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Il gran conflitto

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    Capitolo 37: La nostra unica salvaguardia

    “Alla legge! alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!” Isaia 8:20. La Parola di Dio è stata data ai credenti come salvaguardia contro l’influsso dei falsi maestri e il potere ingannatore degli spiriti delle tenebre. Satana ricorre a ogni mezzo per impedire agli uomini di conoscere la Bibbia, le cui chiare affermazioni smascherano i suoi inganni. A ogni risveglio del popolo di Dio fa riscontro un’intensificata attività da parte del principe del male. Oggi, poi, egli ricorre alle sue ultime forze in vista della lotta finale contro il Cristo e i suoi discepoli. Sta per realizzare il suo inganno supremo: l’anticristo compirà opere straordinarie davanti ai nostri occhi. Egli imiterà la verità così bene, che sarà quasi impossibile riconoscere il vero dal falso senza l’aiuto delle Sacre Scritture. Infatti, è alla luce della loro testimonianza che bisogna provare ed esaminare la natura di ogni affermazione e di ogni miracolo.GC 464.1

    Coloro che si impegneranno a osservare tutti i comandamenti di Dio, incontreranno opposizione e derisione. Essi potranno resistere solo confidando in Dio. Per superare la prova che li attende, essi devono comprendere la volontà di Dio rivelata nella sua Parola. Essi potranno onorare il Signore solo tramite una corretta comprensione del suo carattere, del suo governo e dei suoi piani e agendo di conseguenza. Solo coloro che hanno fortificato la loro mente con lo studio delle verità bibliche, potranno superare l’ultimo grande conflitto. Ogni uomo dovrà chiedersi: “Ubbidirò a Dio o agli uomini?” L’ora decisiva sta per scoccare. Ci appoggiamo saldamente alla roccia dell’immutabile Parola di Dio? Siamo pronti a difendere i comandamenti di Dio e sostenere la fede di Gesù?GC 464.2

    Prima della crocifissione, il Salvatore disse ai discepoli che stava per essere condannato a morte, ma che sarebbe risorto; gli angeli erano presenti per imprimere le sue parole nelle loro menti e nei loro cuori. Ma i discepoli pensavano a una liberazione temporale dal giogo di Roma e quindi non sopportavano l’idea che colui sul quale avevano concentrato tutte le loro speranze, dovesse subire una morte così vergognosa. Le parole che essi avrebbero dovuto ricordare, furono purtroppo cancellate dalle loro menti e quando sopraggiunse l’ora della prova erano impreparati. La morte di Gesù cancellò tutti i loro sogni, come se egli non li avesse mai avvertiti. Ma le profezie ci rivelano chiaramente l’avvenire così come le parole di Gesù avevano svelato il futuro ai discepoli. Gli avvenimenti relativi alla fine del tempo di grazia e la preparazione per l’ora della “distretta” sono annunciati in modo preciso. Eppure molti non riescono a comprendere queste importanti verità, quasi non fossero mai state loro rivelate. Satana veglia per cancellare ogni impressione che potrebbe assicurare loro la saggezza che conduce alla salvezza (cfr. 2 Timoteo 3:15, Tilc) affinché il “tempo di distretta” li trovi impreparati.GC 464.3

    Quando Dio invia agli uomini dei messaggi tanto importanti, da rappresentarli con angeli che volano in mezzo al cielo, desidera che ogni persona dotata di intelligenza li ascolti. Il terribile giudizio pronunciato contro gli adoratori della bestia e della sua immagine (cfr. Apocalisse 14:9-11) dovrebbe indurre molti a studiare queste profezie per sapere che cos’è il marchio della bestia e come si può evitare di riceverlo. Ma le masse rifiutano di ascoltare la verità e preferiscono le favole. L’apostolo Paolo parla degli ultimi giorni in questi termini: “...verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina...” 2 Timoteo 4:3. Questo tempo è giunto. La gente non ama la verità biblica, perché entra in conflitto con l’amore per il mondo. Satana, allora, presenta quelle seduzioni che li attraggono.GC 465.1

    Dio, però, avrà sulla terra un popolo che farà della Bibbia l’unica norma di ogni dottrina e la base di ogni riforma. Né l’opinione dei dotti né le seduzioni della scienza né il credo o le decisioni dei concili ecclesiastici, tanto discordi quanto numerosi, devono essere presi in considerazione in relazione a questioni di fede. Prima di accettare una qualsiasi dottrina o comandamento è necessario assicurarsi che sia sostenuto chiaramente da “Così dice il Signore”.GC 465.2

