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    Capitolo 7: Diventare discepoli del Cristo

    Anche se da soli non possiamo fare nulla per cambiare noi stessi e sentirci in sintonia con Dio, anche se non possiamo sperare di comportarci degnamente contando sul nostro impegno, la grazia di Dio cambierà talmente il nostro carattere, le nostre abitudini, le nostre aspirazioni, che il contrasto fra ciò che siamo e ciò che eravamo sarà evidente.VM 57.1

    “Perché quando uno è unito a Cristo è una creatura nuova: le cose vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo”. 2 Corinzi 5:17.VM 57.2

    Non occorre ricordarsi tutte le circostanze relative alla conversione, per dimostrare di essere convertiti. Il Cristo disse infatti a Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito”. Giovanni 3:8. Lo Spirito Santo agisce nell’uomo come il vento: è invisibile ma produce effetti che possono essere ben percepiti. Questa potenza rigeneratrice, che nessun uomo può scorgere, agisce in noi trasformandoci in nuove creature all’immagine di Dio, cambiando talmente la nostra vita che essa testimonia dell’azione silenziosa dello stesso Spirito Santo in noi.VM 57.3

    Anche se da soli non possiamo fare nulla per cambiare noi stessi e sentirci in sintonia con Dio, anche se non possiamo sperare di comportarci degnamente contando sul nostro impegno, la grazia di Dio cambierà talmente il nostro carattere, le nostre abitudini, le nostre aspirazioni, che il contrasto fra ciò che siamo e ciò che eravamo sarà evidente. Non sono le buone o cattive opere occasionali che determinano il carattere, ma le motivazioni delle parole e delle azioni di tutti i giorni.VM 58.1

    È anche vero che si può avere un contegno apparentemente corretto senza essere stati rinnovati dalla potenza del Cristo, perché il desiderio di essere stimati dagli altri e di diventare influenti può favorire una vita equilibrata e il rispetto di sé può portare a evitare ogni apparenza di male. Se un egoista è persino capace di compiere azioni generose, come facciamo a capire da che parte stiamo?VM 58.2

    A chi apparteniamo? Verso chi sono rivolti i nostri pensieri? Con chi desideriamo parlare? A chi consacriamo le nostre energie migliori e i nostri affetti più cari?VM 58.3

    Se apparteniamo al Cristo gli rivolgeremo i nostri pensieri, i nostri sentimenti più profondi saranno per lui, gli consacreremo tutto ciò che abbiamo e siamo e desidereremo assomigliare a lui, condividere il suo Spirito, fare la sua volontà ed essere approvati in tutto ciò che facciamo.VM 58.4

    La vita delle nuove creature in Cristo è caratterizzata dal frutto dello Spirito: “Amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà, fedeltà”. Galati 5:22. Non si abbandoneranno più alle passioni di questo mondo, ma con fede seguiranno le orme del Figlio di Dio, ne rispecchieranno il carattere e santificheranno la propria vita per assomigliare a lui. Desidereranno fare ciò che prima detestavano e odieranno ciò che prima procurava loro soddisfazione.VM 58.5

    La potenza del Cristo renderà l’orgoglioso mansueto e sinceramente umile, il vanitoso serio e riflessivo, l’ubriacone sobrio e il dissoluto puro.VM 59.1

    Le abitudini mondane e le mode inutili saranno abbandonate, perché i cristiani non cercheranno di abbellire “L’esteriore”, “...con pettinature raffinate, gioielli d’oro e vestiti eleganti. Cercate invece la bellezza nascosta e durevole, quella del cuore. Cercate di avere un animo buono e sereno: queste sono cose preziose di fronte a Dio”. 1 Pietro 3:3, 4.VM 59.2

    Il pentimento che non porta a una riforma dello stile di vita non è sincero; ma il peccatore che mantiene le promesse fatte, che restituisce ciò che ha rubato, che confessa i propri peccati e ama Dio e il prossimo può essere certo di passare dalla morte alla vita.VM 59.3

