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I tesori delle testimionianze 2

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    La scelta dei dirigenti

    L’apostolo Paolo scrive a Tito: “Per questa ragione ti ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t’ho ordinato; quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza, né insubordinati. Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio”. Tito 1:5-7. Sarebbe bene che tutti i nostri ministri tenessero conto di queste parole, evitando di affidare frettolosamente degli incarichi senza la dovuta considerazione e senza molta preghiera, perché Dio indichi col suo Spirito chi Egli intenda accettare.TT2 176.2

    Disse l’apostolo ispirato: “Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno”. 1 Timoteo 5:22. In alcune delle nostre chiese l’opera che consiste nell’eleggere e consacrare gli anziani è stata prematura: non si è tenuto conto della regola biblica e la chiesa ha subìto un grave torto. Non ci dovrebbe essere tanta fretta nella nomina dei dirigenti, fretta che porta a consacrare delle persone che non sono preparate per un compito di tanta responsabilità; uomini e donne che hanno bisogno di essere convertiti, elevati, nobilitati e affinati, prima di poter servire la causa di Dio nei vari incarichi di chiesa.TT2 176.3

    La rete del Vangelo raccoglie buoni e cattivi. Ci vuole del tempo prima che il carattere si sviluppi: occorrerà del tempo per giungere a capire che cosa gli uomini sono realmente. Bisognerebbe considerare la famiglia di chi viene proposto per una carica. Si tratta di gente sottomessa? Quell’uomo governa con onore la propria casa? Che carattere hanno i suoi figli? Onorano essi l’autorità paterna? Se egli manca di tatto, di saggezza e di spirito di devozione, è naturale concludere che gli stessi difetti saranno da lui trasferiti nella chiesa, dove per conseguenza si ritroverà lo stesso modo di dirigere. E’ molto meglio, allora, criticare quella persona prima che assuma una carica, anziché dopo; meglio pregare e consultarsi a lungo prima di fare il passo decisivo, che poi doversi affannare per neutralizzare le conseguenze di una mossa sbagliata.TT2 176.4

    In certe chiese il dirigente non possiede le qualità necessarie per istruire i membri perché diventino operai. Non si è fatto uso di tatto e di discernimento per mantenere vivo l’interesse nell’opera di Dio. Chi dirige è lento e tedioso, parla troppo e pronuncia in pubblico preghiere interminabili. Non ha quella intima comunione con Dio che gli darebbe una fresca esperienza.TT2 177.1

    In ogni luogo, i dirigenti delle chiese dovrebbero essere ferventi, animati di zelo e di generoso interessamento, uomini di Dio capaci di dare alla sua opera la giusta guida. Dovrebbero presentare a Dio le loro richieste con fede. Potranno dedicare tutto il tempo che vogliono alla preghiera segreta; ma in pubblico dovrebbero fare preghiere brevi e opportune; altrettanto si dica delle loro testimonianze. Si debbono evitare le preghiere lunghe e aride, come pure le esortazioni prolisse. Se i fratelli e le sorelle vogliono dire qualcosa che possa tonificare lo spirito degli altri ed edificarli, lo faranno parlando di cose che hanno già edificato loro stessi. In altre parole, debbono stare in quotidiana comunione con Dio, attingere le loro risorse dal suo inesauribile deposito e trarne cose vecchie e nuove. Se l’anima loro è stata vivificata dallo Spirito di Dio, essi allieteranno, fortificheranno e incoraggeranno gli altri; se invece non si sono essi stessi dissetati alla fonte perenne della salvezza, non potranno condurvi gli altri.TT2 177.2

    È necessario raccomandare a quanti accettano la teoria della verità la indispensabilità della religione pratica. I ministri debbono conservare la propria anima nell’amore di Dio e quindi inculcare negli altri il bisogno di una consacrazione individuale e di una personale conversione. Tutti debbono conseguire per conto loro un’esperienza viva; debbono custodire gelosamente Cristo nel cuore e lasciare che il suo Spirito abbia il controllo dei loro affetti; caso diverso, la loro professione di fede sarà priva di valore e la loro condizione finirà con l’essere peggiore di quella che sarebbe se essi non avessero mai conosciuto la verità.TT2 177.3

    Bisognerebbe fare dei piani di questo genere per quei piccoli gruppi che accettano la verità, in quanto essi debbono assicurare la prosperità della chiesa. Si può designare un uomo che assuma la direzione per una settimana o per un mese; poi un altro per alcune settimane, e in tal modo varie persone possono aver parte a tale compito. Dopo una prova adeguata la comunità sceglierà qualcuno e lo nominerà dirigente; però mai per più di un anno. In seguito, si potrà eleggere un altro o confermare il precedente qualora il suo servizio si sia dimostrato di benedizione per la chiesa. Lo stesso principio andrebbe seguito anche nella scelta di uomini per altri posti di responsabilità, come pure per gli uffici della federazione. Non si dovrebbero nominare presidenti di federazione uomini che non sono stati provati. Molti non praticano il dovuto discernimento in queste cose tanto importanti che coinvolgono interessi eterni.TT2 177.4

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