questa nuvola era il simbolo del Figlio dell'Uomo in cielo. La voce del Figlio di Dio chiamò i giusti che dormivano nelle loro tombe per rivestirli di gloriosa immortalità. I santi viventi furono mutati in un attimo e si ritrovarono insieme agli altri nel carro di nuvole, che risplendeva di gloria mentre si alzava in cielo. Su entrambi i lati del carro c'erano delle ali e sotto delle ruote. Mentre il carro saliva in alto, le ruote gridavano: “Santo”; le ali nel muoversi dicevano: “Santo”; il corteo degli angeli intorno alla nuvola gridava: “Santo, santo, santo, Signore Dio onnipotente!”. E il carro se ne andò verso la santa Città, e Gesù ci accolse aprendo le porte. Eravamo i benvenuti perché avevamo osservato i “comandamenti di Dio” e avevamo diritto di accedere “all'albero della vita”.PSCR 49.2

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