Mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. 2 Corinzi 4:18 CIF 246.1
Gli anni di abnegazioni, privazioni processi, afflizioni e persecuzioni che Paolo ha sopportato, ha chiamato cose di un momento. Le cose del tempo presente non erano considerate degne di menzione se paragonate al peso eterno della gloria che li attendeva quando la guerra doveva essere finita. Queste stesse afflizioni hanno subito gli operai di Dio come mezzo per il perfezionamento del carattere cristiano. Qualunque siano le circostanze del cristiano, per quanto oscure e misteriose possano essere le vie della Provvidenza, per quanto grande sia la sua privazione e sofferenza, egli può distogliere lo sguardo dall’invisibile e dall’eterno. Ha la benedetta certezza che tutte le cose stanno funzionando per il suo bene... Lo Spirito Santo irradiava l’anima di Paolo con la luce dal cielo, e gli fu assicurato che aveva un interesse per il possesso acquistato riservato ai fedeli. Nonostante il linguaggio di Paolo forte, non sempre trovava le parole per esprimere l’eccellenza di quella gloria, onore e immortalità che i credenti avrebbero ricevuto quando Cristo sarebbe venuto. Rispetto alla scena su cui si stava soffermando l’occhio della sua mente, tutte le afflizioni temporali erano solo afflizioni momentanee, lievi, indegne di preoccupazioni. Viste alla luce della croce, le cose di questa vita erano vanità e vuoto. La gloria che lo attraeva era sostanziale, pesante, durevole, al di là del potere del linguaggio che si possa descrivere. Tuttavia, Paolo si avvicina a sperimentarlo come può, che l’immaginazione possa afferrare la realtà per quanto possibile alle menti finite. Era un peso di gloria, una pienezza di Dio, una conoscenza che era senza misura. Eppure Paolo sente che il suo parlare è diventato sottomesso, disciplinato. Non riesce a esprimere la realtà. Si allunga usando le parole espressive. Cerca i termini più ampi che il linguaggio umano può fornire, che l’immaginazione possa cogliere in una certa misura l’eccellenza superlativa della gloria. Dignità, santità, onore e felicità alla presenza di Dio sono cose che non si vedono se non attraverso la fede. Ma le cose che si vedono come l’onore mondano, il piacere, le ricchezze e la gloria mondane sono eclissate dall’eccellenza, dalla bellezza e dalla splendente gloria delle cose che non si vedono. Le cose di questo mondo sono temporali, durano solo per un tempo, mentre le cose che non sono viste, sono eterne, che durano per secoli, senza fine. Assicurare questo tesoro infinito è guadagnare tutto e non perdere nulla. The SDA Bible Commentary, Ellen G. White Comments, vol. 6, pp. 1099, 1100 CIF 246.2
In futuro vedremo quanto “la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria”. 2 Corinzi 4:17 Letter 5, 1880 CIF 246.3