Dove dovrebbe iniziare la riforma LTI 193.1
Gli sforzi di chi lavora in favore della temperanza non sono di così ampia portata da eliminare la maledizione dell’intemperanza dalla nostra terra. Le abitudini, una volta formate, sono difficili da eliminare. La riforma dovrebbe cominciare dalle mamme prima della nascita dei loro bambini; per cui, se le istruzioni di Dio fossero fedelmente seguite, l’intemperanza non esisterebbe. Ogni mamma dovrebbe impegnarsi costantemente a conformare le proprie abitudini alla volontà di Dio, in modo da lavorare in armonia con lui per preservare i propri figli dai vizi attuali, responsabili di distruggere la salute e la vita. LTI 193.2
Che le mamme si mettano, senza indugio, in una giusta relazione con il loro Creatore affinché possano, per mezzo della sua grazia, erigere intorno ai loro bambini un baluardo contro la dissipazione e l’intemperanza. LTI 193.3
Counsels on Diet and Foods, pp. 225,226 LTI 193.4
Le abitudini di entrambi genitori LTI 193.5
Come regola generale, ogni uomo intemperante che genera figli, trasmette le sue inclinazioni e tendenze malvagie alla sua prole. LTI 193.6
Review and Herald, 21 Novembre 1882. LTI 193.7
Le abitudini di una madre influiranno sul figlio per il bene o per il male. Essa deve controllarsi seguendo giusti princìpi, praticare la temperanza e la rinuncia di sé, se vuole assicurare il benessere di suo figlio. LTI 193.8
Counsels on Diet and Foods, p. 218 LTI 193.9
L’eredità delle cattive abitudini LTI 193.10
I pensieri e i sentimenti di una madre avranno una forte influenza sulla sua prole. Se lei permetterà che la sua mente si soffermi sui LTI 193.11
propri sentimenti, se cede all’egoismo, se è di malumore e esigente, i suoi figli testimonieranno questo temperamento. Molti giovani hanno ricevuto come un lascito, tendenze al male quasi invincibili. Il nemico delle anime conosce bene questo fatto molto meglio degli stessi genitori. Egli induce la madre alla tentazione, sapendo che se lei non riuscirà a resistergli, attraverso la madre colpirà il bambino. L’unica speranza della madre è in Dio. Può accorre a Lui in cerca di forza e grazia, e non si rivolgerà a Lui invano. LTI 194.1
Signs of the Times, 13 Settembre 1910 LTI 194.2
Il messaggio di Dio per ogni madre LTI 194.3
Le Scritture insegnano che la madre deve fare attenzione alle proprie abitudini di vita. LTI 194.4
Quando Dio scelse Sansone come liberatore d'Israele «l'angelo del Signore” apparve alla madre per darle indicazioni particolare circa le sue abitudini e la cura del bambino: «... Non bere ne vino né bevanda alcolica e non mangiare niente d’impuro...” (Giudici 13:13,7). LTI 194.5
Molti genitori trascurano gli influssi prenatali, ma Dio non fa così. Il solenne messaggio inviato due volte a Manoah, tramite un angelo, mostra che questo soggetto merita la nostra più grande attenzione. LTI 194.6
Rivolgendosi a una madre ebrea, Dio parla alle madri di tutti i secoli: «... Osserverà tutto quello che le ho comandato” (cfr. Giudici 13:14). Il benessere del bambino che deve nascere dipende quindi in modo particolare dalle abitudini della madre, i cui gusti e le cui passioni devono essere sottomessi a dei principi. Se vuole adempiere il piano che Dio ha progettato donandole un figlio, deve evitare un certo numero di cose. LTI 194.7
Prima della nascita, se la madre segue il suo istinto, se è egoista! impaziente ed esigente, questi tratti di carattere si ritroveranno nella sua piccola creatura. È in questo modo che molti bambini hanno ricevuto alla loro nascita delle tendenze al male quasi insuperabili. LTI 194.8
Ma se la madre si attiene fermamente a buoni principi, se pratica la temperanza e coltiva l'abnegazione, se è amabile e buona, può trasmettere a suo figlio queste preziose qualità. Molto esplicito è il comandamento che vieta alla madre l'uso del vino. Ogni sorso di bevanda alcolica usata per soddisfare il proprio piacere, mette in pericolo la salute fisica, mentale e morale del bambino ed è un peccato nei confronti del Creatore. LTI 195.1
The Ministry of Healing, pp. 372, 2372 LTI 195.2
Responsabili del benessere delle generazioni future LTI 195.3
Se le donne delle generazioni passate fossero state mosse da motivi elevati, tenendo conto che le generazioni future sarebbero state nobilitate o degradate dalla loro linea di condotta, sarebbero arrivate alla ferma conclusione che non avrebbero unito i loro interessi di vita con quelli di uomini intemperati, dediti all’alcol e al tabacco — veleni lenti ma sicuri e mortali, che indeboliscono il sistema nervoso e degradano le nobili facoltà della mente. Se gli uomini decidevano di rimanere legati alle loro vili abitudini, le donne li avrebbero lasciati nella loro condizione di celibato affinché godessero della compagnia scelta. Le donne non dovrebbero considerare sé stesse di poco valore, tanto da unire il loro destino con uomini che non hanno il controllo sui loro appetiti e sulle loro passioni, la cui felicità consiste nel mangiare e nel bere alimenti impuri come gratificazione delle loro passioni animali. LTI 195.4
Le donne non sempre hanno seguito i dettami della ragione, ma i loro impulsi. Non sempre hanno sentito quell’elevato grado di responsabilità che riposava su di loro; di non formare una famiglia che avrebbe impresso sulla loro discendenza un basso livello morale e la passione di soddisfare appetiti degradati a spese della salute e anche della vita. Dio le terrà responsabili per la salute fisica e il carattere morale così trasmesso alle generazioni future. LTI 195.5
How to Live, Nr. 2, pp. 27,28 LTI 195.6
Il neonato LTI 196.1
La domanda di padri e madri dovrebbe essere: “Che dobbiamo fare per il bambino che nascerà da noi?” (cfr. Giudici 13:8). Abbiamo presentato al lettore ciò che Dio ha detto circa il comportamento di una mamma prima che il figlio venga alla luce. Ma questo non è tutto. L’angelo Gabriele fu inviato a impartire istruzioni per la cura dei bambini dopo la nascita, affinché i genitori potessero pienamente comprendere il proprio dovere. Prima dell’avvento di Cristo, l’angelo Gabriele andò da Zaccaria con un messaggio simile a quello dato a Manoah. All’anziano sacerdote fu annunziato che sua moglie avrebbe avuto un figlio, che sarebbe stato chiamato Giovanni. “Tu - aggiunse l’angelo - ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo...” (Lc 1:14,15). Questo bimbo promesso doveva crescere secondo abitudini di rigorosa temperanza. Un’importante opera di riforma gli sarebbe stata affidata, per preparare la via a Cristo. Tra la gente del popolo regnava ogni genere d’intemperanza. Il consumo di vino e di ghiottonerie stava debilitandone l’energia fisica e li degradava al punto che i più efferati delitti non sembravano peccato. La voce di Giovanni si doveva elevare dal deserto in una severa riprensione per le indulgenze peccaminose del popolo, mentre le sue abitudini di vita, all’insegna della sobrietà, avrebbero costituito un rimprovero contro gli eccessi dell’epoca. LTI 196.2
Counsels on Diet and Foods, p. 225 LTI 196.3