“Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di potenza, sopportandovi gli uni e gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi”. Colossesi 3:12,13 VG 114.1
Durante le ore della notte, quando gli altri dormono, io prego, perché l’importante compito che mi è stato dato sia realizzato in modo disinteressato e fedele, affinché Dio possa approvarlo. Per me, non è motivo di ansia quello che gli altri possono pensare o fare, ma io cosa devo fare per glorificare Dio? La mia opera sopporterà l’esame divino? Ho eliminato ogni sguardo altezzoso? Il mio cuore è in armonia con Gesù, l’umile Uomo del Calvario? Piango, prego e lavoro, valutando i miei motivi e i miei sentimenti alla luce dell',eternità e, per essere annoverata tra i salvati, questo, grazie all’incomparabile amore del mio Redentore. Oh! Quanto è stato grande quest’amore! Sopportò l’abnegazione e il sacrificio di se stesso per me. Tutto quello che possiamo fare, sarà sempre poco. Possiamo ben dire che siamo servi inutili. Indubbiamente, noi ci esaltiamo e tentiamo di sederci nei posti più elevati; in qualche modo doloroso per la natura umana, Dio ci umilierà ….. Dobbiamo coltivare lo spirito di Cristo. Sono molti quelli che professano la verità e hanno bisogno della sua influenza santificatrice nei loro cuori. VG 114.2
Un comportamento onesto e una professione elevata possono caratterizzare la vita, ma la mancanza della vera bontà, della nobiltà d’animo e una condotta conciliante, neutralizzerà tutto il bene che siamo capaci di fare. Una religione aspra e condannabile non trova esempio nella religione di Cristo…. VG 114.3
Dobbiamo coltivare l',abitudine delle parole gentili, gli sguardi piacevoli e la cortesia disinteressata, perché esse adorneranno i nostri caratteri con un incantesimo che ci assicurerà il rispetto e aumenterà il nostro influsso dieci volte più di quello che potrebbe essere con le parole e la condotta…. VG 114.4
Dovremo rendere conto a Dio nell’altra vita, e non vogliamo essere svergognati dalle nostre azioni, poiché [nei registri] vi sono scritte le contraddizioni dell’impulso e dell’egoismo. VG 114.5
Dobbiamo tener conto della gloria di Dio, il nostro tempio deve essere purificato dall',egoismo... e noi, assimilati alla Sua immagine divina. Cresciamo nella grazia. Afferriamoci con fede a Gesù Cristo e saremo sostenuti dal suo potere. VG 114.6
(Lettera 22, del 16 Aprile 1880, diretta a James White, suo marito, che a quel tempo era Presidente della Conferenza Generale) VG 114.7