Col precetto e con l’esempio insegnate l’abnegazione, l’economia, la generosità e la fiducia in se stessi. Ogni persona dotata di un saldo carattere saprà tener testa alle difficoltà e sarà pronta ad attenersi a un “Così dice l’Eterno!” Gli uomini non saranno pronti a riconoscere i loro obblighi verso Dio fino a che non avranno imparato alla scuola di Cristo a portare il giogo fatto di restrizioni e di ubbidienza. Il sacrificio rappresenta il punto di partenza dell’opera nostra che consiste nel promuovere il progresso della verità e nel fondare delle istituzioni: è una parte essenziale dell’educazione. Il sacrificio deve essere una cosa abituale durante l’intero processo formativo del nostro carattere in questa vita se vogliamo ottenere in cielo una dimora eterna non fatta da mano umana. TT2 311.1
A causa delle idee errate circa l’uso del denaro, i giovani sono esposti a molti pericoli. Non bisogna stare loro dietro per sovvenzionarli come se ci fosse una riserva inesauribile da cui possono attingere per soddisfare ogni loro ipotetica necessità. Il denaro deve essere considerato come un dono affidatoci da Dio per il compimento della sua opera, per edificare il suo regno, e perciò i giovani debbono imparare a saper controllare e limitare i propri desideri. Insegnate che a nessuno è consentito di abbandonare le proprie energie al soddisfacimento di piaceri personali. Coloro che Dio ha dotato della capacità di procurarsi dei mezzi, si trovano nei suoi confronti nell’obbligo di farne uso, tramite la sapienza impartita dal cielo, alla gloria del suo nome. Ogni soldo sprecato per il personale piacere o dato agli amici perché lo spendano per appagare l’orgoglio e l’egoismo, significa derubare il tesoro di Dio. Il denaro speso per dei vestiti, nell’intento di far bella mostra di sé, è così tanto che avrebbe potuto essere adoperato per il progresso della causa di Dio in nuove regioni. Che Dio conceda a tutti di comprendere il vero senso di cosa significa essere cristiani: essere simili a Cristo; e Cristo non visse per compiacere a se stesso. TT2 311.2