Capitolo 60: Il carattere e l’opera degli insegnanti
L’attività che si svolge nelle nostre scuole non deve essere simile a quella degli istituti e dei seminari del mondo. Nella grandiosa opera dell’educazione, l’istruzione impartita nel campo delle scienze non dev’essere di qualità inferiore, però è indispensabile considerare di primaria importanza quella conoscenza che rende le persone atte a sopravvivere nel gran giorno di Dio. Le nostre scuole, perciò, debbono essere più simili a quelle dei profeti: scuole formative, dove gli studenti possano essere sottoposti alla disciplina di Cristo e imparare dal gran Maestro. Debbono essere scuole familiari dove ogni giovane godrà di un’assistenza particolare da parte dei suoi insegnanti, come la ricevono i membri della famiglia nel focolare domestico. Vi si debbono coltivare la tenerezza, la simpatia, l’unità e l’amore. Debbono esservi degli insegnanti devoti e fedeli, spinti dall’amore di Dio, che col cuore colmo di bontà avranno cura della salute e della felicità degli studenti. Il loro intento sarà quello di promuovere il progresso degli alunni in ogni ramo fondamentale della conoscenza.TT2 281.1
Si scelgano per le nostre scuole degli insegnanti sapienti, che sentano la responsabilità nei confronti di Dio di inculcare nella mente dei giovani il bisogno di conoscere Cristo come personale Salvatore. Dalle classi inferiori a quelle superiori diano prova di una speciale premura per la salvezza degli studenti, e grazie a un impegno personale si adoperino per guidare i loro passi nel retto sentiero. Considerino misericordiosamente quanti nella loro fanciullezza sono stati allevati male e cerchino di rimediare a quei difetti che, se conservati, ne guasterebbero notevolmente il carattere. Nessuno può assolvere questo incarico se prima non ha imparato alla scuola di Cristo il modo di insegnare.TT2 281.2
Tutti coloro che insegnano nelle nostre scuole devono coltivare un’intima comunione con Dio e comprendere a fondo la sua Parola, per essere atti a trasferire la sapienza e la conoscenza divine nell’opera di educazione dei giovani in vista dell’utilità in questa vita e per la futura vita immortale. Devono essere uomini e donne che non solo posseggono la conoscenza della verità, ma che mettono in pratica quello che Dio dice. “Sta scritto” deve essere espresso nel loro modo di parlare e di vivere. Mediante quello che fanno devono insegnare la semplicità e le corrette abitudini in ogni cosa. Nessun uomo o donna privi di esperienza nell’ubbidire alla Parola di Dio dovrebbero essere assunti come educatori nelle nostre scuole.TT2 281.3
Direttore e insegnanti hanno bisogno del battesimo dello Spirito Santo. La fervida preghiera di anime contrite salirà fino al trono di Dio ed Egli la esaudirà, al momento opportuno, se esse si affidano con fede al suo braccio. L’io deve essere assorbito in Cristo e Cristo in Dio; allora vi sarà una tale manifestazione della sua potenza da intenerire e soggiogare i cuori. Cristo insegnava in modo totalmente diverso dai metodi ordinari, e noi dobbiamo essere i suoi collaboratori.TT2 281.4
Insegnare significa molto più di quanto molti suppongono. Ci vuole una grande abilità per far capire la verità. Per questa ragione ogni insegnante deve cercare di accrescere la propria conoscenza della verità spirituale; ma non potrà riuscirvi se si separa dalla Parola di Dio. Se egli vuole sviluppare quotidianamente le proprie energie e capacità deve studiare la Scrittura, assimilarla e agire secondo le direttive di Cristo. L’anima che si ciba del pane della vita avrà ogni sua facoltà vivificata dallo Spirito di Dio. E’ questo il nutrimento che dimora eterno.TT2 282.1
I maestri che vogliono imparare dal grande Maestro godranno dell’assistenza di Dio, come ne beneficiarono Daniele e i suoi compagni. Bisogna che essi si volgano al cielo anziché fermarsi nella pianura. L’esperienza cristiana deve fondersi con la vera educazione: “Voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo”. 1 Pietro 2:5. Studenti e insegnanti dovrebbero soffermarsi su questa immagine e rendersi conto se appartengono a quella categoria di anime che, per l’abbondante grazia ricevuta, acquistano l’esperienza che ogni figlio di Dio deve possedere prima di poter accedere al corso superiore. In tutto il loro insegnamento, i docenti distribuiscano la luce che procede dal trono di Dio, poiché l’educazione è un’opera i cui effetti saranno noti attraverso l’eternità.TT2 282.2
Gli insegnanti debbono guidare gli studenti alla riflessione in modo che essi riescano a capire distintamente da loro stessi la verità. Non basta che il professore spieghi e che l’alunno creda; è necessario porre delle domande e spingere lo studente a esporre la verità nel suo proprio linguaggio, dimostrando così che ne capisce la potenza e ne fa l’applicazione. Con uno sforzo coscienzioso si debbono imprimere nell’intelletto le verità vitali. Si tratterà, è vero, di un procedimento piuttosto lento, che avrà però maggiore portata di una rapida rassegna su argomenti importanti non accompagnati da adeguate considerazioni. Dio si attende che i suoi istituti siano superiori a quelli del mondo, perché essi sono i suoi rappresentanti. Gli uomini realmente uniti con Dio dimostreranno al mondo che il timone è governato da un agente più che umano.TT2 282.3
I nostri insegnanti devono studiare senza posa. Bisogna che i riformatori siano essi stessi riformati, non solo quanto ai loro metodi di lavoro, ma anche nel loro cuore. Debbono essere trasformati dalla grazia divina. Quando Nicodemo, grande dottore d’Israele, venne a Gesù, il Maestro gli espose le condizioni della vita secondo Dio e gli insegnò i primi elementi della conversione: “Come possono avvenire queste cose?” “Tu sei il dottore d’Israele — rispose Gesù — e non sai queste cose?” Analoga domanda potrebbe essere rivolta a numerose persone che occupano l’incarico di insegnanti e che hanno trascurato la preparazione essenziale a qualificarli per questo genere di attività. Se le parole di Cristo fossero accolte nell’anima, ci sarebbero una intelligenza assai superiore e una conoscenza spirituale molto più profonda intorno a quanto costituisce un discepolo, un sincero seguace di Cristo, un educatore che Egli possa approvare.TT2 282.4