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Sulle orme del gran medico

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    La respirazione

    Per avere un buon sangue, bisogna respirare correttamente. Compiere inspirazioni profonde con aria pulita, riempire i polmoni d’ossigeno, purifica il sangue, gli dà un colore brillante e convoglia un flusso vitale in ogni parte del corpo. Una respirazione adeguata calma il sistema nervoso, stimola l’appetito e facilita la digestione, inoltre assicura un sonno profondo e ristoratore. Ai polmoni dovrebbe essere lasciata la massima capacità d’espansione. Più sono liberi di espandersi e più si sviluppano; questa capacità diminuisce, invece, quando si trovano compressi. Da qui scaturiscono gli effetti nocivi causati dalle cattive abitudini come quella, così diffusa soprattutto nelle attività sedentarie, di stare chini mentre si lavora. Adottare questa posizione rende impossibile una respirazione profonda, quella superficiale diventa ben presto una cattiva abitudine e i polmoni perdono la loro capacità di espandersi. Un effetto simile è prodotto dalle allacciature troppo strette. Non vi è spazio a sufficienza nella parte bassa del torace; i muscoli addominali, che erano stati predisposti per contribuire alla respirazione, non hanno la piena capacità di movimento e i polmoni sono limitati.OGM 147.4

    In questo modo l’ossigeno fornito per garantire un buon funzionamento è insufficiente, il sangue scorre più lentamente e le scorie che dovrebbero essere eliminate dai polmoni durante l’espirazione vengono invece trattenute rendendo il sangue impuro. Allora non solo i polmoni, ma anche lo stomaco, il fegato e il cervello ne subiscono le conseguenze: la pelle diventa giallastra, la digestione viene rallentata, il cuore è indebolito, il cervello si offusca, i pensieri sono confusi; la tristezza invade l’animo che si deprime, tutto il corpo ne è influenzato ed è più vulnerabile. I polmoni eliminano costantemente impurità e quindi necessitano di un apporto regolare d’aria fresca e pura. L’aria viziata non fornisce una quantità d’ossigeno sufficiente e così il sangue arriva al cervello e agli altri organi senza essere stato purificato. Da qui la necessità di aerare l’ambiente. Vivere in stanze chiuse, poco ventilate, dove l’aria viziata ristagna, indebolisce tutto l’organismo che così diventa particolarmente sensibile al freddo e la minima esposizione all’aria fresca provoca malattie. Molte donne sono pallide e deboli perché passano troppo tempo chiuse in casa. Respirano continuamente la stessa aria che si carica di sostanze tossiche emesse dai polmoni e dai pori della pelle, così le tossine sono nuovamente trasportate nel sangue.OGM 148.1

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