Dio ha benedetto il suo popolo che osserva i suoi comandamenti, e per conseguenza tutta l’opposizione e tutte le falsità che vengono accumulate contro di esso non fanno altro che rafforzare quanti restano irremovibili in difesa della fede comandata ai santi una volta per sempre. Però, se coloro che si dicono depositari della legge di Dio la trasgrediscono, la sua sollecita protezione sarà ritirata da loro e molti allora cadranno a causa della perversità e della licenziosità. Allora saremo incapaci di reggere dinanzi ai nostri nemici. Se invece il popolo di Dio rimarrà separato e distinto dal mondo come un popolo che pratica la rettitudine, Dio sarà la sua difesa e nessun’arma fabbricata contro di esso potrà prevalere. TT2 165.2
In considerazione dei pericoli di questi tempi, noi, in qualità di osservatori dei comandamenti divini, non vogliamo rimuovere di mezzo a noi ogni peccato, ogni iniquità, ogni atto perverso? Le donne che professano la verità non dovranno stare in guardia per non favorire neppure minimamente le familiarità poco raccomandabili? Più d’una porta può essere chiusa alla tentazione se in ogni circostanza esse si sforzeranno di conservare uno stretto riserbo e un contegno decoroso. Gli uomini trovino un esempio nella vita di Giuseppe e rimangano saldi ai princìpi, anche se sono fortemente tentati. Noi dobbiamo essere uomini e donne forti per quel che riguarda la rettitudine. Vi sono intorno a noi persone moralmente deboli: esse hanno bisogno di stare in compagnia di quelli che sono saldi, il cui cuore è strettamente avvinto a quello di Cristo. I princìpi di ognuno saranno vagliati; ma se ve ne sono che si avventurano sul terreno della tentazione al pari di uno stolto che va a mettersi nei ceppi, è come se invitassero il nemico a tentarli. Si snervano, si infiacchiscono moralmente e come risultato provano vergogna e confusione. TT2 165.3