    Satana è costantemente all’opera per richiamare l’attenzione sull’uomo piuttosto che su Dio. Egli orienta gli uomini a scegliere, come guide, vescovi, pastori e teologi, anziché studiare direttamente la Parola di Dio, per capire da soli quale sia il loro dovere. Poi, soggiogando le menti di questi capi, egli riesce a influenzare le folle a seguire la sua volontà.GC 465.3

    Quando il Cristo pronunciava parole di vita, il popolo le ascoltava con gioia. Molti, perfino fra i sacerdoti e i capi, credevano in lui. Ma il sommo sacerdote e i magistrati della nazione erano decisi a condannare e rifiutare i suoi insegnamenti. Nonostante l’inutilità dei loro sforzi per trovare delle accuse contro Gesù e pur non potendo fare a meno di sentire l’influsso della potenza e della sapienza divina delle sue parole, essi si trincerarono dietro i loro pregiudizi e respinsero le prove più evidenti della sua messianicità per paura di diventare suoi discepoli. Questi avversari di Gesù erano uomini che il popolo aveva imparato a rispettare fin dall’infanzia e davanti alla cui autorità si inchinava con cieca ubbidienza. “Come mai” dicevano “i nostri capi, i nostri dottori scribi non credono in Gesù? Se egli fosse davvero il Cristo, questi uomini pii non lo accetterebbero?” Fu proprio l’influsso di quei maestri a indurre la nazione ebraica a rigettare il suo Redentore.GC 465.4

    Lo spirito che animava quei sacerdoti e quei capi si rivela anche oggi in molti di coloro che manifestano una grande devozione. Essi rifiutano di ascoltare la testimonianza delle Scritture circa le verità per il nostro tempo; richiamano l’attenzione sul loro numero, sulla loro ricchezza, sulla loro popolarità e guardano con disprezzo i difensori della verità: pochi, poveri, impopolari e la cui fede li separa dal resto della società.GC 466.1

    Gesù sapeva che quell’autorità usurpata, che si attribuivano gli scribi e i farisei, non avrebbe perso il suo valore con la dispersione degli ebrei. Egli vide profeticamente l’opera di esaltazione dell’autorità umana per dominare le coscienze, che in ogni tempo è stata una terribile maledizione per la chiesa. Le sue terribili accuse rivolte agli scribi e ai farisei e i suoi avvertimenti al popolo, perché non seguisse quelle guide cieche, sono rimasti un avvertimento per le generazioni future.GC 466.2

