L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti. Salmo 23:1,2 CIF 211.1
Gesù, il grande Maestro, presentando le Sue lezioni dal libro aperto della natura, stimola l’attenzione dell’uomo sulle cose, in proporzione al grado che occupano nella scala della creazione. Se l’erba del campo, che oggi è così bella, delizia i sensi, e domani sarà abbattuta e bruciata, riceve tanta benedizione da Dio, quanto più Egli concederà all’uomo formato a Sua immagine! Non possiamo formulare idee sconsiderate sul valore dell’anima e sull’attenzione data dal cielo all’uomo. Il Signore ci rassicura dicendo: “Non temere, o piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno”. Luca 12:32 Gesù è il buon Pastore. I Suoi seguaci sono le pecore del Suo pascolo. Un pastore è sempre con il Suo gregge per difenderlo, per tenerlo lottando dai lupi, per cercare le pecore perdute e riportarle all’ovile, per condurle accanto a verdi pascoli e acque vive. Non posiamo trascurare la salvezza che ci è stata data dal nostro Pastore celeste a un costo così infinito, che “ha tanto amato il mondo da dare il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”. CIF 211.2
Non possiamo disonorare il nostro Redentore prendendo alla leggera le Sue sofferenze, le Sue prove, la Sua condiscendenza, il Suo sacrificio, la Sua morte, perché Lui ci ama così tanto da prendere su di sé i nostri peccati. Oh! Che amore inesprimibile! Egli divenne un uomo di dolore per causa nostra. Morì sulla croce come se fosse un trasgressore, affinché ciascuno di noi possa essere giustificato attraverso i suoi meriti... L’uomo deve prendersi particolarmente cura della propria anima che Cristo ha acquistato con il Suo stesso sangue. Nel Cristo c’è l’onnipotenza. Se la preziosità dell’anima non è apprezzata, se i vostri tribunali sono stati contaminati dai compratori e venditori, e con l’averla applicata alla regola e la presenza di Satana nel pensiero e nel sentimento, vorrei seriamente implorarvi di non rimandare, ma di venire davanti a Dio nella preghiera sincera senza alcuna esitazione e dire. “O Signore, ho aperto la porta del mio cuore al Tuo peggior nemico e al peggior nemico della mia anima, come se potessi peccare e poi informarti quando scelgo di farlo; ma mi sento preso in trappola. Tu solo puoi salvarmi; Tu solo puoi fare sì affinché la mia anima non sia perduta per l’eternità. Non mi allontanerò più da Te. Non confiderò più a nessun altro potere, se non al Tuo. Deporrò la mia volontà ai Tuoi piedi. Agnello di Dio, lava la mia anima nel sangue dell’Agnello; rivestila con la Tua veste pura della Tua giustizia”. MS 73, 1893 CIF 211.3