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I tesori delle testimionianze 3

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    Capitolo 23: Lo scopo di Dio circa le nostre case editrici

    “Voi mi sarete testimoni”, “per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia del’Eterno e il giorno di vendetta del nostro Dio”.TT3 86.1

    La nostra opera delle pubblicazioni fu istituita in base alle direttive date da Dio, sotto la sua speciale supervisione ed era intesa a svolgere un compito specifico. Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti da Dio come popolo particolare, separato dal mondo. Con lo scalpello della Verità Egli lo ha tagliato fuori dalla cava del mondo, lo ha messo in rapporto con se stesso e ne ha fatto il suo rappresentante e il suo ambasciatore nel’ultima opera di salvezza. La più grande ricchezza di verità che mai sia stata affidata a degli esseri mortali, i più solenni e tremendi avvertimenti che mai siano stati dati da Dio all’uomo, sono stati loro affidati per essere trasmessi al’umanità. Nello svolgimento di questo mandato le nostre case editrici sono fra gli agenti più efficaci.TT3 86.2

    Queste istituzioni debbono ergersi come testimoni di Dio, come maestri di giustizia alla gente. Da esse deve scaturire una luce simile a quella di una lampada splendente. Simili ai fasci di luce di un potente faro posto su una scogliera pericolosa, esse debbono emettere continuamente una luce capace di dissipare le tenebre del mondo e di avvertire gli uomini del’incombente pericolo di distruzione che li minaccia.TT3 86.3

    Le pubblicazioni delle nostre case editrici debbono preparare un popolo che si accinga a incontrarsi con Dio. In tutto il mondo esse debbono assolvere il compito svolto da Giovanni Battista nei confronti della nazione ebraica. Con vibranti messaggi di avvertimento quel profeta di Dio risvegliò gli uomini dal loro torpore mondano e per mezzo di lui l’Eterno invitò lo sviato Israele al pentimento. Con la sua predicazione, Giovanni mise a nudo gli inganni del popolo e, in netto contrasto con le false teorie del suo tempo, la verità contenuta nei suoi insegnamenti acquistò un ’indiscutibile credibilità. Il suo messaggio era “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!” Matteo 3:2. Lo stesso messaggio deve essere dato oggi al mondo mediante le pubblicazioni delle nostre case editrici.TT3 86.4

    La profezia con la quale Giovanni assolse la sua missione sottolinea la nostra opera: “Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri”. Matteo 3:3. Nello stesso modo in cui Giovanni preparò la via al primo avvento, noi la dobbiamo preparare al secondo avvento del Signore. Le nostre case editrici debbono esaltare le esigenze della legge di Dio che è stata calpestata. Stando davanti al mondo come dei riformatori esse devono diffondere uno spirito di riforma, dimostrando che la legge di Dio è il fondamento di ogni riforma duratura. In modo chiaro e distinto esse devono mettere in evidenza la necessità di ubbidire a tutti i comandamenti; sospinte dal’amore di Cristo devono collaborare con lui per riedificare le antiche rovine, per rialzare le fondamenta gettate nel passato. Inoltre esse devono riparare le brecce e restaurare i sentieri per rendere abitabile il paese. Grazie alla loro testimonianza, il sabato del quarto comandamento apparirà come una testimonianza che ricorda costantemente Iddio, che richiama l’attenzione e che suscita delle indagini intese a far volgere le menti umane verso il loro Creatore.TT3 86.5

    Non si dimentichi mai che queste istituzioni debbono collaborare col ministero dei delegati del cielo, la loro opera è rappresentata dal’angelo che volava “in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra e ad ogni nazione, e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: ’Temete Iddio e dategli gloria perché l’ora del suo giudizio è venuta’”. Apocalisse 14:6, 7.TT3 87.1

    Da esse deve partire la terribile denuncia: “Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino del’ira della sua fornicazione”. Apocalisse 14:8.TT3 87.2

    Esse sono rappresentate dal terzo angelo che seguiva e che diceva “con gran voce: ’Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch ’egli del vino del’ira di Dio’”. Apocalisse 14:9, 10.TT3 87.3

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