Gli stessi princìpi che, se attuati, assicureranno successo e benedizione alle nostre scuole e ai nostri collegi, devono regolare i piani e le attività delle nostre scuole di chiesa. Tutti debbono partecipare alle spese. La chiesa deve fare in modo che quanti possono trarne giovamento frequentino la scuola. Le famiglie povere debbono essere aiutate. Non ci possiamo dire veri missionari se trascuriamo quanti, proprio alla porta di casa nostra, sono nell’età più critica e hanno bisogno del nostro aiuto per ricevere la conoscenza e l’esperienza che li qualificheranno per il servizio di Dio. TT2 312.7
Il Signore vuole che si facciano sforzi coscienziosi per l’educazione dei nostri figli. Un autentico lavoro missionario svolto da insegnanti che imparano ogni giorno da Dio, condurrebbe molte anime alla conoscenza della verità che è in Gesù, e i fanciulli così istruiti diffonderebbero in mezzo agli altri la luce e la conoscenza ricevute. I membri di chiesa daranno il loro denaro per il progresso della causa altrove, lasciando che i loro figli compiano l’opera e il servizio di Satana? TT2 313.1
Quando vengono fondate delle scuole di chiesa, il popolo di Dio dovrebbe considerare come utile forma di educazione per sé imparare il modo di condurre la scuola sulla base di un successo finanziario. Se questo non accade, meglio chiudere la scuola fino a che, con l’aiuto di Dio, non possano essere elaborati dei piani per amministrarla senza gravami finanziari. Uomini dotati di capacità nel campo economico dovrebbero controllare la contabilità una, due, tre volte l’anno per rendersi conto dell’esatta situazione della scuola e provvedere perché non ci siano spese tali da determinare un accumulo di debiti. I debiti debbono essere evitati come si eviterebbe la lebbra. TT2 313.2
Molti dei nostri giovani che desiderano farsi una cultura, non sembrano affatto preoccupati dei debiti. Per loro, i libri sono il mezzo principale per la formazione culturale. Non si rendono conto del valore di un insegnamento pratico negli affari e trascorrono anni e anni studiando, approfittando delle altrui risorse, anziché lavorare direttamente. Essi non prendono in considerazione le conseguenze che ne possono derivare. Non si curano di esaminare a fondo il rapporto che intercorre fra la causa e l’effetto. TT2 313.3
Spesso il risultato di tutto ciò è uno sviluppo sproporzionato di certe facoltà. Lo studente non si rende conto dei punti deboli del proprio carattere; non si rende conto delle proprie lacune. Dipendendo dagli altri, egli perde un’esperienza della vita pratica che ben difficilmente potrà recuperare. Non impara ad aver fiducia in se stesso. Non impara a esercitare la fede. La vera fede aiuta l’anima a sollevarsi al di sopra di una condizione imperfetta, inceppata nel suo sviluppo, e a capire che cos’è la vera saggezza. Se gli studenti svilupperanno armoniosamente il cervello, le ossa e i muscoli, potranno studiare meglio ed essere meglio qualificati per affrontare la realtà della vita. Ma se si attengono alle proprie erronee idee intorno al significato dell’educazione non potranno diventare uomini e donne completi. TT2 313.4