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Consigli sull’ economato cristiano

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    Capitolo 17: Il messaggio di Malachia

    Il rimprovero, l’avvertimento e le promesse del Signore sono presentati chiaramente in Malachia 3:8: “Io vi rispondo: È giusto frodare Dio? Eppure voi mi frodate! E voi domandate: “In che cosa?” Nel versamento della decima parte dei vostri beni e nelle vostre offerte. Siete stati colpiti da una grande maledizione perché voi, tutto il popolo, mi frodate”. Malachia 3:8, 9 (Tilc).CEC 58.4

    Il Signore propone a coloro che hanno ricevuto i suoi doni di metterlo alla prova: “Se portate invece tutta la decima parte dei vostri beni nel mio tempio, perché ci sia sempre del cibo di riserva, certamente aprirò le porte del cielo e riverserò su di voi abbondanti benedizioni”. Malachia 3:10 (Tilc).CEC 58.5

    Questo messaggio non ha perso la sua forza. Esso è attuale e importante così come lo sono le benedizioni divine. Non è difficile comprendere il nostro dovere alla luce di questo messaggio proclamato da un profeta di Dio. Non siamo stati abbandonati a brancolare nel buio e nella disubbidienza. La verità è esposta con chiarezza e può essere perfettamente compresa da colui che vuole essere onesto agli occhi di Dio. La decima di tutte le nostre entrate appartiene al Signore. Egli chiede che gli sia restituita una parte dei nostri beni e dice: “Io vi permetto di utilizzare i miei beni dopo che avrete restituito la decima e presentato doni e offerte”.CEC 58.6

    Dio vuole che la decima sia versata nelle sue casse. Questa parte deve essergli restituita fedelmente e onestamente. Inoltre reclama i nostri doni e le nostre offerte. Nessuno è obbligato a presentare al Signore le sue decime e le sue offerte. Ma con la stessa certezza con cui ci è stato presentato il messaggio di Dio, così Egli reclamerà ciò che gli è dovuto da ogni essere umano. Se gli uomini non sono fedeli nel pagamento di ciò che appartiene al Signore, se disprezzano la missione divina affidata ai suoi amministratori, essi non potranno godere a lungo dei beni che il Signore aveva loro affidato. (...)CEC 58.7

    Il Signore ha stabilito il compito di ognuno. I suoi servitori devono agire collaborando con lui. Gli uomini, se vogliono, possono rifiutare di mantenere i contatti con il Creatore; possono rifiutare di consacrarsi al suo servizio e far fruttare i propri talenti; possono astenersi dal praticare la temperanza e la rinuncia e possono dimenticare che il Signore ha rivendicato una parte di ciò che ha loro affidato. In questo modo risultano amministratori infedeli.CEC 59.1

    Un buon amministratore farà il possibile per servire Dio e si preoccuperà delle difficoltà della nostra società. Comprenderà che il messaggio della verità deve essere proclamato, non soltanto nel vicinato, ma anche nei paesi lontani. Quando gli uomini vivono con questo spirito, l’amore per la verità e la santificazione che ne scaturisce purificano il loro cuore dall’avarizia, dalla doppiezza e da qualsiasi tipo di disonestà. — The Review and Herald, Supplemento, 1 dicembre 1896.CEC 59.2

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