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Aquila E Priscilla Missionari Di Supporto, 29 settembre RPD 286

Salutate Priscilla ed Aquila, miei compagni d’opera in Cristo Gesù, i quali hanno rischiato la loro testa per la mia vita; a loro non solo io, ma anche tutte le chiese dei gentili rendono grazie. Romani 16:3,4 RPD 286.1

L’apostolo diede un esempio contro l’idea già presente in seno alla chiesa, che il Vangelo poteva essere proclamato con successo solo da chi si era completamente liberato dalla necessità di lavorare fisicamente. Egli illustrò in modo pratico ciò che poteva essere fatto da uomini consacrati in tutti i luoghi dove la gente era ignara delle verità evangeliche. La sua condotta ispirò molti umili lavoratori a desiderare di fare quel che era loro possibile per avanzare la causa di Dio, mentre allo stesso tempo lavoravano per mantenersi. Aquila e Priscilla non furono chiamati a dare il loro intero tempo al ministero del Vangelo; tuttavia questi umili lavoratori furono usati da Dio per mostrare ad Apollo una più perfetta conoscenza della verità. Il Signore impiega vari strumenti per raggiungere il proprio scopo; e mentre alcuni che hanno degli speciali talenti sono scelti per dedicare tutte le loro energie all’insegnamento e alla predicazione del Vangelo, molti altri, che non sono mai stati ordinati mediante l’imposizione delle mani, sono chiamati a svolgere un’importante funzione per la salvezza delle anime. C’è un largo campo aperto all’operaio del Vangelo che è in grado di provvedere al proprio sostentamento. Molti possono ottenere delle preziose esperienze nel ministero mentre dedicano parte del loro tempo a qualche tipo di lavoro manuale. Attraverso questo metodo si svilupperanno degli operai capaci di lavorare nei campi missionari. Il servitore di Dio che si sacrifica e che lavora instancabilmente predicando e insegnando, porta sul suo cuore un pesante carico. Egli non misura il suo lavoro per ore. Il salario non influenza il suo lavoro, né rinuncia al suo dovere a causa di condizioni sfavorevoli. E’ dal cielo che egli ha ricevuto il suo mandato ed è dal cielo che aspetta la sua ricompensa, quando il lavoro affidatogli sarà completato. AA, pp. 355,356 RPD 286.2