    Quando ci rivolgiamo al Cristo, addolorati per le nostre colpe e i nostri peccati, e veniamo perdonati per la sua grazia, l’amore rinasce in noi. Ogni peso diventa leggero, perché il giogo del Cristo è facile da portare; si prova gioia nel compiere il proprio dovere, piacere per ciò che prima costava sacrificio e il sentiero che sembrava buio, appare ora illuminato dai raggi del Sole di giustizia.VM 59.4

    La bellezza del carattere del Cristo che nobilitava ogni sua azione, che gli faceva provare gioia nel compiere la volontà di Dio, conducendo una vita caratterizzata dall’amore e dalla ricerca della gloria del Padre, trasparirà nella vita dei suoi discepoli. Chi non è sinceramente consacrato non può suscitare né tanto meno esprimere quell’amore che nasce solo nell’animo in cui regna Gesù. “Noi amiamo Dio, perché egli per primo ci ha mostrato il suo amore”. 1 Giovanni 4:19. L’amore costituisce il movente di ogni azione di chi è rinnovato dalla grazia divina; esso modifica il carattere, regola gli impulsi, frena le passioni, vince l’odio e nobilita i sentimenti, e se viene sviluppato attenua le difficoltà della vita ed esercita sugli altri un influsso positivo.VM 59.5

    I figli di Dio, in particolare coloro che da poco confidano nella sua grazia, devono fare attenzione a non incorrere in due errori. Il primo, di cui abbiamo già parlato, consiste nel contare sulle proprie opere, confidare nei propri sforzi per condurre una vita secondo la volontà di Dio. Chi vuole essere giusto, cercando di osservare la legge con le proprie forze, tenta l’impossibile. Senza il Cristo ogni azione umana è contaminata dall’egoismo e dal peccato; solo la sua grazia ci può rendere puri tramite la fede.VM 60.1

    Il secondo errore è opposto, ma non per questo meno pericoloso. Esso consiste nel credere che Dio dispensi l’uomo dall’osservanza della sua legge e che, siccome attraverso la fede possiamo avvalerci della grazia del Cristo, le nostre opere non siano determinanti ai fini della redenzione.VM 60.2

    È importante precisare, che ubbidire significa servire con amore e non manifestare un puro formalismo. La legge di Dio esprime realmente il carattere del suo Autore, è l’incarnazione del grande principio dell’amore e il fondamento del governo di Dio in cielo e in terra. Se si rinnova l’immagine di Dio, se regna il suo amore, la sua legge si manifesterà sicuramente nella nostra vita. Quando infatti l’uomo viene trasformato fino ad assomigliare al proprio Creatore e animato dallo stesso amore, può dire che la promessa del nuovo patto — “Io metterò le mie leggi nei loro cuori, le scriverò nella loro intelligenza” (Ebrei 10:16) — si è compiuta; e se la legge è scritta nel cuore, modellerà tutta la vita. Ciò che contraddistingue i veri discepoli è l’ubbidienza, cioè lo spirito di servizio e fedeltà che scaturisce dall’amore. La Bibbia afferma infatti: “Amare Dio vuol dire osservare i suoi comandamenti”. 1 Giovanni 5:3. “Se uno dice: “Io conosco Dio”, ma non osserva i suoi comandamenti, è un bugiardo: la verità non è in lui”. 1 Giovanni 2:4. La fede, e soltanto la fede, senza dispensarci dall’ubbidienza, ci dà la possibilità di accedere alla grazia del Cristo che ci permette di ubbidire.VM 60.3

    Non è la nostra ubbidienza che ci permette di essere salvati, perché la salvezza è il dono gratuito di Dio che può essere ricevuto tramite la fede. “Voi sapete che Gesù è venuto tra noi per togliere di mezzo il peccato. In lui non c’è peccato. Chiunque rimane unito a Gesù non pecca più. Se pecca ancora, dimostra di non aver veramente veduto Gesù, e di non averlo capito”. 1 Giovanni 3:5, 6. Ecco ciò che caratterizza i discepoli di Gesù.VM 61.1

