L’oltraggio mi ha rotto il cuore e sono tutto dolente; ho aspettato chi mi confortasse, ma invano; ho atteso chi mi consolasse, ma non ci fu alcuno. Salmo 69:20 VC 277.1
Era là, appeso alla croce; la Sua carne era lacerata dalle ferite; le Sue mani, che si erano tanto prodigate per benedire, erano inchiodate; anche i suoi piedi, instancabili nel servizio, erano stati fissati al legno; la testa regale era trafitta da una corona di spine; quelle labbra tremanti esprimevano gemiti di dolore. Tutto quello che egli sopportò, le gocce di sangue che scendevano dal suo capo, dalle Sue mani e dai Suoi piedi, l’agonia del Suo corpo e l’inesprimibile angoscia della Sua anima per la separazione dal Padre, annunciano a ogni uomo questo messaggio; è per te che il Figlio di Dio ha acconsentito a portare il peso del peccato, e per te che ha strappato alla morte il suo dominio e ha aperto le porte del cielo. Con le sofferenze di Gesù sulla croce si adempivano le profezie. Secoli prima della crocefissione, il Salvatore aveva predetto come sarebbe stato trattato. Egli aveva detto: Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m’ha attorniato; m’hanno forato mani e piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano; spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica. (Salmo 22:16-18) La profezia relativa alle vesti si adempì senza l’intervento di amici o nemici del crocefisso. Infatti, le Sue vesti furono date ai soldati che lo avevano messo sulla croce. Gesù li udì mentre discutevano sul modo con cui dividersele. La Sua tunica era senza cuciture, ed essi dissero: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi. (Giovanni 19:24) Si concedeva un narcotico a coloro che morivano sulla croce, per attenuare le sofferenze. Esso fu offerto anche a Gesù, ma egli, dopo averlo assaggiato, lo rifiutò. Non voleva prendere nulla che gli offuscasse la mente. La Sua fede in Dio doveva rimanere ferma: era la Sua unica forza. Se i Suoi sensi fossero stati offuscati, Satana ne avrebbe avuto un vantaggio. I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Al battesimo e alla trasfigurazione, la voce di Dio aveva proclamato che Gesù era il Suo amato Figlio. Anche poco prima del tradimento il Padre aveva dato un’ulteriore testimonianza della sua divinità. Ma in quel momento la voce del cielo taceva. Non si udiva nessuna testimonianza in favore di Gesù. Era solo, abbandonato alla violenza e agli insulti di uomini malvagi. DA, p. 755 e 746 VC 277.2