Deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti. Ebrei 12:1 CTC 54.1
In questo testo uno dei giochi olimpici molto famosi nel tempo di Paolo è usato per illustrare la razza cristiana. I concorrenti della gara si sottoponevano ad un doloroso addestramento, praticando la più rigida auto-negazione affinché i loro poteri fisici potessero essere nella condizione più favorevole, per poi usare questi poteri al massimo per vincere una corona corruttibile. Alcuni non si sono mai ripresi dagli effetti. In conseguenza del terribile sforzo, gli uomini a volte cadevano sul campo di gara sanguinando dalla bocca e dal naso. Altri bramavano di afferrare saldamente la medaglia che gli era costata così cara. CTC 54.2
Paolo confronta i seguaci di Cristo con i concorrenti in una gara. “Ora, chiunque compete nelle gare si autocontrolla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverneuna incorruttibile”. 1 Corinzi 9:25 Qui Paolo mette in contrasto la vergogna dei deboli sforzi dei professi cristiani che si appellano alle loro indulgenze egoistiche e rifiutano di mettersi in una posizione di abnegazione e abitudini rigorosamente temperate, che darebbe loro il successo della vittoria. CTC 54.3
Tutti coloro che sono entrati nella lista dei giochi olimpici sono stati animati ed eccitati dalla speranza di un premio in caso di successo. In un modo simile un premio dei cristiani viene trattenuto fino alla fine della gara. Se il premio viene vinto, il loro futuro benessere è assicurato; un premio superiore ed eterno di gloria è riservato per i vincitori... CTC 54.4
Nelle gare, la corona d'onore viene posta in vista dei concorrenti, in modo che se qualcuno fosse stato tentato per un momento di rilassarsi, bastava portare uno sguardo al premio e quindi lo zelo e l’ardore venivano ripristinati... Paolo dice: “Corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? 1 Corinzi 9:24... Non è così con la razza cristiana. Nessuno dei partecipanti, che sia serio e perseverante, fallirà. La corsa non riguarda né la rapidità né una lotta. Sia colui che è debole sia colui che è forte, possono ottenere la corona della gloria immortale, a condizione che entrambi corrano per non perdere l’amore di Dio. RH, Oct. 18, 1881 CTC 54.5