“Ma presso di te vi è perdono, affinché tu sia temuto. Io aspetto l’Eterno, l’anima mia lo aspetta; io spero nella sua parola”. Salmo 130:4,5 VG 213.1
Tra noi sono esistiti peccati come nell’antico Israele ma grazie a Dio, abbiamo avuto una porta aperta che nessuno può chiudere. Gli uomini possono dire: “Ti perdono tutti i torti che mi hai fatto”, e il loro perdono non cancella un solo peccato. VG 213.2
Ma la voce che risuona dal Calvario: “Figlio mio, figlia mia, i tuoi peccati ti sono perdonati” totalmente. Solamente questa parola ha il potere di risvegliare gratitudine nel cuore riconoscente. Abbiamo un Mediatore. Vi è un solo canale di perdono, e questo canale è sempre aperto. Attraverso questo canale un flusso abbondante di misericordia divina e perdono è riversato su di noi… VG 213.3
Molti sono rimasti stupiti che Dio esigesse dai giudei l’uccisione di tante vittime come offerta sacrificale, ma Lui doveva incidere nelle loro menti l’eccelsa e solenne verità che senza spargimento di sangue non vi era remissione di peccato. VG 213.4
Ogni sacrificio conteneva una lezione, timbrata in ogni cerimonia, predicata solennemente dai sacerdoti nel servizio santo e inculcata da Dio stesso; la grande verità che solo per mezzo del sangue di Cristo vi era perdono dei peccati…. VG 213.5
Vorrei presentare quest’argomento al nostro popolo esattamente come lo vidi: l’Ammirabile Offerta fatta in favore dell’uomo. La giustizia esigeva la sofferenza dell’uomo. Cristo, uguale a Dio, offrì le sofferenze di un Dio. Lui non aveva bisogno di espiazione. Lo fece per l’uomo, tutto per l’uomo…. L’intensità della sua agonia fu proporzionata alla dignità e alla grandezza di carattere. Mai vedremo e comprenderemo la profonda angoscia delle sofferenze dell’Immacolato Agnello di Dio, sennonché quando ci renderemo conto della profondità dell’abisso da dove siamo stati riscattati, com’è terribile il peccato del quale l’umanità si è resa colpevole, ma per fede ci impossessiamo del perdono totale e completo. VG 213.6
Ecco dove migliaia stanno fallendo. Non credono veramente che Gesù li perdoni individualmente. Non riescono ad appropriarsi della Parola di Dio. Lui ci assicura che è fedele, ha promesso di perdonarci e di essere giusto con la sua legge. La sua misericordia non manca di nulla. Se ci fosse un anello difettoso nella catena, allora saremmo disperatamente perduti nei nostri peccati… Non vi è nessun difetto in essa, né manca alcun anello. Oh! Preziosa redenzione! Perché non introduciamo questa inestimabile verità in modo completo nelle nostre vite? Quale grandezza! Attraverso Cristo, Dio ci perdona — (a me, spesso a me) - nel momento in cui con fede viva glielo chiediamo, credendo che Lui è totalmente capace di farlo. VG 213.7
(Lettera 85, del 24 Luglio 1886, diretta a Uriah Smith direttore della Review and Herald) VG 213.8