Di tutti gli elementi dell’educazione da impartire nei nostri istituti scolastici, gli esercizi spirituali sono i più importanti. Si dovrebbe accordare loro la massima solennità e riverenza pur rendendoli il più gradevole possibile. Non si dovrebbero prolungare a tal segno da renderli faticosi, perché in tal caso l’impressione prodotta nell’anima degli adolescenti li indurrebbe ad accostare la religione a tutto ciò che è arido e privo di interesse. Molti sarebbero trascinati a porsi dalla parte del nemico, mentre, se adeguatamente istruiti, diverrebbero una benedizione per il mondo e per la chiesa. Le adunanze del sabato, il culto del mattino e quello della sera a casa o in cappella, se non sono ben programmati e non sono ravvivati dallo Spirito di Dio, possono diventare formalistici, poco graditi e privi di attrazione, e così risultare per i giovani la parte più gravosa di tutti gli esercizi scolastici. Le riunioni sociali e le varie funzioni religiose vanno organizzate e regolate in modo da essere non solo profittevoli, ma talmente piacevoli da risultare positivamente attraenti. La preghiera comune unirà i cuori a Dio con vincoli duraturi. Confessare Cristo apertamente e arditamente, rivelare per mezzo del nostro carattere la sua mansuetudine, la sua umiltà, il suo amore, sono altrettanti elementi che incanteranno gli altri con la bellezza della santità. TT2 291.1
In tutte queste occasioni si deve presentare Cristo come Colui che “si distingue fra diecimila”, del quale “tutta la persona è un incanto”. Cantico dei Cantici 5:10, 16. Cristo sia presentato come la Sorgente di ogni autentico piacere e di ogni vera soddisfazione, come il Datore di ogni dono buono e perfetto, come l’Autore di ogni benedizione, Colui nel quale tutte le nostre speranze di vita eterna si accentrano. In ogni esercizio spirituale l’amore di Dio e la gioia dell’esperienza cristiana siano presentati nella loro reale bellezza. Presentate il Salvatore come Colui che risana dal peccato. TT2 291.2
Per giungere a questo risultato è indispensabile evitare ogni grettezza. Occorre una devozione sincera e fervida che proceda dal cuore. è indispensabile un’evidente pietà attiva in chi insegna. Se noi lo vogliamo, possiamo avere la potenza. Se sappiamo apprezzarla, non ci mancherà la grazia. Lo Spirito Santo attende la nostra richiesta, ma occorre che noi reclamiamo tali cose con un ardore proporzionato al valore dell’oggetto desiderato. Gli angeli del cielo prendono nota di tutto il nostro operato e vigilano per scoprire in che maniera essi possano assistere ognuno perché rispecchi la somiglianza con Cristo nel proprio carattere e diventi conforme all’immagine divina. Quando gli incaricati dei nostri istituti scolastici apprezzeranno i privilegi e le opportunità messi alla loro portata, compiranno per Dio un’opera che il cielo approverà. TT2 291.3