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    Capitolo 11: Linea diretta

    Senza la preghiera, soprattutto quella personale e privata, nessuno può svilupparsi veramente; essa costituisce la vita dello spirito. Anche la preghiera pronunciata in famiglia o in pubblico è importante, ma non sufficiente; occorre dialogare con Dio a tu per tu, in modo che nessun altro senta, nessun orecchio indiscreto ascolti le preoccupazioni e le richieste personali che presentiamo a Dio.VM 93.1

    Dio parla all’uomo attraverso la natura, la rivelazione, la sua provvidenza e l’azione dello Spirito Santo. Ma tutto ciò non è sufficiente: l’uomo ha bisogno di fargli sentire quello che prova nel proprio cuore.VM 93.2

    Se vogliamo avere una vita spirituale e sviluppare forza morale, dobbiamo metterci in contatto con Dio. Infatti, sentirci attratti da lui, meditare sulle sue opere, sulle sue benedizioni, sulla sua misericordia, non significa essere in comunione con lui nel senso pieno del termine: occorre comunicargli qualcosa che riguardi la nostra vita.VM 93.3

    Pregare significa aprire il cuore a Dio come a un amico, non perché sia necessario fargli sapere chi siamo, ma per permetterci di riceverlo. La preghiera non fa abbassare Dio al nostro livello, ma ci eleva fino a lui.VM 93.4

    Quando Gesù venne su questa terra, insegnò ai suoi discepoli a pregare invitandoli a presentare al Signore le loro necessità quotidiane e ad affidare a lui tutte le loro preoccupazioni. Promise anche che le loro richieste, e quindi anche le nostre, sarebbero state ascoltate.VM 94.1

    Egli stesso, quando viveva fra gli uomini, pregava spesso, ricercava e supplicava il Padre affinché gli accordasse nuove energie per affrontare i doveri e le prove: egli condivideva la nostra realtà e le nostre debolezze. Tutta la sua vita costituisce un esempio per noi; egli superò tutte le nostre tentazioni, affrontò lotte terribili e travagli interiori per vincere il peccato per il quale, grazie alla sua purezza, provava una profonda avversione. Come uomo sapeva che la preghiera non solo era necessaria, ma costituiva un privilegio; infatti la comunione con il Padre lo consolava e lo rallegrava. Se il Salvatore dell’uomo, il Figlio di Dio, sentiva il bisogno di pregare, tanto più noi che siamo deboli, mortali e peccatori, dovremmo sentire la necessità di pregare costantemente e con fervore.VM 94.2

    Il Signore vorrebbe concederci le sue benedizioni illimitate e noi, che abbiamo il privilegio di nutrirci di questo amore infinito, preghiamo così poco. Dio è pronto ad ascoltare ogni preghiera sincera del più umile dei suoi figli ma, nonostante ciò, siamo riluttanti a comunicare a Dio le nostre necessità. Che cosa penseranno gli angeli di questi poveri esseri indifesi, esposti alla tentazione, che pregano poco, hanno una fede così misera e non si rivolgono a Dio che prova un amore infinito per loro ed è pronto a dare più di quanto essi chiedano o pensino? Gli angeli sono felici di inchinarsi davanti a Dio e stare vicino a lui, mentre gli uomini, che avrebbero tanto bisogno di ricevere quell’aiuto che solo Dio può dare, sembrano soddisfatti di vivere lontani dal suo Spirito e dalla sua presenza.VM 94.3

    Le tenebre del male circondano tutti coloro che non pregano. Le tentazioni che il nemico insinua nella loro mente li seducono portandoli a peccare, perché essi non utilizzano quell’importante mezzo che Dio ha messo loro a disposizione: la preghiera. Perché i figli di Dio, sono così riluttanti a pregare pur sapendo che la preghiera è la chiave che nella mano della fede apre i forzieri celesti dove sono custodite le benedizioni infinite dell’Onnipotente? Chi non prega e non vigila costantemente, rischia di diventare sempre più indifferente alla propria salvezza, allontanandosi dalla via di Dio. Il nostro avversario cerca continuamente di impedirci di accedere al trono della misericordia, di presentare a Dio preghiere ferventi per toglierci la possibilità di ottenere la grazia e la forza necessarie per resistere alla tentazione.VM 95.1