    La chiesa di Roma riserva al clero il diritto di interpretare le Scritture. Con il pretesto che solo gli ecclesiastici possono capire e spiegare la Parola di Dio, essa viene sottratta al popolo. Sebbene la Riforma abbia messo il santo Libro a disposizione di tutti, il principio che ha spinto Roma a privare il popolo della Scrittura impedisce alle masse, anche nelle chiese protestanti, di studiare la Bibbia personalmente. La gente, infatti, è stata abituata ad accettare gli insegnamenti secondo l’interpretazione della chiesa e molti non accettano nulla, neppure una dottrina rivelata chiaramente dalla Bibbia, che risulti in contrasto con il credo o con l’insegnamento ufficiale della loro chiesa.1Nella chiesa primitiva si raccomandava molto ai laici di leggere la Bibbia. I Padri della chiesa si dichiararono, in maniera inequivocabile e come dimostrano i loro scritti, in favore della lettura e dello studio della Sacra Scrittura. Clemente di Romaraccomandava, intorno all’anno 100: “Leggete assiduamente le Sacre Scritture, le vere parole dello Spirito Santo. Voi conoscete molto bene le Scritture, avete una buona conoscenza della Parola di Dio: conservatela in voi per poterla ricordare”. Policarpo (morto verso il 155), capo della chiesa di Smirne: “Ho la ferma certezza che voi siate ben fondati nella Sacra Scrittura”. Tertulliano di Cartagine (160-220): “Dio ci ha dato la Scrittura affinché possiamo conoscere in modo più completo e profondo sia lui sia la sua volontà”. Clemente di Alessandria (150-215): “La Parola divina non è una luce segreta, essa è per tutti: affrettatevi dunque ad accettarla per la vostra salvezza”. Origene (185-254): “Volesse Dio che tutti investigassimo le Scritture com’è scritto! Stolti e ciechi sono coloro che non riconoscono come la lettura della Bibbia risvegli grandi e degni concetti. Ci auguriamo che tutti siano solleciti nell’ascoltare la Parola di Dio non solo in chiesa, ma anche nelle proprie case e che giorno e notte meditino sulla legge del Signore, poiché il Cristo è vicino a chi lo cerca”. Attanasio il Grande (295-373): “Per la nostra salvezza abbiamo la Sacra Scrittura... Questo libro è la sorgente della salvezza, perché chi ha sete possa dissetarsi alle sue rivelazioni; infatti, solo in essa si trovano gli insegnamenti per giungere alla vita eterna. Nessuno cerchi di aggiungervi o di togliervi qualcosa!”Crisostomo (354-407): “Voi credete che la lettura delle Sacre Scritture appartenga soltanto ai monaci, ma essa è più necessaria a voi che a loro, perché coloro che vivono nel mondo dove non mancano le lotte quotidiane hanno maggiormente bisogno di salvezza. È perciò grave e dannoso credere che le Sacre Scritture siano inutili... Questo è quanto insinua Satana. Ecco quello che dice l’apostolo Paolo: “Ogni Scrittura è... utile ad insegnare” e voi non volete nemmeno toccare il Vangelo, quando esso viene porto alle vostre mani impure!... Perché disprezzate la Sacra Scrittura? Questo modo di pensare è del diavolo, che vuole impedirci di guardare nel tesoro per trarne un ricco beneficio”. Geronimo (347-420): “Devi leggere con molta attenzione le Sacre Scritture; esse dovrebbero essere quasi sempre nelle tue mani”. Agostino (354-430): “Commetteremmo un grosso sbaglio se non volessimo leggere quanto è stato scritto per noi. Con l’aiuto di Dio e con tutte le vostre forze, fate in modo che nelle vostre case si legga con diligenza la Sacra Scrittura. Gregorio il Grande (verso il 600): “Che cos’è la Sacra Scrittura se non una lettera dell’Iddio onnipotente alle sue creature? Se un re terreno vi scrivesse non avreste pace e non vi concedereste riposo prima di aver letto il suo scritto. Il Signore del cielo e della terra ha inviato una lettera importante per la vostra vita e voi non siete ansiosi di leggerla?” Nonostante queste testimonianze, la lettura della Sacra Scrittura nella lingua del paese fu proibita per molti secoli. Anche negli ultimi duecento anni alcuni papi si sono dichiarati chiaramente contrari alla diffusione e alla lettura della Bibbia. Gregorio XIV, nel 1844, in una Bolla agli ecclesiastici, incitava a strappare dalle mani dei credenti le Bibbie tradotte in lingua volgare! Una certa svolta si ebbe soltanto con Leone XIII. Fu permesso a tutti di leggere nel testo originale le edizioni approvate della Bibbia e le antiche traduzioni cattoliche. Le Bibbie non cattoliche, e questo è valido ancora oggi, si potevano usare solo per studi di ricerca se nella prefazione e nelle note non era detto nulla contro gli articoli di fede cattolici. Ai cattolici era permesso leggere la Bibbia in lingua volgare, solo se essa aveva l’“imprimatur” del papa, se era stata ratificata dal vescovo e correlata di annotazioni. Le traduzioni protestanti venivano accusate di falsificazione! Queste limitazioni sono durate praticamente fino al XX secolo. Nonostante tutti gli ostacoli e le contrarietà, si può osservare come nella Chiesa Cattolica, in questi ultimi decenni, vi sia un ritorno alla Bibbia. Nel 1933 fu fondato un Movimento Cattolico per la Bibbia e Pio XII, nel 1943, nella sua enciclica De divino afflante spiritu si dichiarò favorevole ad esso. Scopo del Movimento è di diffondere la Bibbia e promuoverne la comprensione. Anche dopo il concilio Vaticano II, l’apertura in favore della Bibbia ha continuato ad affermarsi. Sebbene nella Chiesa Cattolica la Bibbia non occupi lo stesso posto che ha nelle chiese della Riforma, tuttavia sono da apprezzare i tentativi compiuti dalla maggioranza dei Padri conciliari di dare un fondamento biblico ai testi del concilio. Addirittura alcuni di essi, come ad esempio il cardinale Léger, avevano richiesto nell’ultimo concilio di sottoporre in modo inequivocabile l’insegnamento dottrinale alla Parola di Dio. Le più grosse difficoltà sono sorte per la necessità da parte del papa di non cambiare l’interpretazione cattolica in vigore, secondo cui la Scrittura può essere spiegata e interpretata solo dalla chiesa. Nella struttura del giuramento dichiarativo n. 25, deliberato dal concilio Vaticano II, è detto fra l’altro: “Perciò il clero, e particolarmente i sacerdoti del Cristo e gli altri, che in qualità di diaconi, di insegnanti, si consacrano al servizio della Parola, devono occuparsi della Scrittura con costante lettura e studio approfondito affinché nessuno di loro diventi un “vuoto e superficiale predicatore della Parola di Dio, senza esserne intimo uditore” (Agostino), dovendo essi comunicare ai fedeli loro affidati... gli incalcolabili tesori della Parola divina”. Oggi in genere si riconosce la necessità che clero e laici familiarizzino maggiormente con la Bibbia. I congressi vescovili organizzano corsi biblici per sacerdoti e per tutti coloro che hanno il compito di predicare la Parola di Dio.GC 466.3