    Se viviamo in sintonia con il Cristo, se siamo animati dall’amore di Dio, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, i nostri obiettivi, le nostre azioni saranno in armonia con la volontà di Dio, espressa nei principi della sua legge. “Figli miei, non lasciatevi ingannare da nessuno! Chi fa la volontà di Dio è giusto, così come Gesù è giusto”. 1 Giovanni 5:7. Anche la giustizia è definita dalla sacra legge di Dio, espressa dai dieci comandamenti rivelati al Sinai.VM 61.2

    La presunta fede in Cristo, secondo cui non saremmo più vincolati all’osservanza della legge, è falsa. “Ricordate, è per grazia di Dio che siete stati salvati, per mezzo della fede” (Efesini 2:8), ma “La fede da sola... è morta”. Giacomo 2:17.VM 62.1

    Gesù, prima di venire sulla terra, disse di sé: “Sono contento di compiere il tuo volere, la tua legge è nel mio cuore” (Salmi 40:9); e poco prima di salire al cielo affermò: “...io ho messo in pratica i comandamenti del Padre mio e sono radicato nel suo amore”. Giovanni 15:10.VM 62.2

    La Bibbia sostiene: “Se mettiamo in pratica i comandamenti di Dio, noi possiamo avere la certezza di conoscere Dio... Chi dice: “Io rimango unito a Dio” deve vivere anche lui come visse Gesù”. 1 Giovanni 2:3, 6. “Cristo morì per voi. Egli vi ha lasciato un esempio da seguire”. 1 Pietro 2:21.VM 62.3

    La condizione per avere la vita eterna è sempre rimasta la stessa che vigeva nell’Eden, prima del peccato di Adamo: totale ubbidienza alla legge divina e giustizia perfetta. Se la vita eterna dipendesse da condizioni più semplici ne sarebbe compromessa la felicità di tutto l’universo, perché il peccato e le sue terribili conseguenze diventerebbero eterni.VM 62.4

    Prima del peccato Adamo, ubbidendo alla legge di Dio, aveva la possibilità di formarsi un carattere integro; ma non ci riuscì e a causa del suo errore anche la nostra natura è contaminata. In quanto esseri peccatori e corrotti non possiamo ubbidire completamente alla legge di Dio, perché non essendo giusti non possiamo soddisfarne le condizioni.VM 62.5

    Ma il Cristo, affrontando senza peccare le prove e le tentazioni che noi stessi dobbiamo sostenere, morendo per noi, offrendoci la sua giustizia e il perdono dei peccati, ci ha dato la possibilità di riscattarci dalla nostra situazione di miseria. Per quanto la vostra vita sia limitata dal peccato, se vi rivolgete a Gesù e lo accettate come Salvatore, per amore suo sarete considerati giusti, come se non aveste mai peccato, perché i meriti del Cristo colmeranno le lacune del vostro carattere.VM 62.6

    Ma la sua opera non si ferma qui, egli trasforma l’animo umano, vive nel cuore attraverso la fede. Alimentate questa comunione di fede con il Cristo, sottomettete la vostra volontà alla sua ed egli vi renderà capaci di volere e agire come egli desidera, al punto tale che potrete dire: “Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me. La vita che ora vivo in questo mondo la vivo per la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e volle morire per me”. Galati 2:20. Gesù, dicendo ai suoi discepoli: “Non sarete voi a parlare, ma sarà lo Spirito del Padre vostro che parlerà in voi” (Matteo 10:20), voleva dire che se egli agisce in voi la vostra vita sarà caratterizzata dallo stesso spirito e dalle stesse opere di giustizia e di ubbidienza.VM 63.1

