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La chiesa del rimanente

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    Capitolo 14: Coraggio nel Signore*Questo secondo messaggio di E. G. White alla conferenza generale riunita in sessione nel 1913 fu letto ai presenti dal fratello A. G. Daniells, la mattina di martedì 27 maggio.

    Di recente, durante la notte, lo Spirito Santo ha ribadito nella mia mente l’idea che se il Signore verrà presto come nol pensiamo, è necessario essere più attivi di quanto non lo siamo stati fin qui nel presentare la verità al mondo.CR 70.1

    A questo riguardo io rievocai l’attività dei credenti avventisti del 1843-1844. Allora si notava una più intensa opera di casa in casa grazie agli sforzi instancabili fatti per avvertire la gente delle cose di cui parla la Parola di Dio. Ebbene, noi dovremmo sforzarci ancor più di coloro che con tanta fedeltà proclamavano il messaggio del primo angelo. Infatti ci stiamo avvicinando rapidamente alla fine della storia di questa terra e sapendo che Gesù è vicino a venire dovremmo sentirci spronati a lavorare come mai prima. Noi siamo esortati ad avvertire gli uomini ed a manifestare nella nostra vita la potenza della verità e della giustizia. Presto il mondo sarà chiamato a render conto al grande Legislatore dell’infrazione della sua legge e solo chi, rinunciando alla trasgressione, diventerà ubbidiente potrà sperare nel perdono e nella pace.CR 70.2

    Noi dobbiamo tenere ben alta la bandiera sulla quale sta scritto: “I comandamenti di Dio e la fede di Gesù”. Ubbidienza alla legge di Dio: ecco la grande realtà che non va mai perduta di vista. Adoperiamoci per scuotere i membri di chiesa e quanti ancora non si sono decisi, affinché essi vedano le esigenze della legge celeste ed obbediscano. Noi dobbiamo magnificare la legge e render la onorevole.CR 70.3

    Cristo ci ha affidato il compito di gettare il seme della verità ed ha sottolineato l’importanza che il nostro popolo è chiamato a compiere in quest’opera conclusiva della storia terrena. A mano a mano che le parole di verità vengono proclamate “per le strade e lungo le siepi” si assisterà alla manifestazione dell’opera dello Spirito Santo nei cuori umani.CR 71.1

    Quanto bene potrebbe essere fatto se tutti coloro che hanno la verità, la parola della vita, si adoperassero per illuminare quanti non la posseggono! Quando i Samaritani vennero a Gesù dietro invito della Samaritana, Cristo parlando ai discepoli li indicò come un campo di grano pronto per la mietitura. “Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi fino alla mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi vostri e guardate le contrade, come già sono bianche da mietere”. Il Redentore rimase due giorni coi Samaritani assetati di verità e furono giorni pieni. Come risultato di quell’attività “molti di più credettero a motivo della sua parola”. Ecco la loro testimonianza: “Noi stessi Lo abbiamo udito e sappiamo che Costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo”.CR 71.2

    Chi, fra quanti si dicono popolo di Dio, intraprenderà quest’opera sacra e lavorerà per le anime che periscono per mancanza di conoscenza? Il mondo dev’essere avvertito e molti luoghi mi sono stati indicati come avendo bisogno di uno sforzo consacrato, fedele ed instancabile. Cristo apre i cuori e le menti di molti nelle nostre grandi città perché le anime hanno bisogno delle verità della Parola di Dio. Se noi ci terremo in intima e sacra comunione con Cristo cercando di avvicinarci a loro ne deriverà un influsso benefico. Quel che ci occorre è un risveglio accompagnato da simpatia per Cristo e per il prossimo. Città grandi e piccole, luoghi vicini e lontani debbono essere lavorati con intelligenza, senza mai tirarsi indietro perché se lavoriamo all’unisono col suo Spirito, il Signore opererà potentemente sui cuori.CR 71.3

    Fratelli, io ho per voi delle parole di incoraggiamento. Noi dobbiamo andare avanti con fede e con speranza aspettandoci delle grandi cose da Dio. Il nemico cercherà con ogni mezzo di ostacolare gli sforzi fatti per l’avanzamento della Verità, però nella forza del Signore noi possiamo conseguire la vittoria. Non si dicano parole di scoraggiamento ma parole atte a fortificare ed a sostenere i nostri compagni d’opera.CR 72.1

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