Non c’è attività più elevata del colportaggio evangelistico, perché esso comporta l’adempimento dei più nobili doveri. Quelli che vi si impegnano hanno continuamente bisogno di sottostare alla guida dello Spirito Santo di Dio e non devono mai esaltare se stessi. Che cosa abbiamo noi che non ci sia stato dato da Dio? Dobbiamo amarci fraternamente e dimostrare il nostro amore aiutandoci reciprocamente. Dobbiamo essere uniti gli uni con gli altri saldamente. Solo coloro che vivono la preghiera di Gesù e la mettono in pratica nella loro vita quotidiana, resisteranno alla prova che sta per abbattersi su tutto il mondo. Quelli che innalzano il proprio io sono in balìa di Satana e ne subiranno gli inganni. Il Signore ordina al suo popolo di alzare il vessillo sempre più su, sempre più in alto. Se ubbidiamo alla sua voce, Egli opererà con noi e la nostra opera sarà coronata dal successo. Nella nostra attività riceveremo ricche benedizioni celesti e accumuleremo un tesoro davanti al trono di Dio. TT2 362.4
Se sapessimo quello che ci sta dinanzi, non saremmo così lenti nell’opera del Signore. Siamo nel tempo dello scuotimento, nel periodo in cui tutto ciò che può essere scosso lo sarà. Il Signore non scuserà chi, pur conoscendo la verità, non ubbidisce ai suoi ordini, sia con le parole sia con le azioni. Se non facciamo alcun tentativo per guadagnare anime per Cristo, saremo ritenuti responsabili dell’opera che avremmo potuto svolgere e che non abbiamo fatto proprio a causa della nostra pigrizia spirituale. Bisogna che chi appartiene al regno del Signore si adoperi con slancio alla salvezza delle anime. Bisogna che faccia la sua parte innalzando la legge e suggellandola fra i discepoli. TT2 362.5
Il Signore intende che la luce da lui data nelle Scritture risplenda in chiari, fulgidi raggi; ed è compito dei nostri colportori compiere un lavoro poderoso, compatto, affinché si attui il piano di Dio. Un’opera grande e importante sta davanti a noi. Il nemico delle anime lo sa e ricorre a ogni mezzo in suo potere per indurre i colportori a scegliere qualche altro genere di attività. Questo stato di cose deve cambiare. TT2 363.1
Dio richiama i colportori al loro lavoro; Egli invita dei volontari, desiderosi di mettere nell’opera tutte le loro energie e la luce ricevuta e di rendersi utili ovunque se ne offra l’opportunità. Il Maestro esorta ciascuno ad assolvere l’incarico che gli è stato assegnato secondo la sua capacità. Chi risponderà all’invito? Chi si metterà all’opera con la saggezza, la grazia e l’amore di Cristo per chi è vicino e per chi sta lontano? Chi rinuncerà agli agi, al piacere per recarsi dove regnano l’errore, la superstizione, l’oscurità, adoperandosi con zelo e con perseveranza, annunziando la verità con semplicità, pregando con fede e svolgendo la propria attività di casa in casa? Chi, in questo tempo, uscirà nel campo, rivestito della potenza dello Spirito Santo, sopportando lo scherno per amore di Cristo, spiegando alle persone la Bibbia e invitandole al pentimento? TT2 363.2
In ogni epoca Dio ha avuto i suoi operai. Al richiamo dell’ora, risponde la presenza di un uomo. Così, quando la voce di Dio chiede: “Chi manderò e chi andrà per noi?” la risposta dell’uomo è: “Eccomi, manda me!” Isaia 6:8. Tutti coloro che lavorano validamente nel colportaggio, devono avere nel cuore la certezza che compiono l’opera del Signore aiutando le anime che ancora non conoscono la verità per questo tempo. Essi fanno echeggiare la nota d’avvertimento lungo le vie principali e quelle secondarie, per preparare un popolo per il gran giorno del Signore, che presto spunterà sulla terra. TT2 363.3
Non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo incoraggiare quest’opera. Chi vuole uscire, ora, con le nostre pubblicazioni? Il Signore rende idoneo per il lavoro ogni uomo o donna che desideri collaborare con la potenza divina. Quando essi indosseranno l’armatura riceveranno ogni talento indispensabile: il coraggio, la perseveranza, la fede e il tatto. Una grande opera deve essere compiuta nel mondo e gli agenti umani certamente risponderanno alla chiamata. Il mondo deve udire l’avvertimento. Quando l’invito giunge: “Chi manderò e chi andrà per noi?”, rispondete con chiarezza: “Eccomi, manda me!” TT2 363.4