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I tesori delle testimionianze 2

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    Coltivare la socievolezza con un preciso scopo

    Di nuovo vi raccomando la necessità della purezza di ogni pensiero, di ogni parola, di ogni azione. Abbiamo nei confronti di Dio una responsabilità individuale: quella di svolgere un’opera personale che nessuno può fare al nostro posto. Essa consiste nell’adoperarci per migliorare la società che ci circonda, mediante il precetto, l’azione personale e l’esempio. Dobbiamo coltivare la socievolezza, non per mero divertimento, ma per un preciso scopo: vi sono delle anime da salvare e dobbiamo avvicinarci ad esse personalmente. Aprite la vostra porta ai giovani esposti alla tentazione. Il male li sollecita da ogni parte. Cercate di interessarli; non state lontano da loro, ma invitateli a sedersi vicino al vostro caminetto, ad accostarsi al vostro altare di famiglia. Vi è un’opera che migliaia di persone avrebbero dovuto fare in loro favore. Ogni albero del giardino di Satana lascia penzolare un frutto tentatore, velenoso, e una sentenza di maledizione viene pronunciata su chiunque lo colga e lo mangi. Rammentiamoci degli inviti che Dio ci rivolge perché rendiamo il sentiero che conduce al cielo visibile, luminoso e attraente, affinché delle anime siano strappate alle mortali malìe sataniche.TT2 164.1

    Dio ci ha dato la facoltà della ragione perché noi l’adoperiamo per un fine nobile. Quaggiù ci troviamo come in una scuola che prelude la futura vita immortale; per noi rappresenta un periodo così solenne da indurci a non essere indolenti o pieni di incertezze. Le nostre relazioni con gli altri dovrebbero essere improntate a un sano equilibrio, mentre d’altro canto dovremmo avere le menti rivolte verso le cose del cielo. I nostri ragionamenti dovrebbero poggiare sulle realtà celesti: “Allora quelli che temono l’Eterno si sono parlati l’uno all’altro; e l’Eterno è stato attento e ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. Essi saranno, nel giorno che io preparo, la mia proprietà particolare, dice l’Eterno degli eserciti; e io li risparmierò come uno risparmia il figlio che lo serve”. Malachia 3:16, 17.TT2 164.2

    Che cosa, più del piano della redenzione, è degno di assorbire il nostro pensiero? Si tratta di un tema inesauribile. L’amore di Gesù, la salvezza gratuitamente offerta all’uomo caduto, in virtù del suo infinito amore, la santità del cuore, le preziose verità salutari per questi ultimi giorni, la grazia di Cristo: ecco altrettanti argomenti capaci di stimolare l’anima e di far sentire ai puri di cuore la gioia che provarono i discepoli quando Gesù li raggiunse e camminò al loro fianco mentre essi erano diretti verso Emmaus. Chi ha concentrato i propri affetti su Cristo apprezzerà questo genere di santa associazione e ne attingerà potenza divina; ma chi non trova gusto in questo tipo di conversazioni e prova maggiore diletto nel soffermarsi su frivolezze sentimentali, si è notevolmente allontanato da Dio e finirà a poco a poco col diventare del tutto insensibile alle aspirazioni nobili e sante. Gente di questo tipo stima paradisiaco quello che invece è puramente sensuale e terreno. Quando la conversazione è frivola e riveste sapore di insoddisfatta ricerca di simpatia e di apprezzamento umani verso i propri sentimenti, essa è frutto di un sentimentalismo passionale nel quale né i giovani né gli adulti coi capelli grigi possono sentirsi al sicuro. Quando la verità di Dio è un principio dimorante nell’anima, essa costituisce una fonte di vita. Potranno essere fatti, sì, dei tentativi per bloccarla, ma la sua acqua scaturirà automaticamente altrove, perché la sorgente c’è e non può essere otturata. La verità esistente nel cuore è una fonte di vita che rinfresca gli spossati e reprime i pensieri e le espressioni turpi.TT2 164.3

    Vi sono intorno a noi sufficienti fatti per rivelare quali pericoli insidiano il nostro cammino. Scorgiamo dappertutto dei rottami umani, degli altari domestici abbandonati, delle famiglie divise. Vi è un triste ripudio dei princìpi, un preoccupante abbassamento del livello morale. Rapidamente aumentano i peccati che provocarono i giudizi divini sulla terra al tempo del diluvio e al tempo di Sodoma che fu distrutta dal fuoco. Noi ci stiamo avvicinando alla fine. Dio ha troppo a lungo sopportato la perversità del genere umano, e la punizione di questo è sicura. Si allontanino perciò da ogni iniquità quanti affermano di essere la luce del mondo. Noi notiamo che contro la verità si manifesta il medesimo spirito riscontrato ai giorni di Cristo. In mancanza di argomenti biblici, quelli che dichiarano annullata la legge di Dio inventeranno delle falsità per diffamare e disonorare gli operai del Vangelo. Quello che venne fatto col Redentore del mondo, sarà ripetuto nei confronti dei suoi seguaci. Affermazioni prive di fondamento saranno sostenute come se fossero verità.TT2 165.1

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