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Perché condannato? TMGI 325

Dio non condanna quelli che hanno creduto onestamente in una menzogna o all’errore, ma coloro che hanno coscientemente trascurato l’opportunità di conoscere la Verità. L’incredulo sarà condannato, non perché è stato incredulo, ma perché non ha approfittato dei mezzi che Dio ha messo a sua disposizione per diventare un cristiano. TMGI 325.4

Tutto questo sarà dimostrato nel giudizio finale. Il rimprovero di Dio è stato chiaramente pronunciato contro gli uomini e le donne che hanno peccato contro i loro corpi e le loro anime a causa della licenziosità. Essi conoscono gli avvertimenti diretti ad altri in circostanze simili, che furono vinti dalla tentazione, e sanno d’avere rattristato il Signore. Essi hanno l’esempio di Giuseppe e Daniele, che entrambi temevano Dio. Giuseppe, mentre fu tentato, alzò gli occhi al cielo e si rese conto che lo sguardo del Signore era su di lui, e allora esclamò: Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio? (Genesi 39:9) TMGI 325.5

Lo stesso comportamento lo ebbe anche verso il suo padrone il quale aveva una grande fiducia in lui, e questo costituì una ragione per non peccare. Dio ha proiettato la luce sul sentiero di tutti. Le parole di ammonimento, riprensione e prudenza sono state date per quelli che si trovano in simili circostanze, e Dio ha detto che Egli condanna il peccato in tutte le sue forme. Il peccato della lascivia è chiaramente condannato da Dio. Gli uomini e le donne saranno giudicati secondo la luce che Dio ha elargito loro. Le lezioni che sono state trascurate, diventeranno una terribile sentenza. Le ammonizioni di Dio che sono state tralasciate e dalle quali gli uomini si sono separati per seguire le proprie scelte, offrono un insegnamento pratico. Questi avvertimenti dimostreranno la loro condanna nel giudizio. L’unica sicurezza per alcuni è accettare ogni lezione che è data agli altri come se fosse data a sé stessi. Quando il messaggio viene dato, inizia il proprio dovere individuale. TMGI 325.6