Tu sarai scacciato in mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come ai buoi e sarai bagnato dalla rugiada dal cielo; passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole. Daniele 4:22-25 VC 178.1
Il fedele Daniele stava davanti al re per dirgli la verità riguardo a Babilonia. Egli disse: Maestà, come vorrei che questo sogno e il suo significato riguardassero i tuoi nemici. L’albero che tu hai visto... Ebbene questo l’albero sei tu e che tu o re.... VC 178.2
E noi, diamo maggiore importanza al regno di Babilonia, nella stima di Dio di quanto lo siano gli strumenti e le responsabilità che Egli ha affidato al suo popolo eletto in questi ultimi tempi? Qui subentra la potenza del grande IO SONO, l’unico che può cambiare il cuore di un pagano. Vi è un Osservatore invisibile che prende atto di tutte le opere degli esseri umani, ma nel senso specifico di coloro che, avendo ricevuto la Sua verità sacra nel cuore, sono stati chiamati a rappresentare Dio davanti al mondo... VC 178.3
Nel sogno di Nabucodonosor, il vero oggetto del suo governo è rappresentato per mezzo di un grande albero le cui foglie erano magnifiche, aveva frutti abbondanti, e le bestie potevano ripararsi alla sua ombra e gli uccelli fare il nido tra i suoi rami. Manuscript 29, 189 5. VC 178.4
Dopo che Daniele interpretò il sogno del re, aggiunse un solenne monito: Maestà! Rinuncia ai tuoi peccati praticando la giustizia e le tue iniquità con atti di misericordia verso i poveri; e può darsi che tu possa vivere a lungo felice. (v. 4:24) VC 178.5
Per un po’ di tempo il re fu messo alla prova. Tuttavia, durante questo periodo le sue azioni furono pesate sulla bilancia del santuario celeste. Una mattina mentre stava camminando nel suo palazzo, rifletteva: ... non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come casa del regno, con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà? Avendo rifiutato di ascoltare i messaggi d’avvertimento che gli erano stati inviati aveva perso il potere che il Creatore gli aveva concesso. VC 178.6
Queste parole erano ancora in bocca al re, quando una voce discese dal cielo: «A te, o re Nebukadnetsar, si dichiara: il tuo regno ti è tolto. (v.31) Letter 71, 1894 VC 178.7