Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l'Eterno. Geremia 9:24 Vantarsi dei propri meriti è fuori luogo. COL 409 FFD 239.1
Il comandamento di Dio non è: chi si gloria si glori di sé stesso, ma di Dio... Non c’è quindi motivo per gli uomini di gloriarsi. Tutti noi siamo debitori di Cristo per ogni benedizione di cui godiamo, per ogni buona cosa che abbiamo ricevuto. Nessuno dovrebbe esaltarsi come possessore di saggezza o giustizia... Chi ha una profonda esperienza nelle cose di Dio, non conosce l’orgoglio e l’auto esaltazione; anzi, essendo loro stessi umili, hanno una giusta concezione della gloria di Dio. FFD 239.2
Quando avremo gli occhi fissi sul cielo e avremo una visione chiara del carattere di Cristo, esalteremo il Signore Dio nei nostri cuori. Quando impareremo a conoscenza il nostro Redentore, scopriremo gravi difetti nel nostro carattere, e alla luce del carattere di Cristo vedremo la necessità di fare radicali cambiamenti nella nostra vita. Ma per diventare il Suo esempio, è necessario studiare la Parola di Dio. Dobbiamo catturare gli sguardi e lo spirito del nostro amato Maestro, perché solo allora saremmo trasformati alla Sua stessa immagine. Non dobbiamo mai distogliere lo sguardo da Cristo; anzi, per fede, e con amore, lo dobbiamo imitare, parlare di Lui, soffermarsi sulle Sue perfezioni, cercare di affinare i nostri gusti, di elevare il Suo carattere, perseverare nel fare del bene, e infine ad avvicinarsi al nostro perfetto Modello. FFD 239.3
Conoscendo Cristo, le Sue parole, le Sue abitudini e Suoi insegnamenti, prendiamo in prestito le virtù del Suo carattere che abbiamo studiato così da vicino e ci impregniamo del Suo spirito che abbiamo tanto ammirato. Gesù diventa per noi Colui che “si distingue fra diecimila”, il nostro diletto! Ca 5:10 RH, March 15, 1887 FFD 239.4