    Non abbiamo nulla di cui gloriarci, perché l’unica nostra speranza è la giustizia che il Cristo ci offre e l’opera che lo Spirito compie in noi e tramite noi.VM 63.2

    Occorre fare una distinzione quando si parla di fede: credere nell’esistenza e nella potenza di Dio, nella veridicità della sua Parola, non significa avere fede. Satana stesso e i suoi angeli non possono fare a meno di credervi. La Bibbia infatti afferma: “...anche i demoni ci credono, eppure tremano di paura”. Giacomo 2:19. Si può parlare di fede, invece, quando l’uomo non solo crede alla Parola di Dio, ma sottomette a lui la propria volontà, tutto se stesso e si sente attratto da lui. Questa è la fede che per mezzo dell’amore purifica l’intero essere, rendendolo simile a Dio.VM 63.3

    L’uomo spontaneamente non si può sottomettere alla legge di Dio, ma in seguito a questo rinnovamento prova gioia nell’osservanza dei comandamenti, tanto da affermare insieme al salmista: “Quanto amo la tua legge! La medito tutto il giorno!” Salmi 119:97. Quando “Camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito” (Romani 8:4), viviamo la giustizia di Dio.VM 64.1

    Alcuni di coloro che sperimentano l’amore e il perdono del Cristo e desiderano sinceramente diventare figli di Dio, non credono di poter esser rinnovati dallo Spirito Santo, liberati dai propri difetti e delle proprie colpe.VM 64.2

    A queste persone vorrei dire: “Non lasciatevi prendere dalla disperazione! Anche se spesso dobbiamo umiliarci e piangere ai piedi di Gesù per i nostri difetti e i nostri errori, non dobbiamo scoraggiarci; Dio non ci abbandona e non ci dimentica neanche quando siamo sopraffatti dal nemico; anzi, il Cristo è alla destra del Padre per intercedere in nostro favore”.VM 64.3

    Giovanni, il discepolo prediletto, disse: “Figli miei, vi scrivo queste cose perché non cadiate in peccato. Se uno cade in peccato, possiamo contare su Gesù Cristo, il Giusto. Egli è il nostro difensore accanto al Padre”. 1 Giovanni 2:1. Inoltre non dimenticate queste parole di Gesù: “Il Padre stesso... vi ama”. Giovanni 16:27. Egli desidera ricondurvi a lui, vedere riflessa nel vostro animo la sua purezza e la sua santità. Se vi affidate interamente a lui, egli completerà quell’opera che ha iniziato in voi. Pregate con più fervore, credete con maggiore fermezza e mentre perdete fiducia nelle vostre possibilità, confidate nel Redentore e glorificate colui che ci dona la salvezza.VM 64.4

    Avvicinandoci al Cristo avvertiamo sempre più la nostra colpevolezza, scopriamo con occhi nuovi come le nostre imperfezioni siano la negazione della natura perfetta di Gesù.VM 65.1

    Tutto ciò dimostra che gli inganni di Satana hanno perso la loro efficacia e lo Spirito di Dio ci offre nuova vita e ci sostiene.VM 65.2

    Chi non si rende conto del proprio stato di colpevolezza non può provare un profondo e costante amore per Gesù, perché soltanto chi è stato trasformato dalla sua grazia sarà attratto dal carattere divino del Maestro. Chi non nota i propri limiti e difetti morali, sicuramente non ha una chiara visione della bellezza e dell’eccellenza del Cristo.VM 65.3

    Meno stima avremo di noi stessi più apprezzeremo la purezza infinita e la benevolenza del nostro Salvatore. La consapevolezza di essere peccatori, e di essere limitati, ci indurrà a ricercare colui che si rivela con potenza e a chiedergli perdono. Quanto più, coscienti della nostra indegnità, ci rivolgeremo a lui e alla sua Parola, tanto meglio conosceremo il suo carattere e rifletteremo in maniera più chiara la sua immagine.VM 65.4

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