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Parole di vita

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    Capitolo 25: Come arricchire la personalità

    Sul Monte degli Ulivi Cristo aveva parlato ai discepoli del suo ritorno, precisando alcuni segni immediatamente precedenti e invitando i suoi seguaci a tenersi vigili e pronti. Ripeté l’avvertimento: “Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà”. Matteo 24:44. In seguito spiegò come dovevano attendere la sua venuta: non nell’ozio bensì in fervente attività. Ecco la lezione che si ricava dalla parabola dei talenti.PV 222.1

    “Poiché avverrà come di un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni; e all’uno diede cinque talenti, a un altro due, e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e partì”. Matteo 25:14, 15.PV 222.2

    L’uomo partito per un paese lontano rappresenta Cristo che, quando raccontò questa parabola, era ormai prossimo a lasciare la terra per il cielo. I servitori sono i suoi seguaci. Noi non apparteniamo a noi stessi, ma, come schiavi, siamo stati comprati “a prezzo” (1 Corinzi 6:20), “non con cose corruttibili, con argento o con oro, ... ma col prezioso sangue di Cristo” (1 Pietro 1:18, 19), “affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro”. 2 Corinzi 5:15.PV 222.3

    Tutti gli uomini sono stati riscattati ad un prezzo altissimo. Dio non ci ha dato solamente tutti i tesori del cielo, ma in Cristo ci ha donato il cielo stesso, divenendo cosi il padrone della volontà e degli affetti, dello spirito e dell’anima di ogni essere umano. Che si tratti di credenti o increduli, sono tutti proprietà del Signore, hanno il dovere di servirlo e dovranno render conto nel gran giorno del giudizio in che modo hanno assolto questo dovere.PV 222.4

    Ma non tutti riconoscono i diritti da parte di Dio. I servi della parabola rappresentano coloro che professano di essersi messi al servizio di Gesù.PV 222.5

    I seguaci di Cristo sono stati redenti per servire e il Signore insegna che il vero scopo della vita è proprio questo. Cristo stesso faceva l’operaio e ha lasciato questa legge del servizio a tutti i suoi discepoli: un servizio a favore di Dio e degli uomini. Cristo ha trasmesso una concezione della vita più elevata di quella che il mondo aveva mai conosciuto. Una vita consacrata a servire i nostri simili ci mette in intima comunione con Cristo. La legge del servizio è l’anello che ci lega a Dio e a tutta l’umanità.PV 223.1

    Cristo affida “i suoi beni” ai suoi discepoli perché li utilizzino proficuamente a suo favore. Egli assegna “a ciascun il compito suo”. Marco 13:34. Ognuno di noi ha il suo posto nel piano divino ed è chiamato a collaborare con Cristo per la salvezza degli altri. Come c’è sicuramente un luogo preparato per noi nelle dimore celesti, altrettanto sicuramente esiste un compito particolare che Dio ci assegna nella nostra vita terrena. PV 223.2

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