Quando Gesù vide le moltitudini che gli si radunavano attorno “ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore”. Cristo vedeva le infermità, le afflizioni, i bisogni e l’avvilimento delle turbe che si accalcavano sul suo cammino. Gli si presentavano le necessità e le sventure dell’umanità di ogni parte del mondo. Fra nobili e plebei, fra i più onorati e i più abietti, Egli vedeva anime desiderose di quelle benedizioni che Egli era venuto a recare, anime che avevano solo bisogno di conoscere la sua grazia per diventare sudditi del suo regno. “Allora Egli disse ai suoi discepoli: “Ben è la messe grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della messe che spinga degli operai nella sua messe”. Matteo 9:36-38. TT2 324.1
Oggi esistono gli stessi bisogni. Al mondo occorrono operai che come Gesù si adoperino a favore dei sofferenti e dei peccatori. C’è una moltitudine di persone da raggiungere. Il mondo è pieno di malattie, di sofferenze, di distretta e di colpe. E’ pieno di gente che ha bisogno di essere assistita: deboli, indifesi, ignoranti, abbrutiti. TT2 324.2
Molti giovani di questa generazione, in seno alle chiese, negli istituti religiosi e nelle famiglie che si professano cristiane, scelgono la via della distruzione. In seguito ad abitudini intemperate, essi richiamano su di sé la malattia, e nella bramosia di procurarsi del denaro per soddisfazioni colpevoli, commettono azioni disoneste. La salute e il carattere ne escono rovinati. Separati da Dio, proscritti dalla società, queste povere creature sono senza speranza sia per questa vita che per quella futura. I cuori dei genitori sono spezzati. Gli uomini parlano di questi poveri erranti come di persone irrecuperabili. Dio, invece, li considera con pietosa tenerezza. Capisce le circostanze che li hanno indotti a cedere alla tentazione. Si tratta, qui, di una categoria di anime che esigono da parte nostra il massimo impegno in loro favore. TT2 324.3
Vicino e lontano ci sono anime, non solo di giovani, ma di ogni età, che vivono nella povertà, nell’angoscia, immerse nel peccato, oppresse da un senso di colpa. L’opera del servitore di Dio consiste appunto nell’andare alla ricerca di queste anime, nel pregare con loro e per loro, nel guidarle passo passo al Salvatore. TT2 324.4
Tuttavia quanti non riconoscono le esigenze di Dio non sono i soli a trovarsi preda dell’angoscia e del bisogno. Nel mondo odierno, dominato dall’egoismo, dall’avidità e dall’oppressione, numerosi sinceri figli del Signore si trovano nella necessità e nell’afflizione. In umili dimore, circondati dalla povertà, dalla malattia e dalla colpa, molti portano con pazienza il loro fardello di dolore e cercano di infondere conforto in quanti intorno a loro sono privi di speranza o colpiti dal peccato. Molti di essi sono pressoché sconosciuti alle chiese e ai predicatori, e nondimeno sono la luce del Signore che risplende in mezzo alle tenebre. Il Signore ha una cura speciale di loro e invita il suo popolo a essere la sua mano soccorritrice nel provvedere alle loro necessità. Ovunque c’è una chiesa ci si deve adoperare per cercare queste persone e per assisterle. TT2 324.5