    Nonostante i numerosi avvertimenti della Bibbia contro i falsi dottori, molti affidano al clero la cura del loro spirito. Oggi migliaia di persone che si professano cristiane non possono citare, in favore delle proprie credenze religiose, nessun’altra autorità se non quella delle loro guide spirituali. Trascurando gli insegnamenti del Salvatore, essi hanno una cieca fiducia nei loro pastori. Ma questi uomini sono infallibili? Perché affidare loro il nostro spirito se non possiamo provare, con la Parola di Dio, che essi insegnano la verità? L’assenza di coraggio morale per abbandonare le filosofie del mondo spinge molti a seguire gli insegnamenti dei dotti. Siccome sono riluttanti a esaminare personalmente le Scritture, finiscono per ritrovarsi schiavi dell’errore. Essi vedono che la verità per il nostro tempo è chiaramente esposta nella Bibbia, si rendono conto che la potenza dello Spirito Santo ne accompagna la proclamazione, ma se ne lasciano distogliere dall’opposizione del clero. Sebbene la ragione e la coscienza ne siano convinte, questi uomini confusi non riescono a pensare in modo diverso dalle loro guide spirituali e così il loro giudizio individuale, i loro interessi eterni vengono sacrificati all’incredulità, all’orgoglio e al pregiudizio altrui.GC 466.4

    Sono molti i mezzi di cui Satana si serve per rendere gli uomini schiavi dell’influsso di coloro che li circondano. Egli attira a sé intere folle tramite quei legami che le uniscono ai nemici della croce. Qualunque possa essere questo rapporto — paterno, filiale, coniugale, sociale — le conseguenze sono le stesse: queste coscienze sono dominate dal nemico della verità e non hanno né il coraggio né l’indipendenza sufficienti per seguire le proprie convinzioni.GC 467.1

    La verità e la gloria di Dio sono inseparabili. È impossibile, con la Bibbia a nostra disposizione, onorare Dio sostenendo opinioni errate. Molti ritengono che non abbia importanza quello in cui si crede, purché la sua vita sia integra. Ma la vita è proprio l’espressione di quello in cui si crede. Se la conoscenza e la verità sono alla nostra portata e non approfittiamo del privilegio di udirle e di apprezzarle, virtualmente le rigettiamo e preferiamo le tenebre alla luce.GC 467.2

    “V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte”. Proverbi 16:25. L’ignoranza cessa di essere una scusa per l’errore e per il peccato, quando si ha l’opportunità di conoscere la volontà di Dio. Un uomo che si trova davanti a un incrocio e, senza curarsi dei pannelli indicatori, imbocca una via qualsiasi pensando che sia quella giusta, nonostante la sua sicurezza, molto probabilmente seguirà una direzione sbagliata.GC 467.3

    Dio ci ha dato la sua Parola perché possiamo conoscere i suoi insegnamenti e sapere che cosa ci chiede. Quando un certo dottore pose a Gesù la domanda: “...Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna?” il Salvatore lo indirizzò alla Scrittura dicendogli: “Tu sai i comandamenti...” Marco 10:17-19. L’ignoranza non scuserà né i giovani né i vecchi, né li sottrarrà al castigo decretato per la trasgressione della legge di Dio, poiché essi hanno a disposizione una chiara esposizione di questa legge, dei suoi princìpi e delle sue esigenze. Non basta avere buone intenzioni, non è sufficiente fare quello che si crede sia giusto o che il pastore insegna come tale. È in gioco la nostra salvezza e quindi ognuno deve esaminare le Scritture personalmente. Per quanto radicate possano essere le nostre convinzioni in materia di fede; per quanto grande possa essere la nostra fiducia che il pastore conosca la verità, questa non è una base sufficiente. Disponiamo di una cartina stradale che indica ogni pietra miliare del cammino verso il cielo e quindi non possiamo attenerci a semplici supposizioni.GC 467.4