    Dio ascolta e risponde alle nostre preghiere, ma a certe condizioni. Una delle più importanti consiste nel sentire il bisogno di essere aiutati da Dio. Egli ha promesso: “Verserò acqua sulla terra assetata, farò scorrere torrenti sul suolo arido”. Isaia 44:3. Coloro che nutrono un profondo desiderio della giustizia e della presenza di Dio, saranno sicuramente esauditi. Per poter ricevere le benedizioni divine il cuore deve essere aperto all’influsso dello Spirito.VM 95.2

    Le nostre necessità sono evidenti e questo gioca a nostro favore, ma dobbiamo rivolgerci a colui che può donarci ciò di cui abbiamo bisogno. Egli infatti dice: “Chiedete e riceverete” (Matteo 7:7); “Dio non ha risparmiato il proprio Figlio... come potrebbe non darci ogni cosa insieme con lui?” Romani 8:32.VM 96.1

    Mentre la preghiera di chi è pentito, di chi è rattristato per i propri errori, viene sempre accettata, chi nasconde un peccato o tollera una debolezza, non sarà ascoltato dal Signore. Egli risponderà alle nostre preghiere quando avremo riparato a tutti i torti di cui siamo consapevoli, anche se i nostri meriti non ci assicureranno mai il favore di Dio, perché è solo in virtù di Gesù che siamo salvati. Solo il suo sacrificio ci purifica. Tuttavia dobbiamo conformarci alle condizione della sua grazia.VM 96.2

    Un altro aspetto importante della preghiera è la fede. “Ma nessuno può essere gradito a Dio se non ha la fede. Infatti chi si avvicina a Dio deve credere che Dio esiste e ricompensa quelli che lo cercano”. Ebrei 11:6.VM 96.3

    Gesù disse ai discepoli: “Tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo e vi sarà dato”. Marco 11:24. Perché non prendiamo Gesù in parola? È una grande promessa, senza limiti e margini di incertezza.VM 96.4

    Anche se nel momento in cui preghiamo non riceviamo esattamente ciò che abbiamo chiesto, dobbiamo continuare a credere che il Signore ci ascolta e risponderà alla nostra preghiera. A volte siamo così miopi che chiediamo qualcosa che non è opportuno. In questo caso il Padre dimostra il suo interessamento concedendoci tutto ciò che è per il nostro bene, quello che noi stessi chiederemmo se fossimo più uniti a lui e potessimo valutare meglio le realtà spirituali. Se ci sembra che le nostre preghiere non siano state esaudite, non perdiamo fiducia nelle promesse divine, perché la risposta verrà e riceveremo l’aiuto necessario; ma se pretendiamo di ottenere sempre ed esattamente tutto ciò che abbiamo chiesto in preghiera, pecchiamo di presunzione. Dio è troppo saggio per sbagliarsi, e troppo buono per rifiutare qualsiasi benedizione a coloro che si comportano correttamente. Anche se le vostre preghiere non sono immediatamente esaudite, continuate ad aver fiducia in lui, ricordando questa promessa: “Chiedete e riceverete...”. Matteo 7:7.VM 96.5

    Se date troppa importanza ai vostri dubbi e alle vostre preoccupazioni, e cercate di capire razionalmente tutto ciò che non potete comprendere pienamente senza l’aiuto della fede, le vostre perplessità si moltiplicheranno e diventeranno più profonde. Ma se ci rivolgiamo a Dio consapevoli del nostro stato di debolezza e dipendenza, e con umiltà e fiducia presentiamo le nostre necessità a colui che vede, conosce e regna con potenza su tutto l’universo, egli ascolterà il nostro grido e ci incoraggerà. La preghiera sincera ci unisce alla sua mente infinita. Il Signore può rivolgersi a noi con amore e compassione anche se in quel momento non lo avvertiamo in maniera evidente, anche se a volte non sentiamo la sua mano che con dolcezza si posa su noi per benedirci.VM 97.1

