Due settimane fa, mentre stavo scrivendo, mio figlio William Clarence venne in camera mia per informarmi che vi erano due persone nel salotto che volevano parlare con me. Scesi le scale e nella sala di ricevimento trovai un uomo e sua moglie che affermavano di credere sia nella Parola di Dio che nelle testimonianze. Negli ultimi due o tre anni la coppia aveva vissuto un’insolita esperienza. I due sembravano essere persone sincere. MS2 23.5
Dopo aver ascoltato alcune delle loro esperienze, gli dissi qualcosa riguardo l’opera che dobbiamo fare per affrontare e opporci al fanatismo, poco dopo la delusione del mancato avvento nel 1844. Durante quei giorni difficili alcuni dei nostri credenti più apprezzati furono preda del fanatismo. Poi gli dissi che prima della fine avremmo visto delle strane manifestazioni da parte di coloro chi professano di essere guidati dallo Spirito Santo. Alcuni considereranno come qualcosa di molto importante queste manifestazioni particolari, che non procedono da Dio, ma che sono calcolate allo scopo di deviare le menti di molti dagli insegnamenti della Parola. MS2 23.6
In questa fase della nostra storia, dobbiamo avere molta cura nel cautelarci contro tutto quello che ha sapore di fanatismo e disordine. Dobbiamo cautelarci contro tutte le manifestazioni particolari che potrebbero eccitare le menti degli infedeli e indurle a pensare che come popolo ci lasciamo guidare dall’impulso e ci compiacciamo nel rumore e nella confusione, accompagnati da condotte stravaganti. Negli ultimi giorni, il nemico della Verità presente, produrrà manifestazioni che non sono in armonia con le direttive dello Spirito, ma che hanno il proposito di sviare coloro che sono pronti ad accettare qualsiasi cosa nuova e strana. A questo fratello e a sua moglie dissi che l’esperienza che avevo vissuta nella mia giovinezza, poco dopo la delusione del 1844, mi aveva indotto ad essere molto cauta nell’accettare qualsiasi cosa che sembrasse o somigliasse a quello, che a quel tempo, abbiamo dovuto affrontare e rigettare nel nome del Signore. MS2 23.7
In quest’epoca, non c’è danno più grande che possa essere inflitto all’opera di Dio, di quello di permettere d’introdurre nelle nostre chiese uno spirito di fanatismo, accompagnato da una condotta strana, che si considererebbe erroneamente come opera dello Spirito di Dio. MS2 24.1
Nella misura in cui questo fratello e sua moglie riferivano le loro esperienze, che loro pretendevano d’aver avuto come risultato dall’effusione dello Spirito Santo e del potere apostolico, ebbi l’impressione che questa manifestazione era un’imitazione simile a quelle accadute in precedenza e che noi siamo stati chiamati ad affrontare e correggere. MS2 24.2
Verso la fine del colloquio, il fratello L. propose di unirci in preghiera, pensando che durante la preghiera sua moglie avrebbe sperimentato la stessa esperienza descritta precedentemente, ed io sarei stata in grado di discernere se questo procedeva da Dio o no. A una simile pratica io non ho voluto acconsentire, perché mi è stato indicato, che quando una persona propone di esibire queste particolari manifestazioni, ciò costituisce una prova chiara ed evidente che non si tratta dell’opera di Dio. MS2 24.3
Nessuno di noi dovrebbe permettere che simili incidenti ci scoraggino. Questo tipo di pratiche, senza dubbio si presenteranno davanti a noi di tanto in tanto. Non diamo spazio a esercitazioni strane che naturalmente allontanano la mente dalla guida dello Spirito Santo. L’opera di Dio è caratterizzata sempre dalla calma e dalla dignità. Non possiamo permetterci di approvare nulla che produca confusione e debiliti il nostro fervore riguardo alla grande opera che Dio ci ha affidato nel mondo, affinché sia preparato per la seconda venuta di Cristo.
Lettera 338, 1908. MS2 24.4