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Parole di vita

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    L’influenza

    In tutta la sua vita terrena Cristo esercitò un’influenza immensa che lo univa a Dio e a tutta la famiglia umana. Tramite Cristo Dio ha investito l’uomo di un influsso che non gli permette di vivere solo per se Stesso. Ognuno di noi fa parte dell’universo di Dio, è legato agli altri e tutti abbiamo obblighi reciproci. Nessuno può vivere indipendentemente dagli altri, in quanto la prosperità degli uni decide di quella degli altri. Il piano di Dio è che ciascuno si senta necessario al bene comune e si sforzi di contribuire alla felicità di tutti.PV 233.1

    Ogni individuo emana un’atmosfera particolare che può essere illuminata dalla forza vivificante della fede, dal coraggio, dalla speranza e dalla dolce fragranza dell’amore, oppure essere incupita e gravata di malumore ed egoismo o avvelenata da qualche peccato lungamente accarezzato. Chiunque ci passa vicino, consapevole o no, subisce gli effetti di questa atmosfera che ci circonda.PV 233.2

    Ne scaturisce una responsabilità alla quale non possiamo sottrarci: le nostre parole, gli atti, il modo di vestire, il contegno, perfino l’espressione del viso emanano un’influenza dai risultati, buoni o cattivi che siano, imprevedibili. Ogni impressione che suscitiamo è un seme darà il suo frutto, un anello nella lunga catena delle vicende umane cui non si riesce a vedere la fine. Se col nostro esempio aiutiamo gli altri a seguire dei buoni principi, gli comunichiamo la forza di fare il bene. Anch’essi influenzeranno altri positivamente, e quelli altri ancora, cosicché il nostro influsso, senza che ce ne rendiamo conto, può trarsi in una benedizione per migliaia di persone.PV 233.3

    Getta un sasso in uno stagno e subito si formerà un’onda, poi un’altra e un’altra ancora, ed il cerchio andrà via via allargandosi fino a raggiungere la sponda. Altrettanto avviene con la nostra influenza: essa si trasforma in benedizione o maledizione per gli altri, ben al di là di quando immaginiamo o possiamo controllare.PV 233.4

    Il carattere è una potenza. La testimonianza silenziosa di una vita consacrata, sincera e disinteressata esercita un’influenza quasi irresistibile. Manifestando il carattere di Gesù nella nostra vita noi collaboriamo con lui nell’opera di salvezza degli altri. Solo così possiamo essere suoi collaboratori. E man mano che cresce la nostra sfera d’influenza aumentano le nostre possibilità di fare del bene. Quando tutti coloro che professano di servire Dio seguiranno l’esempio di Cristo, applicando i principi della legge divina nella vita quotidiana, quando ogni loro atto dimostrerà concretamente che amano Dio più di tutto ed il prossimo come se stessi, la chiesa sarà in grado di scuotere il mondo.PV 233.5

    Ma non dobbiamo dimenticare che esiste anche un influsso negativo. E terribile andare in perdizione, ma far perdere gli altri è ancora peggio! Che idea terrificante pensare che il nostro influsso possa spingere altri alla morte! Eppure questo è più che possibile. Molti che pretendono di raccogliere per Cristo, in realtà disperdono e allontanano i fedeli da lui. Ecco perché la chiesa è debole! Molti si permettono di criticare e accusare gli altri liberamente. Esprimendo sospetti, gelosia e scontento si trasformano in strumenti di Satana e, prima di rendersi conto di quello che stanno facendo, l’avversario ha già raggiunto il suo scopo: l’impressione negativa è già sorta si profilano delle ombre, gli strali di Satana hanno fatto centro e la diffidenza, il dubbio e l’incredulità occupano nei cuori il posto che avrebbe potuto occupare Cristo. Nel frattempo i collaboratori di Satana osservano compiaciuti coloro che hanno spinto allo scetticismo e che ora non sentono rimproveri né esortazioni. Confrontandosi con loro si lusingano di essere virtuosi e giusti, ma non si rendono minimamente conto che proprio loro, con discorsi avventati e un cuore malvagio, hanno contribuito al naufragio del loro carattere. E stata la loro influenza a far cadere questi miseri esseri già esposti alla tentazione.PV 234.1

    Un atteggiamento frivolo, la sete di piacere e l’indifferenza spensierata dei sedicenti cristiani distolgono molti dal sentiero della vita. Ci sono tanti che saranno presi dalla paura quando dovranno presentarsi di fronte al tribunale divino per rispondere degli effetti della loro influenza!PV 234.2

    Solo con la grazia di Dio possiamo usare questa dote nel modo giusto, dal momento che non c’è niente di buono in noi con cui influenzare positivamente gli altri. Quando avremo preso coscienza della nostra debolezza e dipendenza dalla potenza divina, non riporremo la nostra fiducia in noi stessi. Noi non sappiamo quali conseguenze può avere un giorno, un’ora o un solo momento, perciò non iniziamo mai la giornata senza raccomandare le nostre vie al Padre celeste. I suoi angeli hanno l’incarico di vegliare su di noi e se ci rimettiamo alla loro protezione, saranno alla nostra destra nel momento del pericolo. Quando inconsciamente stiamo per esercitare un’influenza sbagliata, essi saranno al nostro fianco per portarci su una strada migliore, scegliendo le parole per noi e guidando felicemente i nostri passi. Così la nostra influenza si trasformerà in una forza silenziosa, inconsapevole e tuttavia efficace nell’attrarre gli altri a Cristo e al cielo. PV 234.3

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