Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai. Esodo 20:4,5 FFD 56.1
Il nostro Creatore richiede la nostra totale devozione e fedeltà. Tutto ciò che tende a sminuire il nostro amore per Dio, o ad interferire con il servizio dovuto a Lui, diventa un idolo. Per alcuni, la loro casa, le loro terre, o altri oggetti, possono diventare gli idoli. Spesso, le imprese vengono perseguite con un grande zelo, mentre l’opera che dovrebbe essere dedicata a Dio è rimandata al secondo piano L'adorazione in famiglia è trascurata, la preghiera segreta dimenticata. FFD 56.2
Molti credono che se trattano bene i loro simili, hanno fatto il loro dovere in tutti i sensi. Ma non è sufficiente osservare gli ultimi sei comandamenti del Decalogo; per rispettare la volontà di Dio, dobbiamo amare il Signore nostro Dio con tutto il cuore e obbedire a tutti i Suoi percetti. I cuori di molti si sono talmente induriti a causa delle loro ricchezze da dimenticare Dio e le necessità dei loro simili. Gli stessi professi cristiani si adornano di gioielli, pizzi, abiti costosi, mentre i poveri del Signore soffrono a causa dell’indigenza. FFD 56.3
Gli uomini e le donne che rivendicano la redenzione attraverso il sangue di un Salvatore, sperperano i mezzi a loro affidati che potrebbero servire a salvare altre anime. Poi, riluttanti, distribuiscono le loro offerte generosamente solo per ricevere gli applausi e onori. Tali persone Dio li chiama idolatri. Signs, Jan. 26, 1882 FFD 56.4
Tutto ciò che distoglie la mente da Dio assume la forma di un idolo, ed è per questa ragione che oggi c'è così poco potere nella chiesa. MS 2, 1893 FFD 56.5
Il secondo comandamento proibisce l’adorazione del vero Dio raffigurato in immagini o simili... La mente distolta dal pensiero della sua infinita perfezione, sarà attratta da ciò che è creato e non dal Creatore. PP 306 FFD 56.6
Dio è un ricercatore dei cuori in cui distingue la vera sincerità dall’idolatria. MS 126, 1901 FFD 56.7