Sulla soglia di eventi solenni
Siamo sulla soglia di grandi e solenni eventi. La profezia si va rapidamente adempiendo. Il Signore è alla porta: presto si schiuderà dinanzi a noi un periodo di enorme interesse per tutti i viventi. Si riaccenderanno le controversie del passato e ne sorgeranno delle nuove. Non immaginiamo quali scene si susseguiranno nel nostro mondo. Satana, per mezzo di agenti umani, è al lavoro. Quelli che cercano di mutare la costituzione dello Stato e di promuovere un decreto che imponga l’osservanza della domenica, non si rendono pienamente conto dei risultati che ne deriveranno. Una crisi ci aspetta.TT2 232.3
I servitori di Dio, durante questo periodo di emergenza, non debbono confidare in se stessi. Nelle visioni date a Isaia, Ezechiele e Giovanni, noi vediamo come il cielo sia intimamente unito con gli avvenimenti che si svolgono sulla terra e quanto sia grande la sollecitudine di Dio verso quanti gli sono fedeli. Il mondo non è privo di un governatore: il programma degli eventi che stanno per sopraggiungere è nelle mani del Signore. La Maestà celeste regge nelle sue mani il destino delle nazioni, come pure gli interessi della sua chiesa.TT2 232.4
Noi ci permettiamo di provare troppa preoccupazione, troppo turbamento e troppa perplessità per l’opera del Signore. Gli uomini, nella limitazione della loro natura, non sono lasciati soli a portare il peso della responsabilità. Dobbiamo, perciò, fidare in Dio, credere in lui e andare avanti. L’instancabile vigilanza dei messaggeri celesti e la loro incessante attività nel loro ministero in rapporto con gli esseri terrestri, dimostrano che la mano divina sta guidando una ruota dentro l’altra. Il divino Maestro dice a ognuno che ha una parte nella sua opera, quello che anticamente disse a Ciro: “Io ti ho cinto, quando non mi conoscevi”. Isaia 45:5.TT2 233.1
Nella visione di Ezechiele, Dio teneva la sua mano sotto le ali dei cherubini. Questo per insegnare ai suoi servitori che è la potenza divina a dar loro il successo. Egli collaborerà con loro se essi abbandoneranno ogni inquità e saranno puri nel cuore e nella vita.TT2 233.2
La fulgida luce che procedeva fra le creature viventi con la velocità del lampo rappresenta la celerità con la quale l’opera andrà avanti verso il suo finale compimento. Colui che non sonnecchia, ma che è ininterrottamente attivo nell’adempimento dei suoi propositi, può portare avanti la sua grandiosa opera in maniera armoniosa. Quello che alle menti limitate degli uomini può apparire confuso e complicato, è invece tenuto in perfetto ordine dalla mano del Signore. Egli può escogitare metodi e mezzi atti a frustrare i propositi dei malvagi e a confondere le decisioni di quanti complottano contro il suo popolo.TT2 233.3
Fratelli, questo non è il tempo di piangere e di perdersi di animo; non è il tempo di cedere al dubbio e all’incredulità. Cristo non è un Salvatore che giace nella tomba nuova di Giuseppe, chiusa da una grossa pietra sigillata col sigillo romano. Noi abbiamo un Salvatore risorto. Egli è il Re dei re, il Signore degli eserciti che siede fra i cherubini. In mezzo alle contese e al tumulto delle nazioni, Egli protegge tuttora il suo popolo. Colui che regna nei cieli è il nostro Salvatore. Egli misura ogni prova e veglia sul fuoco della fornace che deve mettere alla prova ogni anima. Quando le fortezze dei re saranno abbattute; quando i dardi dell’ira di Dio colpiranno il cuore dei suoi nemici, il suo popolo sarà al sicuro nelle sue mani.TT2 233.4
Sotto la sorveglianza di Dio — per colpa di operai non consacrati, talvolta le cose non andranno bene. Voi potete deplorare le conseguenze dell’errato comportamento altrui; però non dovete preoccuparvi. L’opera è sotto la supervisione del Maestro. Tutto ciò che Egli chiede è che gli operai vadano a lui per ricevere ordini e ubbidiscano alle direttive da lui impartite. Tutte le parti dell’opera — chiese, missioni, scuola del Sabato, istituzioni — sono sul suo cuore. Perché, allora, essere turbati? L’ardente desiderio di vedere la chiesa piena di vita deve essere temperato da una completa fiducia in Dio, perché “senza di me”, ha detto il grande Portatore dei fardelli, “voi non potete fare nulla”. Giovanni 15:5. “Seguitemi”. Egli apre la via e noi dobbiamo seguirlo.TT2 233.5
Che nessuno abusi delle energie ricevute da Dio per fare progredire più rapidamente l’opera del Signore. La forza dell’uomo non può affrettare l’opera: ad essa deve unirsi il vigore delle intelligenze celesti. Solo così la causa di Dio potrà essere portata a perfezione. L’uomo non può fare la parte di Dio. Un Paolo può piantare, un Apollo innaffiare, però è Dio che fa crescere. Con semplicità e mansuetudine, l’uomo deve collaborare con gli agenti divini facendo ad ogni istante del suo meglio, ma rendendosi conto continuamente che il grande Capomastro è Dio. L’uomo non deve sentirsi sicuro di sé, perché in questo caso ben presto esaurirà la sua riserva di energie e finirà con l’annientare le proprie facoltà fisiche e mentali. Anche se tutti gli operai che oggi portano i più pesanti fardelli dovessero essere messi da parte, l’opera di Dio andrebbe avanti ugualmente. Perciò, che il nostro zelo nel lavoro sia sempre controllato dalla ragione. Non cerchiamo di fare quello che solo il Signore può fare”. — Testimonies for the Church 7:298 (1902).TT2 233.6