Ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l’hanno baciato con la loro bocca. 1 Re 19:18 VC 164.1
Dopo che Elia fuggì via, si recò sul monte Oreb e si nascose in una grotta, dove passò la notte. Ed ecco che la parola di Dio venne a lui e gli disse: Che cosa fai qui Elia? Ed Elia rispose: Signore, Dio del l’universo, sono stato preso da un’ardente passione per te, quando ho visto che gli Israeliti hanno violato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso i tuoi profeti. Sono l’unico rimasto, ma cercano di togliermi la vita. (v. 10) VC 164.2
E il Signore rispose: Esci dalla grotta e vieni sulla montagna alla mia presenza. Ed ecco, passava l’Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all’Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l’Eterno non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma l’Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro. Come udì questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Si udì poi un lieve sussurro e il profeta allora si coprì il capo alla presenza del Signore; egli si calmò e il suo spirito fu addolcito e reso mansueto. Il Signore voleva che egli comprendesse che gli elementi chiassosi non portano sempre i migliori risultati. Una piccola voce potrebbe sottomettere e ammorbidire o realizzare grandi cose. Il Signore convinse Elia che gli ingiusti non rimarranno sempre impuniti... Sarebbero stati scelti tre uomini per realizzare il piano divino per punire l’idolatria nel Israele. VC 164.3
Tutti lavorano in modo diverso, e il compito di questi tre era di vendicare la ribellione contro Dio. Elia aveva pensato di essere rimasto il solo in Israele ad adorare il vero Dio. Ma Colui che legge nel cuore degli uomini gli rivelò che vi erano molti altri che, nel corso dei lunghi anni di apostasia, gli erano rimasti fedeli. Risparmierò settemila Israeliti, tutti quelli che non hanno piegato le ginocchia davanti al dio Baal e non hanno baciato la sua statua. (v.18) VC 164.4
Il Signore desiderava insegnare al Suo servo che non è la cosa grandiosa che rende lo spettacolo più eccezionale, o la rappresentazione più potente, o il maggior successo nel fare il suo lavoro. Non è sempre la più potente penna o voce che compie cose più famose, di grande rilievo. Letter 62, 1900 VC 164.5