Noi perdiamo le più preziose opportunità trascurando di dire una parola al momento opportuno. Troppo spesso un talento pregiato che avrebbe dovuto fruttare mille volte di più, viene lasciato inutilizzato. Se non vigiliamo su questo privilegio d’oro, esso svanirà. Purtroppo è stato permesso che qualcosa venisse a impedire al medico di svolgere la sua opera quale ministro di giustizia. TT2 322.5
Sono rari i medici cristiani che svolgono la loro professione nel giusto spirito. Il lavoro da svolgere è tanto e i ministri e i medici debbono agire in perfetta unione. Luca, l’autore del Vangelo omonimo, è chiamato “il medico diletto”; quelli che svolgono un’attività pari alla sua vivono l’Evangelo. TT2 322.6
Innumerevoli sono le opportunità che il medico ha di ammonire gli impenitenti, di confortare gli sconsolati e i disperati e di dare delle prescrizioni sulla salute dello spirito e del corpo. Nell’istruìre in tal modo la gente intorno alle regole della vera temperanza, e nella sua qualità di guardiano delle anime, dando consigli a quanti sono ammalati nella mente e nel fisico, il medico compie la sua parte nella sublime opera che consiste nel preparare un popolo per il Signore. Questo è quanto l’attività medico-missionaria è destinata a svolgere in rapporto col messaggio del terzo angelo. TT2 322.7
Ministri e medici debbono agire concordemente, con impegno per la salvezza delle anime che sono rimaste prese nei lacci di Satana. Essi devono additare agli uomini e alle donne Gesù che è la loro giustizia, la loro forza e la loro salute. Devono vigilare senza posa sulle anime. Vi sono delle persone che si trovano alle prese con forti tentazioni e che rischiano di venire sopraffatte nel combattimento contro gli agenti satanici. Passerete oltre senza soccorrerle? Se vedete un’anima che ha bisogno di aiuto, parlatele, anche se non la conoscete. Pregate per essa e mostratele Gesù. TT2 323.1
Questa opera spetta sia al medico che al predicatore. Con impegno, in pubblico e in privato, il medico deve cercare di conquistare delle anime per Cristo. TT2 323.2
In tutte le nostre iniziative e in tutte le nostre istituzioni, Dio deve essere riconosciuto come l’Artefice supremo. I medici debbono essere i suoi rappresentanti. La collaborazione dei medici ha attuato numerose riforme il cui numero andrà sempre più crescendo. Coloro che hanno nelle proprie mani la vita degli esseri umani, dovrebbero essere colti, gentili, santificati. Allora il Signore opererà per mezzo loro con grande potenza per glorificare il suo nome. TT2 323.3
L’opera di Cristo in favore del paralitico è una illustrazione di come noi dobbiamo procedere. Attraverso i suoi amici quell’uomo aveva udito parlare di Gesù e chiese di essere portato alla presenza del grande Soccorritore. Il Salvatore sapeva che il paralitico era stato tormentato dalle ipotesi suggerite dai sacerdoti secondo cui Dio lo aveva respinto a motivo dei suoi peccati. Perciò il suo primo atto fu di infondere in lui la pace dell’anima. “Figliuolo”, gli disse, “i tuoi peccati ti sono rimessi!” Questa assicurazione riempì l’anima di quell’uomo di pace e di gioia. Qualcuno fra i presenti, però, cominciò a mormorare dicendo in cuor suo: “Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?” Allora, affinché essi sapessero che il Figliuolo dell’uomo aveva il potere di perdonare i peccati, Cristo disse all’infermo: “Alzati, prendi il tuo letto e vai a casa!” Questo dimostra che il Salvatore univa l’opera della predicazione della verità alla guarigione dei malati. TT2 323.4