    Quando ci rivolgiamo a Dio, per chiedergli di aver pietà di noi e benedirci, dovremmo essere animati dall’amore e dal desiderio di perdonare; come possiamo dire: “Perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha offeso” (Matteo 6:12) se non siamo disposti a perdonare? Se vogliamo che la nostra preghiera sia ascoltata, dobbiamo perdonare gli altri esattamente come speriamo di essere perdonati.VM 97.2

    Un’altra condizione che rende valida la preghiera è la perseveranza. Se vogliamo che la nostra fede e la nostra esperienza aumentino, dobbiamo pregare sempre, essere “allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera” (Romani 12:12); “Pregate senza stancarvi e non dimenticate mai di ringraziare Dio”. Colossesi 4:2. L’apostolo Pietro esorta i credenti a essere: “...giudiziosi e sempre pronti alla preghiera” (1 Pietro 4:7); e l’apostolo Paolo aggiunge: “Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo”. Filippesi 4:6. “Ma voi diletti” dice l’apostolo Giuda “continuate a costruire la vostra vita sulle fondamenta della vostra santissima fede. Pregate con la potenza dello Spirito Santo”. Giuda 1:20. La preghiera costante ci unisce indissolubilmente a Dio, rinnova la nostra esistenza grazie alla vita che proviene da lui e la purezza e la santità che ne derivano si innalzano verso il Padre. È necessario pregare costantemente, impegnarsi per eliminare tutto ciò che ci può impedire di essere in comunione con Gesù. Approfittiamo di ogni opportunità per andare dove ci si riunisce per pregare! Chi ricerca veramente la comunione con Dio parteciperà agli incontri di preghiera con il profondo desiderio di goderne completamente i benefici, cercherà ogni occasione per poter essere illuminato da Dio.VM 98.1

    Senza la preghiera, soprattutto quella personale e privata, nessuno può svilupparsi veramente; essa costituisce la vita dello spirito. Anche la preghiera pronunciata in famiglia o in pubblico è importante, ma non sufficiente; occorre dialogare con Dio a tu per tu, in modo che nessun altro senta, nessun orecchio indiscreto ascolti le preoccupazioni e le richieste personali che presentiamo a Dio. Quando si prega e ci si rivolge al Signore con fervore e fiducia, è importante non essere disturbati da ciò che ci circonda. Colui che conosce ogni segreto e ascolta la preghiera che proviene dal cuore, infonderà, in chi stabilisce un rapporto di comunione con lui, dolcezza, calma, fede e forza, per vincere la lotta contro Satana.VM 98.2

    Pregate in un luogo solitario, ma elevate il vostro pensiero a Dio anche mentre svolgete il vostro lavoro abituale. Fu così che Enoc camminò con Dio. Queste preghiere silenziose salgono al trono della grazia come incenso prezioso e Satana non può fare nulla contro coloro che vivono questo rapporto di comunione con Dio.VM 99.1

    Non esiste luogo o tempo che non sia adatto per elevare il pensiero a Dio, perché nulla può impedirci di rivolgere al Signore una preghiera silenziosa, ma fervente. Quando camminiamo nelle strade affollate, quando siamo impegnati, possiamo chiedere al Signore che ci guidi, proprio come fece Neemia quando presentò la sua richiesta al re Artaserse. Cfr. Neemia 2:5.VM 99.2

    Ovunque possiamo avere la possibilità di entrare segretamente in comunione con Dio e se rimaniamo sempre ricettivi agli appelli divini, Gesù si avvicinerà e rimarrà con noi.VM 99.3

    Per quanto l’atmosfera che ci circonda sia contaminata e corrotta noi, invece di respirarne le esalazioni, possiamo vivere nell’aria pura del cielo. Possiamo evitare di pensare e di immaginare tutto ciò che è impuro e, attraverso una preghiera sincera, elevarci fino a Dio. Chi è pronto a ricevere l’aiuto e le benedizioni divine vivrà in un’atmosfera più santa di quella terrena e sarà in costante comunione con il cielo.VM 99.4

