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Sulle orme del gran medico

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    Dio rivelato ai discepoli

    Esaminiamo con attenzione le parole pronunciate dal Cristo nella camera alta alla vigilia della crocifissione. L’ora della prova si avvicinava ed egli cercava di confortare i discepoli che sarebbero stati tentati duramente.OGM 226.3

    “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?... Tommaso gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via? Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto. Filippo gli disse: Signore mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue”. Giovanni 14:1-10.OGM 226.4

    I discepoli non comprendevano le parole del Cristo relative al suo rapporto con il Padre. La maggior parte dei suoi insegnamenti erano ancora incomprensibili per loro, ma il Cristo desiderava che avessero una conoscenza di Dio più chiara e definita. “Vi ho detto queste cose in similitudini; l’ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre”. Giovanni 16:25.OGM 226.5

    Quando il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo scese sui discepoli, essi compresero pienamente le verità che il Cristo aveva espresso tramite le parabole. Gli insegnamenti che per loro erano incomprensibili ora diventavano chiari. Ma neppure in quel momento si adempì completamente la promessa del Cristo ai discepoli. Essi beneficiavano di tutte le conoscenze ricevute da Dio, ma il pieno adempimento della promessa di Gesù di far loro conoscere il Padre si doveva ancora realizzare. Anche oggi abbiamo una conoscenza parziale e imperfetta. Quando terminerà il conflitto e Gesù Cristo-uomo riconoscerà davanti al Padre i suoi fedeli discepoli, che in una società corrotta hanno reso testimonianza di lui, essi comprenderanno chiaramente ogni mistero.OGM 226.6

    Il Cristo ha conservato anche in cielo la sua umanità glorificata. A coloro che lo accettano egli accorda la possibilità di diventare figli di Dio, affinché il Padre possa accoglierli e vivere con loro per l’eternità. Se in questa vita saranno fedeli a Dio alla fine “vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte”. Apocalisse 22:4. La felicità di vivere in cielo non consiste forse nel vedere Dio? Per il peccatore, salvato dalla grazia del Cristo, quale gioia maggiore ci può essere di quella del contemplare il volto di Dio e riconoscerlo come Padre?OGM 227.1

    Le Scritture sono chiare quando indicano la relazione esistente fra il Padre e il Cristo, sottolineando la personalità di ciascuno. “Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio... che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Infatti, a quale degli angeli ha mai detto: Tu sei mio Figlio, oggi io t’ho generato? e anche: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio?” Ebrei 1:1-5.OGM 227.2

    La personalità del Padre e del Figlio e la loro unione, sono presentate nella preghiera del Cristo per i discepoli: “Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato”. Giovanni 17:20, 21. Il legame che esiste fra il Cristo e i suoi discepoli non annulla la personalità dell’uno e degli altri; essi sono uno negli obiettivi, nella mente, nel carattere, ma non nella persona. Nello stesso modo Dio e il Cristo sono uno.OGM 227.3

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