“Poiché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate; e nella misura in cui misurate, sarà pure misurato a voi”. Matteo 7:2 VG 210.1
Ho passato la maggior parte del tempo di questa notte, insonne. Molte immagini sono passate davanti a me. Una di esse fu una scena in una riunione, dove varie persone erano presenti. VG 210.2
Un uomo si alzò in piedi e cominciò a criticare uno dei suoi fratelli. Guardai le vesti di chi parlava, e vidi che erano indegne. Un’altra persona si alzò, e iniziò a esprimere il suo risentimento nei confronti di un compagno nell’opera. Le sue vesti erano di un altro modello, ma indegne. Un altro, e un altro ancora, si alzarono in piedi ed espressero parole d’accusa e condanna riferite al comportamento degli altri. Ognuno aveva un problema del quale parlare, e trovava difetti negli altri. Tutti erano occupati nel presentare le debolezze dei cristiani che stavano cercando di fare qualcosa nel nostro mondo; e più volte dichiararono che avevano trascurato questo o quello; e così via. Nell’assemblea non vi era ordine né amabile cortesia. Nel loro desiderio di essere ascoltati iniziarono a parlare benché altri stessero parlando. Le voci si alzavano con uno sforzo tale affinché tutti ascoltassero al di sopra della stridente confusione…. VG 210.3
Dopo che molti parlarono, apparve un’Autorità che ripeté le parole: “Non giudicate, affinché non siate giudicati” (Matteo 7:21). Cristo stesso era presente. VG 210.4
Un’espressione di dolore s’impresse sul suo volto quando uno dopo l’altro si avvicinarono, con i vestiti indegni, per soffermarsi sulle mancanze dei vari membri della chiesa. VG 210.5
Finalmente, il Visitatore celeste si alzò. I presenti erano così impegnati a criticare i loro fratelli che a malincuore gli diedero l’opportunità di parlare. Lui dichiarò che lo spirito di critica e di giudizio l’uno contro l’altro, era causa di debolezza nella chiesa attuale. Si dicono cose che mai dovrebbero essere espresse. Chiunque, che con le sue parole, mette ostacoli sul sentiero di un credente cristiano ha un conto da regolare con Dio. VG 210.6
Con fervente solennità, l’Oratore dichiarò: “La chiesa è composta di molte menti, ognuna delle quali ha la sua individualità. Ho dato la mia vita affinché gli uomini e le donne, per la grazia divina, potessero armonizzare e rivelare una copia perfetta del mio carattere, ma al tempo stesso mantenere la loro individualità. Nessuno ha il diritto di distruggere o sottomettere l’individualità di qualsiasi altra mente umana attraverso parole di critica, censura e condanna”. VG 210.7
(Manoscritto 109, del 21 Luglio 1906, “Amore verso Dio e l’uomo”. VG 210.8