L’abito della giustizia di Cristo
Mentre i fedeli di Dio affliggono le anime loro chiedendo un cuore puro, viene impartito l’ordine: “Togliete i vestiti sudici via da loro” e sono pronunciate le parole di incoraggiamento: “Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici”. L’abito immacolato della giustizia di Cristo è posto addosso ai figli di Dio provati, tentati e nondimeno fedeli. Il rimanente disprezzato è rivestito di abiti gloriosi e non sarà mai più contaminato dalla corruzione che è nel mondo. I loro nomi sono scritti nel libro della vita dell’Agnello fra quelli dei fedeli di tutti i tempi. Essi hanno resistito alle insidie dell’ingannatore e non hanno volto le spalle alla fedeltà nonostante i ruggiti del dragone. Ora si trovano definitivamente al riparo dalle insidie del tentatore: le loro trasgressioni sono state trasferite sull’autore del peccato.TT2 120.4
I fedeli del rimanente non solo vengono perdonati e accolti, ma sono anche onorati. “Una tiara pura” è posta sulle loro teste e saranno re e sacerdoti per Dio. Mentre Satana incalzava con le sue accuse e cercava di distruggerli, i santi angeli, invisibili, andavano e venivano apponendo su di essi il sigillo dell’Iddio vivente. Essi sono quelli che stanno sul monte Sion, in compagnia dell’Agnello, avendo il nome del Padre scritto sulle loro fronti. Essi cantano il cantico nuovo davanti al trono, canto che nessuno può imparare se non i centoquarantaquattromila che sono stati riscattati dalla terra. “Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per essere primizie a Dio e all’Agnello. E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili”. Apocalisse 14:4, 5.TT2 120.5
Si adempiono in pieno le parole dell’angelo: “Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stan seduti davanti a te. Poiché questi uomini servono di segni. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio”. Zaccaria 3:8. Cristo è manifestato come Redentore e Liberatore del suo popolo e i membri del rimanente sono “uomini ammirati”, mentre le lacrime dell’umiliazione per il loro pellegrinaggio cedono il posto alla gioia e all’onore nel cospetto di Dio e dell’Agnello. “In quel giorno, il Germoglio dell’Eterno sarà lo splendore e la gloria degli scampati d’Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio e il loro ornamento. Ed avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati santi: chiunque cioè in Gerusalemme sarà iscritto fra i vivi”. Isaia 4:2, 3.TT2 121.1