    Abbiamo bisogno di conoscere più chiaramente la figura di Gesù e di comprendere meglio il valore delle realtà eterne, perché così proveremo pienamente la bellezza della santità.VM 100.1

    Lasciamoci attrarre sempre più da ciò che è divino affinché Dio ci permetta di respirare l’atmosfera del cielo e quando le prove arriveranno improvvise, potremo facilmente rivolgere il nostro pensiero a Dio con la stessa spontaneità con cui il fiore si orienta verso il sole.VM 100.2

    Presentate a Dio le necessità, le gioie, le tristezze, le preoccupazioni e i timori che provate, perché nulla lo potrà stancare o infastidire. Egli non è affatto insensibile alle necessità dei propri figli; anzi, conosce anche il numero dei loro capelli. “Sì, il Signore è pieno di misericordia e di compassione...” (Giacomo 5:11), si commuove al pensiero dei nostri dolori o quando gli esprimiamo le nostre sofferenze. Presentategli tutto ciò che vi rende perplessi, perché niente è troppo gravoso per colui che sostiene il mondo e regna su tutto l’universo. Non esiste pensiero che turbi la nostra pace che egli non noti; per il Signore tutta la nostra vita è come un libro aperto e nessun problema è troppo difficile da risolvere. Ogni disgrazia che colpisce il più piccolo dei suoi figli, ogni preoccupazione che ci tormenta, ogni gioia che proviamo, ogni preghiera sincera è immediatamente considerata con interesse dal nostro Padre che: “Rianima il cuore spezzato e cura le loro ferite”. Salmi 147:3.VM 100.3

    I rapporti fra Dio e ogni individuo sono personali e intimi, come se sulla terra non ci fosse nessun altro da aiutare, come se suo Figlio fosse morto solo per quella persona.VM 101.1

    Gesù affermò: “Il Padre stesso, infatti, vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che provengo dal Padre. Ero col Padre e di là son venuto nel mondo. Ora lascio il mondo, e torno al Padre”. Giovanni 16:27, 28. “Ma io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo. Allora il Padre vi darà tutto quel che chiederete nel nome mio”. Giovanni 15:16. Pregare nel nome di Gesù non significa semplicemente citare quel nome all’inizio e alla fine di una preghiera, ma vuol dire pregare con lo stesso atteggiamento mentale e lo stesso spirito del Cristo, significa credere nelle sue promesse, fare assegnamento sulla sua grazia e agire come lui.VM 101.2

    Dio non ha mai chiesto agli uomini di vivere isolati come degli eremiti o dei monaci, per dedicarsi ad atti di culto. La nostra vita deve essere simile a quella del Cristo, vissuta fra la gente, ma anche in solitudine. Chi non fa altro che pregare presto si stancherà, oppure cadrà nel formalismo; chi si isola dalla società, non potendo compiere i propri doveri di cristiano, cesserà di portare la croce. Se non ci preoccupiamo di collaborare con impegno per il Signore, per colui che ha fatto tanto per noi, non avremo più motivi per essere ferventi, le nostre preghiere perderanno significato e diventeranno egoistiche. Con quale coraggio pregheremo in favore dell’umanità o della realizzazione del regno di Dio e chiederemo la forza di agire in questa direzione?VM 101.3

    Se non ci riuniamo con altri credenti per incoraggiarci reciprocamente per servire meglio il Signore, dimenticheremo facilmente l’importanza della verità, ne saremo sempre meno ispirati e ci inaridiremo. Quando incontrandoci fra cristiani non dimostriamo simpatia reciproca, perdiamo occasioni preziose. Dobbiamo quindi cercare di essere più socievoli, dimostrando simpatia per gli altri e il nostro servizio per il Signore risulterà più efficace. Chi si chiude in se stesso non svolge il compito che Dio gli ha affidato.VM 102.1