    Primo e supremo dovere di ogni essere intelligente è imparare dalle Sacre Scritture che cos’è la verità per poi camminare in questa direzione e incoraggiare altri a fare lo stesso. Dovremmo studiare diligentemente la Bibbia ogni giorno, valutando ogni pensiero e confrontando i versetti fra loro. Con l’aiuto divino acquisiremo delle convinzioni personali, sapendo che un giorno saremo chiamati a renderne conto direttamente a Dio.GC 468.1

    Le verità chiaramente rivelate nella Bibbia sono state messe in dubbio da uomini colti, che con il pretesto della loro sapienza, insegnano che le Scritture hanno un significato mistico, segreto e spirituale che non appare chiaramente nel linguaggio usato. Questi uomini sono dei falsi dottori. Parlando di loro, Gesù disse: “...voi... non conoscete le Scritture né la potenza di Dio...” Marco 12:24. Il linguaggio della Bibbia deve essere spiegato secondo il suo significato più immediato, a meno che non si tratti di simboli o di esempi. Il Cristo ha promesso: “Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio...” Giovanni 7:17. Se gli uomini accettassero la Bibbia come essa è, e se non ci fossero i falsi dottori per travisare le verità e renderle confuse, si realizzerebbe sulla terra un’opera che rallegrerebbe gli angeli e grazie alla quale migliaia di uomini, che oggi brancolano nell’errore, potrebbero entrare nel regno di Dio.GC 468.2

    Dovremmo utilizzare tutte le facoltà della nostra mente per lo studio delle Scritture, cercando di comprendere, fin dove è possibile ai comuni mortali, le profonde realtà di Dio; senza dimenticare che la docilità e la sottomissione di un fanciullo sono le caratteristiche di un vero discepolo. Non si potranno mai superare le difficoltà di comprensione della Bibbia con i metodi usati per risolvere i problemi filosofici; perciò non dobbiamo mai intraprendere lo studio della Bibbia con quella sufficienza, che molti manifestano nel campo delle indagini scientifiche, ma con uno spirito di preghiera e di dipendenza da Dio e con il sincero desiderio di conoscere la sua volontà. Occorre inoltre essere umili, disposti a lasciarci guidare se vogliamo imparare dal grande “Io sono”, altrimenti, gli angeli malvagi accecheranno le nostre menti, renderanno insensibili i nostri cuori e la verità non eserciterà su di noi il suo influsso benefico.GC 468.3

    Molte parti della Scrittura, che uomini dotti definiscono misteriose o che considerano prive di importanza, sono invece ricche di esortazioni e insegnamenti per coloro che hanno accettato il messaggio di Gesù. Una delle ragioni per le quali molti teologi non hanno una chiara comprensione della Parola di Dio è dovuta al fatto che essi chiudono gli occhi davanti alle verità che non intendono mettere in pratica. La conoscenza della verità biblica non dipende tanto dall’intelligenza di chi la studia, quanto dalla sincerità e da un profondo desiderio di giustizia.GC 469.1

    Lo studio della Bibbia dovrebbe essere sempre accompagnato dalla preghiera. Solo lo Spirito Santo può farci sentire l’importanza delle cose facili e comprendere o impedirci di travisare quelle più difficili. È compito degli angeli preparare i nostri cuori per comprendere le Scritture in modo che rimaniamo affascinati dalla sua bellezza, incoraggiati dai suoi avvertimenti e fortificati dalle sue promesse. Dovremmo condividere la preghiera del salmista: “Apri gli occhi miei ond’io contempli le meraviglie della tua legge”. Salmi 119:18. Spesso le tentazioni sembrano irresistibili perché si trascura la preghiera e lo studio della Bibbia e quando sopraggiunge la tentazione non si ricordano le promesse di Dio per respingere Satana con la spada della Parola di Dio. Gli angeli proteggono coloro che desiderano conoscere la volontà di Dio e nei momenti difficili essi ricorderanno le verità necessarie. Così “...quando l’avversario verrà come una fiumana, lo spirito dell’Eterno lo metterà in fuga”. Isaia 59:19.GC 469.2

    Gesù ha promesso ai suoi discepoli: “...il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto”. Giovanni 14:26. È necessario però che gli insegnamenti di Gesù siano introdotti nella mente perché lo Spirito di Dio possa ricordarli al momento opportuno. Davide disse: “Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te”. Salmi 119:11.GC 469.3

