” Non pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra, io non sono venuto a portare pace, ma una spada”. Matteo 10:34 VG 214.1
La pace che Cristo denomina la sua pace, e quella che Egli trasmise ai suoi discepoli, non è quella che evita tutte le divisioni, bensì è la pace che si offre e si gode in mezzo ai dissensi. La pace che sente il fedele difensore della causa di Cristo è la conoscenza della volontà di Dio e il riflesso della sua gloria attraverso le buone opere. Si tratta di una pace interna, più che esterna. Fuori c’è la guerra e la lotta per l',opposizione dei nemici dichiarati, e anche la freddezza e la diffidenza di chi afferma di essere amico... VG 214.2
Ai suoi seguaci Cristo ordina: “Amate i vostri nemici... fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi oltraggiano e vi perseguitano”, (Matteo 5: 44). Egli ci chiede di amare quelli che ci opprimono e ci fanno del male. Non dobbiamo esprimere verbalmente né con atteggiamenti lo spirito che essi manifestano, ma cogliere tutte le opportunità per far loro del bene. VG 214.3
Ma benché ci sia richiesto di comportarci come Cristo nei nostri rapporti con i nostri nemici; per ottenere la pace, non dobbiamo coprire le colpe di chi è nell’errore. VG 214.4
Gesù il Redentore del mondo, non ottenne mai la pace occultando l',iniquità attraverso qualcosa che somigliasse a un compromesso. Anche se il suo cuore costantemente traboccava d’amore per tutto il genere umano, non è mai stato indulgente con i loro peccati. Era troppo amico per rimanere in silenzio quando perseguivano un obiettivo che avrebbe distrutto le loro anime, e che Lui aveva acquistato col suo sangue. VG 214.5
Fu un severo censuratore di ogni vizio, e la sua pace poggiava sulla coscienza d’aver realizzato la volontà di suo Padre, piuttosto che in uno stato di cose che esisteva come conseguenza d’aver compiuto il suo dovere. VG 214.6
Lavorò affinché l',uomo fosse onesto con sé stesso essendo tutto quello che Dio voleva che fosse, e fedele nei suoi interessi più elevati ed eterni. Vivendo in un mondo dannato e appassito dalla maledizione che cadde su di Lui a causa della disubbidienza, egli [l',uomo] non poteva essere in pace col mondo a meno che il Signore lo avrebbe lasciato sprovvisto di avvertimento, istruzione e riprensione. Questo avrebbe ottenuto la pace in cambio della negligenza nel compimento del dovere. Chiunque ami Gesù e le anime per le quali Egli morì presterà attenzione alle cose che contribuiscono alla pace. Ma i suoi seguaci devono fare speciale attenzione, affinché nei loro sforzi volti a ostacolare il dissenso non rinuncino alla verità, e non sia che evitando le divisioni sacrifichino i loro principi. La vera fratellanza non potrà mai compromettere i principi. Quando i cristiani si avvicineranno al Modello dei credenti, per essere al sicuro…. Esperimenteranno il potere e il veleno del serpente antico, il diavolo. VG 214.7
(Manoscritto 23b, del 25 Luglio 1896, “Come assicurarci la pace”) VG 214.8