Gesù era la Maestà del cielo, amato Comandante degli angeli, Colui che si dilettava a fare la volontà del Padre. Egli era Uno con il Padre “l',unigenito Figlio di Dio, che è nel seno del Padre”(Giovanni 1:18); eppure a causa del peccato, Egli non pensava di desiderare di essere uguale a Dio. Egli scese dal Suo trono e abbandonò lo scettro regale e rivestì la natura umana. Egli si abbassò fino alla morte della croce, affinché l’uomo possa essere salvato. In Lui, noi abbiamo la totale offerta e infinito sacrificio, un potente Salvatore, che è in grado di salvare fino agli estremi. MS1 265.5
Gesù venne i mezzo a noi per rivelare l’amore del Padre, per riconciliare l’uomo con Dio, per fare di noi una nuova creatura all’immagine di Colui che l’ha creato. Gesù è il nostro sacrificio espiatorio. Noi, per se stessi non possiamo fare l',espiazione, ma soltanto attraverso la fede. MS1 265.6
“Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito”.
1 Pietro 3:18 MS1 265.7
“…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia”.
1 Pietro 1:18,19 MS1 266.1
È attraverso il sacrificio e inesprimibile sofferenza che il nostro Redentore ha posto la redenzione alla nostra portata. Egli, è stato disonorato da questo mondo ma, attraverso la Sua meravigliosa condiscendenza e umiltà, Egli ha potuto elevare l’uomo all’eterno onore e alle gioie della corte celeste. Nel corso dei trent’ani di vita sulla terra, il Suo cuore è stato esposto ad un’inconcepibile angoscia. Il percorso dalla mangiatoia fino al Calvario, era seminato dal dolore e dalle ombre. Egli era l’uomo di dolore, e la Sua angoscia era tale che nessuna lingua umana poteva esprimere. Egli avrebbe potuto dire in Verità: MS1 266.2
“Osservate, guardate, se c',è dolore simile al dolore che mi tormenta”.
Lamentazioni 1:12 MS1 266.3
L’animo di Gesù era invaso da un odio perfetto contro il peccato. Innocente, Egli offrì Se stesso come sostituto per il trasgressore. Il peso d’ogni peccato premeva sull’anima del Redentore del mondo. Le parole, le azioni, e i pensieri cattivi d’ogni figlio e la figlia di Adamo, chiamava la vendetta su di Lui; perché Egli era diventato il sostituto dell’uomo. Anche se Gesù non ha mai peccato, la Sua anima era lacerata dal peso delle trasgressioni degli uomini, e Colui che non conobbe peccato, è diventato peccato per noi, affinché noi potessimo ricevere la giustizia di Dio in Lui. Il nostro Divino Sostituto, si spogliò della Sua giustizia, affinché noi non dovessimo perire ma ricevere la vita eterna. Cristo ci dice: MS1 266.4
“Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest',ordine ho ricevuto dal Padre mio”.
Giovanni 10:17,18 MS1 266.5
Nessun uomo su questa terra avrebbe potuto pagare il debito del peccato. Gesù era l’unico che poteva riscattare la ribellione degli uomini. In Lui l’umanità e la divinità erano uniti e questo era quello che permetteva l’offerta di Gesù sulla croce. Sulla croce, la misericordia e la Verità si erano riuniti, la giustizia e la pace si sono uniti in un bacio. MS1 266.6
Quando il peccatore guarda al Salvatore morente sulla Calvario, e si rende conto che il sofferente appeso alla croce è divino, egli si chiede perché doveva accadere questo grande sacrificio, perché la santa legge di Dio è stata trasgredita. La morte di Cristo è un argomento inoppugnabile dell’immutabilità e giustizia della legge. Il profeta Isaia dice: “Il SIGNORE si è compiaciuto, per amore della sua giustizia, di rendere la sua legge grande e magnifica”.
Isaia 42:21 MS1 266.7
La legge stessa non ha alcun potere di perdonare il malfattore. Il suo compito è di sottolineare i suoi difetti. Essa può realizzare il bisogno di essere salvato attraverso Gesù, l’unico garante della giustizia. Gesù conosce le necessità del peccatore, perché Egli ha preso i suoi peccati su di Se. MS1 267.1
“Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti”.
Isaia 53:5 MS1 267.2
Il Signore avrebbe potuto distruggere il peccatore, ma non lo fece, e preferisce preparare un piano molto caro per la sua salvezza. Nel Suo grande amore, Dio fornisce una speranza per i disperati, dando il Suo Figlio Unigenito a sopportare i peccati del mondo. E dal momento che Egli ha riversato tutto il cielo a causa di questo ricco dono, Gesù accetta l’amaro calice della salvezza, affinché l’uomo possa diventare l’erede di Dio e coerede di Cristo. MS1 267.3