Un influsso positivo
Devi adottare un comportamento che non permetta a nessuno di ingannarsi sul tuo conto. Se non prendi questa decisione, non puoi esercitare un influsso positivo sulla società in cui vivi.TT1 168.1
Le tue decisioni, anche se buone e sincere, non saranno sufficienti; fallirai penosamente se non conti sulla forza che Dio ti concede e se non perseveri con convinzione. Impegnati con tutto il tuo cuore per l’opera di Dio, per vivere una vita cristiana, per riflettere l’immagine del Cristo.TT1 168.2
Tu non puoi servire Dio e Mammona: o sei completamente dalla parte del Signore o da quella del nemico. “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. Matteo 12:30.TT1 168.3
Alcuni, nella loro vita religiosa, falliscono perché sono sempre tentennanti, indecisi. Spesso sono convinti e arrivano al punto di abbandonarsi completamente a Dio, ma non riuscendo e raggiungere la meta, ritornano indietro. In questo caso la coscienza si cauterizza e diventa sempre meno sensibile all’influsso dello Spirito di Dio, che ha avvertito, ha convinto ed è stato disprezzato a tal punto da andarsene rattristato.TT1 168.4
Non ci si può beffare di Dio. Egli ci indica chiaramente l’opera da compiere e se trascuriamo di seguire la luce ricevuta ci ritroveremo nelle tenebre.TT1 168.5
Dio ti invita a collaborare nella sua opera. Inizia là dove ti trovi. Vieni alla croce e rinuncia a te stesso, al mondo, a ogni idolo. Accetta il Cristo, interamente, nel tuo cuore.TT1 168.6
Ti trovi in un luogo difficile per esercitare, attraverso la tua consacrazione, un influsso che induca altri ad abbandonare il peccato, il piacere, la follia e percorrere la via stretta, la via dei riscattati dal Signore. Arrenditi completamente a Dio e consacragli tutto, senza riserve.TT1 168.7
Ricerca quella pace che è superiore a qualsiasi conoscenza. Tu non puoi attingere nutrimento dal Cristo se non sei legato a lui; diversamente sei un ramo secco e non senti il bisogno di essere purificato e santificato. Dovresti provare intensamente il desiderio di ricevere lo Spirito Santo e pregare per riceverlo. Se non cerchi la sua presenza, non puoi aspettarti la benedizione di Dio. Se utilizzassi i mezzi di cui disponi, cresceresti nella grazia e raggiungeresti un livello di vita superiore.TT1 168.8
Non ti viene spontaneo amare le realtà spirituali; però puoi acquisire questo amore se eserciti la tua mente e le tue energie in quella direzione. Ti occorre la forza necessaria per farlo. La vera educazione è la facoltà di usare le nostre energie in modo da conseguire dei risultati positivi.TT1 168.9
Perché la religione non monopolizza la nostra attenzione, mentre gli interessi terreni monopolizzano le energie del nostro cervello, delle ossa e dei muscoli? Tutte le nostre forze sono tese in questa direzione. Ci siamo impegnati a utilizzare tutto il nostro entusiasmo e le nostre energie per gli affari terreni e quindi anche la nostra mente si orienta facilmente nello stesso senso. Per questo i cristiani trovano la vita religiosa così difficile e così facile, invece, quella del mondo: le nostre capacità sono state sviluppate per esercitare la loro azione seguendo il mondo. Nella vita religiosa c’è stata un’adesione alle verità della Parola di Dio, ma non per metterle in pratica nella vita quotidiana.TT1 168.10
Sviluppare pensieri e sentimenti religiosi non è stato considerato un obiettivo del processo educativo, mentre in realtà dovrebbe influire su tutto il nostro essere e dominarlo. È necessario abituarsi ad agire correttamente; spesso lo si fa in maniera saltuaria o in circostanze favorevoli, ma il nostro spirito, per natura, non è incline alle realtà spirituali.TT1 168.11