    Tutti coloro che aspirano alla vita eterna devono diffidare delle insidie dello scetticismo. Perfino le basi della verità saranno contestate e per noi sarà praticamente impossibile sfuggire agli attacchi dei sarcasmi, dei sofismi e agli insegnamenti insidiosi e pericolosi dell’incredulità moderna. Satana adatta le sue tentazioni a tutte le classi. Attacca gli ignoranti con la derisione e lo scherno, mentre affronta le persone colte con obiezioni scientifiche o ragionamenti filosofici. Tutto questo per provocare la sfiducia e il disprezzo per le Scritture. Perfino i giovani senza esperienza si permettono di insinuare dubbi contro i princìpi fondamentali del cristianesimo. Questa incredulità, sebbene superficiale, ha anch’essa i suoi effetti. Molti quindi sono indotti a beffarsi della fede dei loro padri e a disprezzare lo Spirito della grazia. Cfr. Ebrei 10:29. Molte vite che avrebbero potuto onorare Dio ed essere fonti di benedizione per il mondo, sono state rovinate dall’incredulità. Tutti coloro che confidano nella ragione umana o ritengono di poter penetrare nei misteri divini e giungere alla verità, senza ricorrere alla sapienza di Dio, cadono nella trappola di Satana.GC 469.4

    Noi viviamo nel periodo più solenne della storia del mondo. La sorte degli uomini che vivono sulla terra sta per essere decisa. Il nostro destino eterno e la salvezza di altri uomini, dipende dalle nostre scelte. Abbiamo bisogno di essere guidati dallo Spirito di Dio. Perciò, ogni discepolo di Gesù dovrebbe chiedere a Dio con la massima sincerità: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?” Umiliamoci davanti al Signore, con digiuno e preghiera e riflettiamo sulla sua Parola, particolarmente sulle scene del giudizio. Cerchiamo di acquisire, ora, una viva e profonda esperienza delle realtà di Dio, perché non c’è tempo da perdere. Intorno a noi si profilano eventi di importanza vitale e ci troviamo, per così dire, sul terreno di Satana. Sentinelle di Dio, non addormentatevi perché il nemico, anche se invisibile, è in agguato, pronto a balzare su voi al primo segno di rilassatezza o sonnolenza.GC 470.1

    Molti si illudono circa la loro reale condizione nei confronti di Dio. Si rallegrano di non aver commesso cattive azioni, ma non pensano a quelle buone e nobili che Dio richiede da loro e che essi, però, non hanno compiuto. Non basta essere degli alberi nel giardino di Dio: bisogna anche portare frutto. Egli li ritiene responsabili del bene che non hanno fatto e che avrebbero potuto fare con l’aiuto della sua grazia. Nei libri del cielo sono iscritti come alberi che occupano inutilmente il terreno, ma il loro caso non è disperato. A coloro che hanno disprezzato la misericordia di Dio e hanno abusato della sua grazia, egli rivolge ancora questo pressante appello: “...Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da’ morti, e Cristo t’inonderà di luce. Guardate dunque con diligenza come vi conducete... approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi”. Efesini 5:14-16.GC 470.2

    Quando sopraggiungerà il tempo della prova, allora si riconosceranno coloro che hanno fatto della Parola di Dio la norma della loro vita. D’estate, non si nota la differenza fra le piante sempreverdi e le altre, ma quando sopraggiungono i geli invernali, mentre gli alberi sempreverdi rimangono inalterati, gli altri perdono le loro foglie. Così coloro che non hanno un cuore sincero possono anche sembrare simili ai veri cristiani, ma verrà il tempo in cui la differenza risulterà evidente. Quando si manifesteranno l’opposizione, il fanatismo e l’intolleranza, quando esploderà la persecuzione, gli incerti e gli ipocriti vacilleranno e perderanno la fede, mentre il vero cristiano rimarrà saldo come una roccia, la sua fede aumenterà e la sua speranza risulterà ancora più viva di quella dei giorni della prosperità. Dice il salmista: “...le tue testimonianze son la mia meditazione... Mediante i tuoi precetti io divento intelligente: perciò odio ogni sentiero di falsità”. Salmi 119:99, 104. “Beato l’uomo che ha trovato la sapienza...” (Proverbi 3:13); “Egli è come un albero piantato presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non s’accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame riman verde; nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portar frutto”. Geremia 17:8.GC 470.3

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