A Efeso era sorto un esteso e vantaggioso commercio artigianale che riguardava la vendita di reliquie e di oggetti raffiguranti il tempio e la dea Diana. Coloro, che erano coinvolti in questo tipo di commercio scoprirono che i loro guadagni diminuivano, tutti all’unanimità attribuirono questo scomodo cambiamento all’opera di Paolo… VA 200.3
“Tutta la città fu ripiena di confusione”. (Atti 19:29) Si cercò Paolo ma non fu trovato. I fratelli, avendo ricevuto l’avvertimento del pericolo, lo fecero uscire frettolosamente dal luogo dove stava. Furono inviati degli angeli di Dio per proteggere l’apostolo: per lui non era ancora giunto il tempo di morire come martire. AA 292, 293 VA 200.4
Mentre Paolo e Sila operavano a Filippi, una serva posseduta da uno spirito di divinazione si avvicinò a loro e disse: “Questi uomini sono servi dell’Iddio Altissimo, e vi annunciano la via della salvezza”. (Atti 16:17) Questa donna era un agente speciale di Satana, e poiché i demoni si turbano alla presenza di Cristo, nello stesso modo lo spirito malvagio si sentiva a disagio alla presenza degli apostoli. Satana sapeva che il suo regno sarebbe stato invaso dal messaggio divino, cercò un modo per opporsi all’opera dei ministri di Dio. Le parole di raccomandazione che esprimeva questa donna, erano un insulto alla causa, e distraevano la mente del popolo. Invece di pensare alla Verità che gli veniva presentata. La gente discuteva se questi uomini, che realmente parlavano con lo Spirito e il Potere di Dio, lo facessero con lo stesso spirito che agiva in questo emissario di Satana. VA 200.5
Gli apostoli sopportarono questa opposizione per diversi giorni, poi, Paolo, sotto ispirazione dello Spirito Santo, ordinò allo spirito malvagio di lasciare la donna: “Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei”. Satana era stato affrontato e ripreso. L’immediato silenzio della donna, fu la testimonianza che gli apostoli erano i servitori di Dio, che i demoni li riconoscevano come tali e che avevano ubbidito al loro ordine. Quando la donna fu liberata dallo spirito malvagio, prese il pieno controllo di se stessa, i suoi padroni si allarmarono, videro che ogni speranza di guadagnare denaro mediante le sue divinazioni e predizioni si era esaurita. Inoltre, si resero conto che se agli apostoli fosse stato ancora permesso di continuare la loro opera, la loro fonte di guadagni sarebbe terminata. LP 74,75 VA 201.1
Dopo che la donna fu liberata dallo spirito maligno, divenne una seguace di Cristo. I suoi padroni, vedendo che la speranza di guadagno era sfumata, presero Paolo e Sila e li portarono davanti alle autorità, accusandoli di mettere in subbuglio tutta la città. Si produsse una grande confusione; la folla si levò contro i discepoli; e i pretori e i magistrati, ordinarono che ai prigionieri fossero strappate le vesti e bastonati. RH 29 giugno 1905 VA 201.2
Dopo aver bastonato Paolo e Sila, li gettarono in prigione raccomandando ai carcerieri di tenerli sotto stretta sorveglianza. E il sorvegliante obbedendo all’ordine, li portò nella prigione più profonda e serrò loro i piedi nei ceppi. Ma gli angeli di Dio li accompagnarono fin dentro la prigione. 1 SG 95,96 VA 201.3
I due apostoli soffrirono una tremenda tortura a causa della posizione in cui furono lasciati, tuttavia non si lamentarono. Nella completa oscurità e desolazione della prigione, s’incoraggiarono l’un l’altro con preghiere e con inni al Signore, perché si sentivano degni di soffrire quell’umiliazione per la causa di Dio. Gli altri prigionieri, con stupore udirono le preghiere e i canti che provenivano dalla cella più interna. AA 213, 214. VA 201.4
Benché, gli uomini avessero agito crudelmente e vergognosamente, e le autorità avessero mostrato una negligenza criminale nel compimento delle loro solenni responsabilità, il Signore non dimenticò i Suoi servitori. Un angelo fu inviato dal cielo per liberare gli apostoli. E mentre l’angelo si avvicinava alla prigione romana, “a un tratto si fece un gran terremoto che scosse la prigione sin dalle fondamenta; le mura della prigione crollarono e le porte si aprirono, e le catene sui piedi e sulle mani dei prigionieri si sciolsero”. (Atti 16: 26) 3SP 382, 383. VA 202.1
A Efeso, Paolo ricevette segni speciali del favore divino. La potenza di Dio accompagnò le sue opere, e molti furono guariti da infermità fisiche. “Il Signore faceva dei miracoli straordinari per mezzo di Paolo, al punto che le malattie si dipartivano dai malati, e gli spiriti maligni se ne uscivano”. (Atti 19: 11-12) VA 202.2
