Satana l’accusatore
Satana, nello stesso modo in cui accusava Giosuè e la sua nazione, in tutti i tempi scaglia delle accuse contro coloro che invocano la clemenza e la grazia di Dio. In Apocalisse egli è chiamato “l’accusatore dei fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte”. Apocalisse 12:10. La lotta si ripete per ogni anima che viene strappata alla potenza del male e il cui nome è registrato nel libro della vita dell’Agnello. Mai nessuno passa dalla famiglia di Satana a quella di Dio per esservi accolto, senza che ciò provochi una decisa resistenza da parte del Maligno. Le accuse di Satana contro coloro che cercano il Signore, non sono suggerite dal rammarico per i loro peccati: egli, infatti, esulta a motivo dei difetti del loro carattere. E’ solo attraverso la loro violazione della legge divina che egli può avere potere su di essi. Le sue accuse trovano origine unicamente nella sua inimicizia per Cristo. Grazie al suo piano di salvezza Gesù infrange l’influsso di Satana sulla famiglia umana e sottrae anime al suo potere. Tutto l’odio e la malvagità del ribelle si scatenano quando egli vede l’evidenza della supremazia di Cristo e agisce, con un diabolico dispiego di energia e di astuzia, nell’intento di sottrarre al Redentore i figli degli uomini che hanno accettato la sua salvezza.TT2 117.1
Egli spinge gli uomini allo scetticismo, facendo in modo che essi perdano la loro fiducia in Dio e si separino dal suo amore. Li tenta perché infrangano la sua legge e poi li reclama come suoi prigionieri contestando a Cristo il diritto di sottrarglieli. Sa che quanti cercano Dio con fervore per trovare perdono e grazia saranno esauditi, e perciò mette dinanzi a loro i peccati commessi per scoraggiarli e va alla costante ricerca di qualche occasione contro chi cerca di ubbidire a Dio. Egli tenta di far apparire corrotti perfino i loro servigi migliori e indegni di essere accettati. Con svariati espedienti, i più sottili e crudeli, cerca di ottenere la loro condanna.TT2 117.2
L’uomo da solo non può fronteggiare queste accuse e si presenta a Dio con i suoi abiti macchiati dal peccato, confessando le sue colpe. Gesù, il nostro avvocato, presenta un valido argomento di difesa in favore di tutti quelli che attraverso il pentimento e la fede gli hanno affidato la protezione della loro anima. Difende la loro causa e vince il loro accusatore coi potenti argomenti del Calvario. La sua perfetta ubbidienza alla legge divina — fino alla morte della croce — gli ha conferito ogni podestà in cielo e sulla terra e così può chiedere al Padre suo clemenza e riconciliazione per l’uomo colpevole. All’accusatore del suo popolo Egli dice: “Ti sgridi l’Eterno, o Satana! Questi sono i riscattati del mio sangue, tizzoni strappati dal fuoco”. Coloro che fanno affidamento su di lui ricevono la confortante assicurazione: “Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici”.TT2 117.3
Tutti coloro che hanno indossato l’abito della giustizia di Cristo, stanno alla sua presenza come eletti, fedeli e veraci. Satana non ha alcuna autorità per strapparli dalle mani di Cristo, il quale non consentirà mai che un’anima pentita, che ha invocato con fede la sua protezione, cada nelle mani del nemico. Egli ha impegnato la sua parola: “Afferri egli la mia forza; faccia pace con me; la pace faccia con me”. Isaia 27:5. La promessa fatta a Giosuè è valida per tutti: “Se tu cammini nelle mie vie... io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me”. Zaccaria 3:7. In questo mondo essi avranno gli angeli di Dio al loro fianco e alla fine saranno accolti fra gli angeli che circondano il trono di Dio.TT2 117.4
Il fatto che il popolo riconosciuto da Dio come suo sia raffigurato davanti al Signore in abiti sporchi, dovrebbe indurre all’umiltà e a un profondo esame di coscienza tutti quelli che professano il suo nome. Quanti realmente purificano la loro anima con l’ubbidienza alla verità avranno una modesta opinione di se stessi. Più considerano il carattere immacolato di Cristo, più forte sarà in loro il desiderio di ispirarsi alla sua immagine, e meno santità e purezza scopriranno in se stessi. Però nel renderci conto del nostro stato di colpevolezza dobbiamo fare affidamento su Cristo come nostra giustizia, nostra santificazione e redenzione. Noi non possiamo replicare alle accuse di Satana nei nostri confronti: solo Gesù ci può difendere validamente. Solo Egli può imporre il silenzio all’accusatore con argomenti basati non sui nostri meriti, ma sui suoi.TT2 118.1
Ad ogni modo noi non dovremmo mai essere soddisfatti di una vita macchiata dal peccato. Un pensiero che dovrebbe incitare i cristiani a un maggiore zelo e a un più intenso fervore per vincere il male è che ogni difetto di carattere, ogni punto sul quale essi non riescono a soddisfare l’esigenza divina è una porta aperta attraverso la quale Satana può penetrare per tentarci e distruggerci. Inoltre, ogni loro insuccesso e ogni loro difetto forniscono al tentatore l’occasione di biasimare Cristo. Dobbiamo esercitare ogni energia dell’anima per essere vincitori e guardare a Cristo per ricevere da lui la forza di fare quanto da soli non possiamo.TT2 118.2
Nessun peccato può essere tollerato in quelli che cammineranno con Cristo in vesti bianche. Bisogna perciò deporre gli abiti sporchi per indossare l’abito della giustizia di Cristo. Grazie alla fede e al ravvedimento siamo resi capaci di osservare tutti i comandamenti di Dio e di essere trovati senza biasimo nel suo cospetto. Quelli che riceveranno l’approvazione divina affliggono ora le anime loro, confessano le proprie colpe e pregano con fervore di essere perdonati per mezzo di Cristo, loro avvocato. La loro attenzione si concentra su di lui al quale andrà tutta la gloria della loro salvezza, quando echeggerà l’ordine: “Levategli di dosso i vestiti sudici! Vestitelo di abiti magnifici e ponete una tiara pura sul suo capo!”TT2 118.3