    Se i cristiani si incontrassero più spesso, per parlare dell’amore di Dio e delle preziose verità della redenzione, ne trarrebbero incoraggiamenti reciproci. Ogni giorno dovremmo imparare a conoscere meglio il Padre, sperimentare la sua grazia, perché così proveremo il desiderio di parlare del suo amore e daremo una testimonianza che incoraggerà anche noi. Se pensassimo e parlassimo di più di Gesù, e meno di noi stessi, potremmo sentirlo molto più vicino a noi. Se solo rivolgessimo il nostro pensiero a Dio ogni volta che ci accorgiamo che egli si prende cura di noi, l’avremmo sempre presente nella nostra mente e proveremmo il desiderio di lodarlo. Parliamo delle realtà terrene perché ci interessano; parliamo degli amici perché siamo legati a loro e perché essi condividono le nostre gioie e le nostre tristezze. Ma abbiamo molte più ragioni per amare Dio piuttosto che gli amici. Rivolgere a lui il nostro primo pensiero, parlare della sua bontà e della sua potenza dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo. Dio non ci ha concesso i suoi ricchi doni perché tutta la nostra attenzione e il nostro affetto ne fossero assorbiti; anzi, proprio queste benedizioni dovrebbero suscitare in noi amore e gratitudine nei confronti di colui che ce le ha donate. Dovremmo vivere meno in funzione delle realtà terrene e rivolgere il nostro sguardo verso il santuario che è in cielo dove la gloria di Dio risplende sul volto del Cristo, colui che “...può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio”. Ebrei 7:25.VM 102.2

    Abbiamo bisogno di lodare maggiormente Dio perché “...egli è buono: compie per l’uomo opere stupende”. Salmi 107:8. La nostra vita spirituale troppo spesso è limitata dal meccanismo del chiedere e del ricevere, perché pensiamo sempre alle nostre necessità e mai alle benedizioni che Dio ci offre continuamente. Preghiamo di più ed esprimiamo gratitudine e lode a colui che ci ha creati!VM 103.1

    Dio ordinò al popolo di Israele di organizzare così il solenne culto comune: “In quel luogo farete il banchetto sacro davanti al Signore, vostro Dio, e farete festa voi e le vostre famiglie, per ringraziare il Signore di aver benedetto il vostro lavoro”. Deuteronomio 12:7. Quando facciamo qualcosa per la gloria di Dio dovremmo essere sempre allegri, animati da uno spirito di lode e ringraziamento.VM 103.2

    Non dovremmo servire il nostro Dio scontenti o addolorati, perché è un Padre sensibile e misericordioso; adorare il Signore e contribuire al progresso della sua opera dovrebbe costituire per noi un piacere. Dopo aver offerto loro la salvezza, Dio non si aspetta certo che i suoi figli si comportino come se egli fosse un padrone severo ed esigente; egli è il loro migliore amico e vuole che coloro che lo onorano lo sentano vicino, godano delle sue benedizioni e si rallegrino. Il Signore desidera che i suoi figli provino gioia e consolazione nel fare la sua volontà; desidera che tutti coloro che si riuniscono per adorarlo sentano di essere amati e protetti da lui; questo amore li aiuta a svolgere con gioia i loro doveri quotidiani e a comportarsi sempre onestamente e fedelmente.VM 103.3

    Raccogliamoci intorno alla croce. Cristo Gesù crocifisso dovrebbe essere l’argomento dei nostri pensieri e delle nostre conversazioni. Ciò che più ci emoziona, dovrebbe essere il Cristo, il Cristo crocifisso. Pensiamo a ogni benedizione che riceviamo da Dio e comprenderemo il suo amore e affideremo tutto a colui che è stato inchiodato sulla croce per noi.VM 104.1

    Possiamo elevarci verso il cielo cantando le lodi di Dio, manifestando al Signore quella gratitudine che le creature celesti gli rivolgono con canti e musica. “Chi offre come sacrificio la lode, mi onora davvero. A chi prende questa strada io mostrerò la salvezza” (Salmi 50:23), dice Dio.VM 104.2

    Avviciniamoci al Creatore con gioia, rispetto e “...canti di lode e di ringraziamento”. Isaia 51:3.VM 104.3

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