Queste manifestazioni di sovrumana potenza erano superiori a tutte quelle che si erano viste a Efeso. Esse non potevano essere imitate dall’abilità dei prestigiatori né dagli incantesimi del mago. Mentre i miracoli venivano compiuti nel nome di Gesù di Nazareth, la gente ebbe l’opportunità di vedere che il Dio del cielo era più potente degli stregoni che adoravano la dea Diana. In questo modo il Signore esaltò il Suo servitore dinanzi agli idolatri e lo innalzò oltre il più potente e favorito dei maghi. Colui al quale tutti gli spiriti maligni si devono sottoporre, Colui che ha dato ai suoi servitori autorità su di essi, stava per portare una grande vergogna e sconfitta su coloro che disprezzavano e profanavano il suo santo nome. La stregoneria era stata proibita dalla legge mosaica, pena la morte, tuttavia ogni tanto dei giudei apostati l’avevano praticata segretamente. Al tempo della visita di Paolo a Efeso, in città vi erano degli esorcisti giudei, e vedendo i miracoli compiuti da Paolo, “tentarono anch’essi di invocare il nome del Signor Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni”. Un tentativo di questo tipo fu fatto da “sette figlioli di un certo Sceva, Giudeo, capo sacerdote”. Avendo trovato un uomo posseduto da un demone essi rivolgendosi a lui dissero: “Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica”. Ma lo spirito maligno rispose loro: “Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete”? E l’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e li sopraffece, e gli fece tale violenza, che se ne fuggirono da quella casa, nudi e feriti”. (Atti 19:13-16) VA 202.3
Fatti precedentemente celati furono ora portati alla luce. Alcuni fra i credenti non avevano rinunciato completamente alle loro superstizioni. E in una certa misura continuavano a praticare la magia. Ora, convinti del proprio peccato, “molti di coloro che avevano creduto, venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatto”.Questa buona opera si estese anche ad alcuni degli stregoni; e “un buon numero di quelli che avevano esercitato le arti magiche, portarono i loro libri e li arsero in presenza di tutti”. Queste pratiche di divinazione contenevano regole e formule di comunicazione con gli spiriti maligni. Esse costituivano la regola del culto a Satana per sollecitare il suo aiuto e per ottenere informazioni da lui. AA 286-289. VA 203.1
Il rapporto concernente il discorso di Demetrio si sparse rapidamente. La confusione fu terribile e tutta la città di Efeso sembrava essere in tumulto. Si riunì un’immensa folla, che poi si diresse immediatamente verso il negozio di Aquila nel quartiere ebraico, per catturare Paolo. Nella loro furia insana, erano disposti a farlo a pezzi, ma l’apostolo era introvabile. I suoi fratelli avendo ricevuto informazioni riguardo al pericolo, lo portarono via. Gli angeli di Dio furono inviati per proteggere Paolo. LP 143. VA 203.2
Quando i sacerdoti e i capi del popolo videro i risultati del racconto dell’esperienza di Paolo, provarono un odio profondo nei suoi confronti. Si resero conto che predicava il messaggio di Gesù con coraggio e faceva miracoli nel suo nome, che le folle lo ascoltavano e si allontanavano dalle tradizioni considerando i capi giudei come gli assassini del Figlio di Dio. Profondamente irritati, si riunirono per consultarsi su cosa sarebbe stato opportuno fare per placare l’entusiasmo manifesto del popolo. Decisero che la morte di Paolo sarebbe stata l’unica via sicura per raggiungere quest’ obiettivo. Ma Dio conosceva le loro intenzioni e così gli angeli ebbero il compito di proteggerlo affinché vivesse per adempiere la sua missione. EW 202. VA 203.3
Questa parte della storia è stata scritta per nostro ammonimento, “per chi vive negli ultimi tempi”. VA 204.1
Gli Efesini affermavano di essere in contatto con esseri invisibili, dai quali ricevevano la conoscenza su ciò che doveva accadere. Ai nostri giorni questa comunicazione con gli spiriti si chiama spiritismo, e le arti praticate dai medium sono dei giochi di prestigio, o finzione. I mondi visibili e invisibili sono in stretta connessione. Satana è il più grande ingannatore, e i suoi complici sono istruiti da lui stesso per operare nello stesso modo in cui opera lui. L’apostolo dice: VA 204.2
“Il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il vostro dovere, rimanete saldi”.YI-16 novembre 1893.
Efesini 6: 12,13 VA 204.3
Questo anziano prigioniero (Paolo), incatenato al soldato che lo vigilava, apparentemente non presentava nel suo aspetto o nei suoi vestiti qualcosa che richiamasse l’attenzione del mondo per rendergli omaggio. Eppure quest’uomo senza ricchezze né posizione, e apparentemente senza amici, aveva una scorta che i mondani non potevano vedere. Gli angeli del cielo lo assistevano. VA 204.4
Se la gloria di uno di questi rifulgenti messaggeri fosse stata visibile, la pompa e l’orgoglio della regalità terrena sarebbero impallidite. I re e i cortigiani si sarebbero inchinati fino a terra…. Tutto il cielo era interessato a quest’uomo solo, ora imprigionato a causa della sua fede nel Figlio di Dio. LP 254 VA 205.1