Pietro gli disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te». Gesù gli rispose: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: il gallo non canterà, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte”. Giovanni 13:37,38 AN 317.1
Poco prima della caduta di Pietro, Cristo gli disse: “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano”. Luca 22:31 Quanto era vera l’amicizia del Salvatore per Pietro! Quanto compassionevole era il suo avvertimento! Eppure Pietro era rimasto infastidito da questo avvertimento. Nella sua autosufficienza, egli dichiarò con sicurezza che non avrebbe mai fatto ciò contro cui Cristo lo aveva messo in guardia. “Signore,” disse, “sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte.” Ma la sua sicurezza lo condusse alla rovina. Fu tentato da Satana a tal punto da cadere nella sua trappola. Proprio quando Cristo ebbe più bisogno di lui, egli schierò dalla parte del nemico e apertamente rinnegò il suo Signore... Sono molti anche oggi che rinnegano il loro Signore a causa della loro autosufficienza per schierarsi con il nemico. Invece, coloro che realizzano la loro debolezza, ripongono la fiducia in Dio. E mentre volgono lo sguardo a Lui, Satana non ha alcun potere su di loro. Coloro che credono in sé stessi vengono ben presto sconfitti. Ricordiamoci, che se non prestiamo attenzione agli avvertimenti del Signore, presto cadremo come Pietro. Cristo non salverà dalle ferite colui che si è posto sul terreno di Satana. Tale persona agisce come se sapesse più del suo Signore, ma alla fine viene sconfitto. In ogni guerra il nemico sfrutta i punti più deboli di coloro contro i quali combatte, contro quelli che tentano di difendersi. Nessun cristiano dovrebbe avere punti deboli. La migliore difesa per un cristiano è la Scrittura, la quale insegna assoluta obbedienza a Dio. L’anima tentata avrà la vittoria solo quando seguirà l’esempio di Colui che ha respinto il tentatore con la parola: “Sta scritto”. Essa resisterà solo grazie alla protezione di “Così dice il Signore”. MS 115, 1902 AN 317.2