Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. 1 Corinzi 3:9 AN 320.1
L’uomo non può raggiungere il cielo come un candidato passivo. Egli deve collaborare con Dio con tutte le sue forze. Lt 135, 1897 AN 320.2
Se pensate di abbandonare i remi e continuare da soli la risalita, vi sbagliate molto. Solo mediante un serio sforzo e usando i “remi” si può affrontare la corrente. Il cielo è pronto a porgerci aiuto affinché possiamo diventare più forti in Dio e raggiungere la piena statura in Cristo Gesù. Chi di voi nell’ultimo anno ha fatto progressi sulla via della santificazione?... Chi di voi ha saputo liberarsi dall’invidia, dall’orgoglio, dalla malizia, dalla gelosia o da qualsiasi macchia con l’aiuto dello Spirito Santo?... Se chiediamo aiuto a Dio, Egli non mancherà di darcelo. “Uno dovrebbe piuttosto aggrapparsi alla mia forza per fare pace con me, sì, per fare pace con me”. Isaia 27:5 Questa è una promessa benedetta. Molte volte, quando sono stata scoraggiata e quasi disperata, sono andata al Signore con questa promessa... E quando ho afferrato la forza di Dio, ho trovato una pace che supera la comprensione. MS 1, 1869 AN 320.3
Ci sono due grandi forze che cooperano nella salvezza dell’anima umana; quella dell’uomo e quella divina. In questa cooperazione ci deve essere oltre l’influenza divina, una forte e viva fede umana. Solo in questo modo l’agente umano può diventare un collaboratore di Dio. Il Signore non sancisce in nessuno di noi una cieca, stupida credulità. Egli non disonora la comprensione umana, ma chiede che la volontà umana sia messa in relazione con la volontà divina. Egli chiede l’ingegnosità della mente umana, il tatto, l’abilità, perché possano essere esercitati nel cercare la verità come è in Gesù .... Voi siete lavoratori insieme a Dio. Lt 109, 1893 AN 320.4